Bim, in un e-book tutto quello che c’è da sapere sulle linee di governo
Dalle scadenze alle principali criticità, dalla filiera tecnologica di Assobim un testo che vuole essere una guida per la transizione digitale
Efficientamento e riduzione tempi, saranno obiettivi più accessibili, nonostante il deficit delle competenze digitali nel nostro Paese. E con l’introduzione del Building information modeling (Bim) negli appalti pubblici si accelera il passo verso la transizione digitale.
Infatti, con l’applicazione del decreto ministeriale n. 312 del 2 agosto 2021 contenente modifiche al “decreto Bim” (chiamato anche “decreto Baratono”) per la progressiva introduzione di metodi e di strumenti di gestione informativa per l’edilizia e per le infrastrutture da parte della domanda pubblica, il mondo delle costruzioni si appresta a dare una svolta. Un decreto che si inserisce nelle linee strategiche del governo atte ad incentivare il cammino verso una transizione digitale efficace e realmente attuabile.
Di qualche mese fa il Report dell’Oice sulla digitalizzazione nelle gare.
Ora è Assobim, che rappresenta la filiera “tecnologica”, a pubblicare l’e-book “Il Bim negli appalti pubblici dopo il Decreto 312/2021”. «Il Bim è uno dei driver fondamentali all’interno della strategia di digitalizzazione delle del settore delle costruzioni, e il decreto 312 ne sottolinea, confermandolo, il ruolo centrale nella transizione digitale che le amministrazioni pubbliche stanno portando avanti», dichiara Adriano Castagnone, ingegnere e presidente Assobim. «Con questa pubblicazione intendiamo approfondire le molte novità introdotte dal legislatore, oltre che informare e sensibilizzare sulla diffusione del Bim nei processi degli appalti pubblici».
Il nuovo ebook, in particolare, si articola in tre capitoli, di cui il primo è dedicato alle innovazioni disciplinari per quanto riguarda tempi, definizioni e modalità di introduzione del Bim negli appalti pubblici. Il secondo capitolo si focalizza sugli strumenti e le modalità della trasformazione digitale nell’ambito della Pubblica amministrazione, anche alla luce delle novità e degli strumenti introdotti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), mentre il terzo e ultimo capitolo è dedicato alle ricadute delle novità introdotte dal nuovo decreto anche al di là del suo specifico ambito di pertinenza, gli appalti pubblici.
Ecco le nuove scadenze temporali dell’obbligatorietà del Bim. Il primo gennaio 2022 per le opere di nuova costruzione ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro. Il 1° gennaio 2023, per le opere di nuova costruzione, ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’articolo 35 del Codice dei contratti pubblici. Il 1° gennaio 2025 per le opere di nuova costruzione, ed interventi su costruzioni esistenti, fatta eccezione per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro. Va rilevato, pertanto, che l’obbligatorietà del Bim a far data dal primo gennaio 2025 non sarà più, come originariamente previsto dal D.M. 560/2017, per tutte le tipologie di opere di qualsiasi importo esse siano, ma esclusivamente per le opere sopra la soglia del milione di euro.
Vista la grande trasformazione in atto, dobbiamo precisare che come base della trasformazione digitale del mondo delle infrastrutture, dell'edilizia e delle costruzioni, ci sono i numeri. Nel 2020, sono stati pubblicati 560 bandi emessi da stazioni appaltanti con riferimento al Bim. Si tratta di un volume che rappresenta l’8,7% del totale nel numero di tutti i bandi per servizi di ingegneria e architettura. È quanto rilevato dall’ufficio gare Oice, e riportato all'interno del “Rapporto sulle gare Bim 2020 per opere pubbliche”. Un mercato che si muove e si rinnova.
La nuova pubblicazione è frutto del lavoro congiunto di Simone Garagnani, ricercatore e docente per i corsi di Civil Engineering e in Ingegneria Edilearchitettura a Bologna e per il corso di Ingegneria dei Processi e dei Sistemi Edilizi a Ravenna, Cristian Barutta e Andrea Versolato, avvocati specialisti in consulenze Bim, Simone Garagnani, ricercatore e docente per i corsi di Civil Engineering e in Ingegneria Edilearchitettura a Bologna e per il corso di Ingegneria dei Processi e dei Sistemi Edilizi a Ravenna, e Chiara Rizzarda, esperta Bim che ha partecipato alla stesura della norma UNI 11337, uno dei testi di riferimento in materia di Building information modeling.
In copertina: immagine tratta dall'ebook "Il Bim negli appalti pubblici dopo il Decreto 312/2021", Assobim
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