30-08-2021 Paola Pierotti 4 minuti

Open-House Hotel, con The Hoxton a Roma si sperimentano nuovi format per l’hospitality

Tétris Italia ha ultimato in 14 mesi la riconversione di un immobile degli anni ’70 ai Parioli

Se in passato l’hotel era solo un luogo dove dormire e la lobby un’area dedicata esclusivamente al check-in, questo non è più sufficiente per il viaggiatore millenial
Tétris Italia

La pandemia ha rivoluzionato l’abitare, gli uffici ma anche il format dell’hotellerie sta adattando la propria offerta di prodotto e servizio ad una domanda in continua evoluzione. Privacy e natura, ma anche esclusività e personalizzazione, sono alcune delle richieste più frequenti, ma l’albergo del futuro deve puntare soprattutto sull’unicità: non c’è più nessun brand che replica un format in diverse città, basti pensare alle catene del lusso come Baglioni (che ha appena aperto la sua nuova location in Sardegna, con un resort a San Teodoro (si legga l’approfondimento di PPAN su Pantografo Magazine) che si è affidato allo studio Spagnulo & Partner – responsabile italiano ed estero di tutti i progetti di arredo d’interni per il gruppo Baglioni Hotels & Resorts –, che ha recentemente completato anche il restyling del Baglioni di Venezia. Design unico per ciascuna struttura, concept inediti nelle diverse città. Stesso approccio come in tanti altri casi, tra gli altri l’Indigo Hotel (si legga PPAN su Italian Architects per un approfondimento sulla struttura di Sant’Elena a Venezia, firmata da THDP).

Hotel The Hoxton a Roma. Cortesia di Tétris Italia

Dalla facile connessione alla ricerca di esperienze autentiche, dalla sensibilità ai temi legati al benessere a quelli connessi con la sostenibilità ambientale: secondo gli esperti, l’hotel del futuro è uno spazio ibrido con una natura polivalente, che mischia servizi di hotellerie tradizionali, ristorazione, intrattenimento e anche di coworking. Si caratterizza per una ricettività aperta alla comunità locale, funzionale anche al miglioramento della redditività dei singoli spazi. Diventa così un luogo che accoglie la città combinando più funzioni e una moltitudine di spazi comuni accessibili sia al turista che soggiorna in hotel, ma anche ai suoi abitanti.


Il nuovo The Hoxton hotel di Roma, brand del gruppo londinese Ennismore, è un esempio del cambiamento che sta attraversando il mercato alberghiero in Italia e nel mondo.


Situato in un edificio risalente agli anni ‘70, in Largo Benedetto Marcello, 220, nel quartiere dei Parioli (del fondo immobiliare Beverly Hills di Kryalos SGR) l’hotel è stato riqualificato internamente da Tétris Italia in 14 mesi, riprende e interpreta il concetto alla base della catena inglese.

L‘atmosfera è in sintonia con il quartiere circostante prendendo ispirazione dai dettagli dell’architettura locale e dal contesto della città che lo accoglie. Il progetto, firmato Ennismore Design Studio e Fettle Design, per la progettazione degli spazi pubblici, vede protagonista il design non solo studiato per gli ospiti, che potranno assaggiare momenti della vita di quartiere, ma anche per chi la città la vive quotidianamente.

«Se in passato l’hotel era solo un luogo dove dormire e la lobby un’area dedicata esclusivamente al check-in, questo non è più sufficiente per il viaggiatore millenial. Le aree comuni – spiegano da Tétris Italia – un tempo spazi morti della struttura, diventano il cuore pulsante. Spazi caldi e accoglienti per rilassarsi cominciano a sostituire la natura degli hotel concepiti come meri luoghi di transizione. L’hotel diventa uno spazio aperto a chiunque, per lavorare, rilassarsi, stare in compagnia o partecipare a eventi esclusivi organizzati con il coinvolgimento di artisti locali».


Nel caso di The Hoxton, l’edificio – vincolato dalla sovrintendenza capitolina – stato completamente riconfigurato modificando la precedente disposizione degli ambienti interni mentre l’involucro esterno esistente è stato preservato e valorizzato.


Interni dell'hotel The Hoxton a Roma. Cortesia di Tétris Italia

La struttura, che si sviluppa su una superficie di 10mila mq, conta oltre 190 camere arredate in modo eclettico con pezzi vintage italiani e rifinite con pavimenti in parquet a spina di pesce, boiserie a parete, testiere disegnate su misura e preziosi lampadari originali in vetro di Murano. La vera identità dell’hotel prende vita al piano terra nell’accogliente lobby open-space dal gusto retrò, disposta attorno ad un camino. Opere d’arte contemporanea di artisti romani ed internazionali caratterizzano gli interni ispirati al design italiano degli anni Settanta. Colori sgargianti, arredi su misura, texture e tessuti ricercati risaltano gli eleganti spazi di bar e ristorante aperti tutto il giorno, le zone conviviali e la verdeggiante terrazza a cielo aperto. Completa lo spazio l’area riconfigurabile al piano interrato denominata "L'Appartamento" che ospita meeting ed eventi e vanta cinque sale ad ambientazione domestica che si sviluppano intorno a una cucina comune.

The Hoxton si propone come una destinazione, non solo un posto dove dormire a Roma. «Un format – commentano da Tétris Italia – che rigenera i quartieri e li riconnette alla città e al territorio grazie alle opere di intervento su edifici abbandonati, recupero di edifici storici o su terreni da recuperare. Si mischiamo i flussi di pubblico e privato, servizi notturni e diurni. Si sviluppano anche in base alle necessità di riqualificazione del territorio, arricchendo l’urbanistica rendendo le città più attraenti ma anche sicure».

In copertina: l'hotel The Hoxton a Roma. Cortesia di Tétris Italia

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Paola Pierotti
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