05-01-2022 Andrea Nonni 1 minuti

Nel milanese, salgono le torri di Michele De Lucchi per OpenZone

Nuovo tassello per lo sviluppo immobiliare del Gruppo Zambon (69 milioni)

Un nuovo progetto firmato Michele De Lucchi (AMDL Circle) nell’hinterland milanese. Si chiama OpenZone e sarà un campus scientifico dedicato alla salute e promosso dal Gruppo Zambon. Il cantiere è partito nel 2018 e sarà ultimato tra un anno, entro novembre 2022. Due nuove torri (alte 43 e 33 metri) concluderanno ufficialmente il piano di sviluppo da 69 milioni di euro e complessivamente il programma si estende su una superficie di 37mila metri quadrati, con la possibilità di ospitare fino a 1.200 persone.

“Stiamo lavorando per poter dare il prima possibile al territorio e all’ecosistema nazionale delle Scienze della Vita un campus con ulteriori spazi per imprese innovative di qualità, che si ritrovino in una realtà tecnologica e sostenibile che rispecchia la nostra passione per il futuro – ha dichiarato Elena Zambon, presidente di Zambon e ideatrice di OpenZone – un futuro ricco di opportunità e responsabilità che vogliamo condividere con tutte le imprese che hanno scelto o sceglieranno di alimentare la comunità di OpenZone fatta di scienziati, ricercatori e imprenditori, che ha come obiettivo quello di migliorare la vita dei pazienti”.

Avviato nel 2018 con l’obiettivo di ingrandire e potenziare il campus, che oggi conta 34 aziende (imprese biotech, farmaceutiche e di terapie geniche avanzate riconosciute a livello internazionale) il piano di sviluppo è una tappa nel percorso di crescita del campus creato da Zambon e concepito con l’obiettivo di creare ponti tra mondi, linguaggi e competenze diverse, un luogo di scambio di conoscenze fondato sull’open innovation, generando valore nel settore della salute e delle scienze della vita. 

La prima tappa di questo percorso di crescita è stata Z-LIFE, la casa di Zambon inaugurata nel 2019; solo dodici mesi dopo ha preso il via una la nuova centrale tecnologica, un investimento “green” da 8 milioni di euro per regolare i fabbisogni energetici di OpenZone; nel 2022, infine, oltre alle due torri, saranno avviati un sistema di mobilità sostenibile e nuove soluzioni a kilometro zero per il food & beverage.

Nelle due torri troveranno sede laboratori di ricerca tecnologicamente avanzati e spazi dedicati a iniziative imprenditoriali per startup e soluzioni innovative nel campo della salute che si andranno ad aggiungere alle strutture già esistenti.

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Andrea Nonni
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