Venezia e il suo Porto: tutti i dettagli del concorso di idee per un progetto di fattibilità
Linee di indirizzo dal Mims, 2,2 milioni per i rimborsi per un’opera da miliardi di euro di lavori
Da Venezia, un concorso che fa letteratura. Non per una piazza o per un museo, ma un concorso di idee per un’opera da miliardi di euro di lavori. È la gara indetta dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e che potrà dare un nuovo corso all’annosa questione delle grandi navi. In palio 2,2 milioni di euro dal Mims, di cui 1 milione al vincitore. Ai progettisti si chiede uno studio di fattibilità tecnico-economica per un’operazione “complessa”, ribadiscono dal Porto, che richiede tempi lunghi di studio ed elaborazione, ma anche consulenze onerose, con team multispecialistici, per poter offrire soluzioni progettuali coerenti e all’altezza delle aspettative della committenza. Il concorso è di “idee”, senza incarico per le fasi successive di approfondimento. «Dovrà essere definito il luogo: sul litorale costiero veneto, dentro le acque territoriali, fuori da quelle protette della laguna, in altri punti lungo la costa o con una soluzione (cercando innovazione) per un’opera off shore» spiega il Rup Antonio Revedin. «Se i progetti selezionati saranno validi e sostenibili – aggiunge – anche integrando soluzioni dalle diverse proposte, si potrà procedere eventualmente con la ricerca dei finanziamenti». Chi vince potrà concorrere alle possibili prossime gare, «rimane scontato che per il Porto non c’è alcun obbligo a procedere con altre fasi progettuali».
Era stato annunciato in primavera: un concorso di idee per fare un primo passo progettuale per tenere le grandi navi fuori dalle acque protette della Laguna, e come previsto dal dl 1 aprile 2021, l’AdSP MAS ha indetto la gara per raccogliere proposte ideative e progetti di fattibilità tecnica ed economica relativi alla realizzazione e gestione di punti di attracco per crociere e container. Per anni l’autorità portuale ha lavorato con il supporto dei migliori studi internazionali per la progettazione di un terminal container offshore, ora il Mims, di concerto con il Governo, ha passato la palla al mondo della progettazione, inserendo anche la questione crociere.
Servono un progetto di massima, strategie e la quantificazione economica dell’operazione, anche per poter accedere a risorse europee per passare dalla carta al cantiere. E così l’AdSP MAS è partita alla caccia di idee e soluzioni (ad alto contenuto tecnico), con l’obiettivo di contemperare lo svolgimento dell’attività crocieristica nel territorio di Venezia e della sua Laguna e salvaguardare l’unicità e le eccellenze del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del suo territorio.
Prima le idee quindi, considerando che non c’è una soluzione di massima integrata da cui partire, e di conseguenza la mancanza di elementi per una valutazione economica ponderata. E poi ai tre selezionati la sfida dell’elaborazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica per definire nel dettaglio la soluzione.
Questo concorso è una novità nel panorama nazionale, una soluzione inedita che si differenzia dal format spinto da Ordini professionali e dallo stesso Consiglio Nazionale degli Architetti teso al concorso di progettazione in due gradi.
L’ultima versione della legge dell’architettura mette i concorsi come focus: quali opzioni possibili in quali casi? Se i tempi della Legge dell’architettura sono lunghi, intanto è il Codice dei Contratti a segnare il passo.
Cosa chiede il bando del Porto di Venezia. Il bando prevede che le proposte ed i progetti debbano rispettare i seguenti requisiti: garantire l’operatività e la sicurezza della navigazione anche in condizioni meteo-marine avverse e garantire la sostenibilità dal punto di vista ambientale, energetico e paesaggistico; prevedere il collegamento ai nodi di interscambio terrestri e alle reti TEN-T; garantire l’accoglienza di servizi transoceanici container (porto Gateway e transhipment) e per la crocieristica (Home Port).
Il bando specifica, inoltre, che l’opera portuale debba essere ideata e costruita fuori dalle acque protette della Laguna intendendo con ciò le aree esterne alla conterminazione lagunare di fronte all’arco costiero regionale veneto e non oltre le acque territoriali nazionali.
«Il progetto che scaturirà dal concorso, che fa riferimento per la prima volta in Italia all’art 156 comma 7 del Codice dei Contratti Pubblici, dovrà essere realmente innovativo e sostenibile – commenta il presidente di AdSP MAS, Fulvio Lino Di Blasio – per offrire un’alternativa credibile e di valore al sistema portuale veneziano. Per questo abbiamo messo a disposizione dei partecipanti le risultanze degli studi esistenti, già prodotti e commissionati dalla stessa AdSP per la realizzazione di opere analoghe, così da consentire ai partecipanti di comprendere le problematiche tecnologiche, operative e logistiche, a cui dovranno rispondere con le loro proposte progettuali».
Bando internazionale in due fasi e tempi lunghi: il vincitore sarà scelto entro l’estate 2023. La prima si concluderà entro il 31 dicembre del 2021 e prevede la presentazione delle proposte ideative (3 tavole A1 e 1 relazione illustrativa di 40 pagine). Al termine di questo periodo l’AdSP MAS nominerà una commissione composta da cinque esperti con comprovata esperienza in ingegneria ed economia dei trasporti, nelle opere portuali, ed in generale nelle infrastrutture, che selezionerà le prime tre proposte ideative per la seconda fase in cui dovranno essere sviluppate e approfondite le soluzioni progettuali di fattibilità tecnica ed economica. La seconda fase terminerà il 31 dicembre del 2022, dopodiché, entro il 30 giugno 2023 la commissione nominerà il progetto vincitore.
Montepremi. Come anticipato, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riconoscerà un rimborso spese, di importo complessivo di 2milioni e 200mila euro da ripartirsi tra i tre soggetti che completeranno la progettazione di fattibilità tecnica ed economica (se e solo se si raggiungono almeno i 60/100esimi del punteggio).
Le osservazioni. Dal mondo delle professioni, interessate a partecipare alla competizione, intanto arrivano alcune osservazioni sul metodo e sul concorso in oggetto. Inizialmente era stato emesso un disciplinare, poi rettificato con modifiche sostanziali (in conseguenza di un parere dell’Anac ricevuto sulla base di alcune richieste dalla stessa AdSP): in primis l’eliminazione dei requisiti relativi alla capacità economico-finanziaria (ad esempio era previsto un fatturato minimo di 10 milioni di euro), eliminati anche i requisiti relativi alla capacità tecnico professionale (inizialmente serviva aver sviluppato servizi negli ultimi 10 anni pari ad almeno 500 milioni di euro distribuiti nelle classi indicate). Di fatto quindi al momento possono partecipare tutti, aggregandosi, senza alcuna precedente esperienza.
Alla seconda fase saranno ammessi tre soggetti: a loro si chiede di redigere una Fattibilità Tecnico Economica, con gli elaborati previsti da norma ed altre ulteriori relazioni specialistiche.
Ancora, secondo fonti PPAN, alcuni tecnici del settore hanno provato a calcolare i costi di intervento nei vari progetti e dall’analisi, considerato che questo terminal sarà per passeggeri e container, si suppone che l’intervento complessivo potrebbe superare i 2 miliardi di euro. Dal calcolo delle tariffe professionali (D.M. 17 giugno 2016, D.Lgs 50/2016 ex D.M. 143 del 31 ottobre 2013), pur ipotizzando diverse categorie di opera (civili come indicato nel bando o infrastrutturali), il corrispettivo, come parcella, spettante per detta prestazione superererebbe di molto i 2,2 milioni complessivi messi a disposizione dal Mims.
Gli scenari aperti sulla valutazione dell’operazione sono diversi. Ad esempio, l’articolo 156 comma 7 e l’articolo 24 comma 8 in esso citato considerano anche un rimborso maggiore per i team guidati da chi ha una seniority inferiore ai 5 anni. Nota a margine, nello stesso articolo di riferimento si legge «al vincitore del concorso, se in possesso dei requisiti previsti, può essere affidato l’incarico della progettazione definitiva ed esecutiva a condizione che detta possibilità e il relativo corrispettivo siano previsti nel bando», ma il bando dell’AdP MAS, costruito sui tavoli del Mims non lo prevede.
Immagine di copertina: scatti realizzati tra il 2013 e il 2014 da ©Gianni Berengo Gardin
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