18-03-2022 Fabrizio Di Ernesto 3 minuti

Annunciati dal ministero della Cultura i 21 progetti selezionati per il rilancio del territorio

Dal Pnrr 1 miliardo per rilanciare i borghi italiani

Il ministero della Cultura ha scelto i 21 progetti, uno per ciascuna regione, che sfrutteranno i fondi messi a disposizione dal Pnrr Borghi, un miliardo di euro in totale, per rilanciare il territorio creando sviluppo e crescita sostenibile.

La selezione finale è stata fatta secondo le linee guida indicate lo scorso dicembre.

Ad annunciare i lavori selezionati il ministro della Cultura, Dario Franceschi, nel corso di un’apposita conferenza stampa. Illustrando il metodo di selezione utilizzato, il titolare del dicastero ha spiegato: «Il nostro obiettivo era quello di creare sviluppo, crescita. In questo caso specifico quello di creare uno sviluppo sostenibile e di qualità, distribuendolo sul territorio nazionale. Abbiamo deciso di impiegare una cifra mai vista, un miliardo di euro, sulla cosiddetta Italia minore, fatta di bellezza straordinaria ma che è sempre stata trascurata».

Il ministro ha ricordato come nel nostro Paese ci siano centinaia di borghi interni di «una bellezza straordinaria ma spopolati», da qui la necessità di aprire un tavolo di confronto che ha indirizzato il progetto su due linee: da una parte quella più tradizionale, la cosidetta linea B ovvero «un bando per gli interventi sui borghi, su un minimo di 229 centri, per interventi specifici e per il quale abbiamo ricevuto 1.791 domande» che ora saranno esaminate da un’apposita commissione.

La seconda, ha continuato Franceschini, «la linea A, più innovativa» che ha visto scelte condivise con le regioni, lasciando a queste la selezione di un solo borgo con determinate caratteristiche: molto piccolo, massimo 300 unità immobiliari di aree interne e caratterizzato da fenomeni di spopolamento, se non già disabitato per «finalizzare lì un progetto di intervento complessivo del borgo su una vocazione specifica dello stesso». Ognuno dei 21 centri selezionati avrà uno stanziamento di 20 milioni cui i privati potranno aggiungere ulteriori fondi, con l’auspicio che questi investimenti possano essere replicati magari attraendo anche imprenditori stranieri. Ma i nomi dei borghi non li hanno dati?


Previsti anche numerosi interventi sulla rete e sulla banda larga per permettere a queste località di tornare ad essere inseriti nel tessuto lavorativo e produttivo.


Spiegando il contributo degli enti locali il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Massimiliano Fedriga, ha sottolineato: «Regioni e Anci hanno portato il loro contributo affinché l’alleanza tra istituzioni permettesse di presentare i due filoni di finanziamento per valorizzare tutto il territorio italiano guardando alla diffusione di ricchezza che possediamo».Il presidente del Friuli Venezia–Giulia ha poi rilevato come grazie a questa progettualità: «Si riesce a declinare il Pnrr su tutto il territorio. La partita dei borghi ha un profondo richiamo economico al sistema paese. Per anni la valorizzazione del territorio è stata vista come superflua rispetto allo sviluppo economico, ora invece si vuole sviluppare la competitività che il sistema Italia ha al suo interno».

I 21 progetti scelti dal Ministero della Cultura che beneficeranno dei fondi del PNRR Borghi

Antonio De Caro, presidente dell’Anci, ha ricordato come da sempre gli amministratori locali si battano contro lo spopolamento dei borghi e nella difesa dei centri più piccoli, secondo cui il Pnrr borghi: «Può rappresentare un’esperienza pilota da replicare. Nel passato abbiamo considerato i piccoli borghi come dei simulacri da custodire più che da far vivere, rendendole quasi delle prigioni da cui gli abitanti fuggivano. Ora bisogna realizzare una sorta di contro esodo».

Da parte sua Ilaria Cavo, coordinatrice della Commissione cultura alla conferenza delle Regioni, ha sottolineato come i 21 progetti scelti siano un esempio da manuale «di quello che è il meccanismo partecipativo, la collaborazione tra Stato e Regioni e della possibilità di incidere sul territorio e sulla trasformazione in positivo dello stesso». Sempre la Cavo ha poi concluso: «Non si è voluto premiare l’idea migliore o più suggestiva ma quella che offrisse la possibilità di migliorare il proprio territorio, che portasse una trasformazione reale e che lo poetesse fare nei tempi del Pnrr».

Tra i progetti selezionati si segnalano Borgo di Castelnuovo in Avane per la Toscana, Rocca Calascio per l’Abruzzo, Trevignano nel Lazio, Geraci per la Calabria, Borgo Castello per il Friuli Venezia Giulia , Livemmo per la Lombardia, Cunziria per la Sicilia e Record Terme per il Veneto.

In copertina: Rocca Calascio, uno dei borghi selezionati. Ph. ©Alessandro Rossini

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Fabrizio Di Ernesto
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