27-05-2021 Francesca Fradelloni 3 minuti

Mig, il made in italy che con i suoi 3mila prodotti guarda all’Oriente

Storia di Mezzalira Investment Group, che ridisegna gli spazi lavorativi e il lusso del domani

«Tutto rimane tra Veneto e Trentino, non abbiamo bisogno di delocalizzazioni produttive»
Gianmaria Mezzalira

Un target alto e un’intraprendenza tutta veneta. Storia di Mezzalira Investment Group, azienda italiana operativa in più di 90 Paesi, con una superficie produttiva totale superiore ai 150mila metri quadri e più di 3mila punti vendita. I siti manifatturieri sono 7, mentre i collaboratori sono più di 400. Il gruppo industriale ha realizzato più di 1000 progetti contract, e nel suo catalogo trovano spazio più di 3mila prodotti.

Zona Outdoor, foto di Diana Lapin

Gianmaria Mezzalira, founder e ceo del Gruppo Mig, snocciola numeri e racconta come si diventa un’azienda dinamica ed in continua espansione. In Mezzalira Investment Group, che ridisegna gli spazi lavorativi del domani, il così detto resimercial design, fanno parte delle aziende che rappresentano l’eccellenza italiana nei settori dell’arredo e della meccanica. «Le diverse realtà industriali del gruppo – racconta Mezzalira – creano sinergie utili, pur salvaguardando il valore dei singoli brand, l’identità dei prodotti e il loro posizionamento». Eccellenze dell’arredo made in Italy come Jesse, Mascagni, Rotaliana, Sinetica, Sitland, Rexite. La sua è un’organizzazione di alto livello, con un team giovane.


Gianmaria Mezzalira è “figlio d’arte”, dell’industriale Rinaldo, scomparso nel 2007, che oltre a creare la più grande azienda produttrice di tubi in PVC in Europa, fondò il quotidiano La Nuova Vicenza e la rete televisiva Tva Vicenza.


Mezzalira è inoltre membro del consiglio direttivo di Assufficio, l’associazione di Federlegno che riunisce 140 aziende nel settore dei mobili per ufficio.

Tanti i progetti contract, ma qual è il target delle operazioni di Mig? «Dipende, case e ufficio, direi grandi ville di lusso e se parliamo di ufficio parliamo dalla grande corporate, utility, banche, assicurazioni», racconta. Il gruppo non si è arreso al Covid e l’effetto dello smart working sugli investimenti in arredo ufficio non ha inciso nel business. Da tutti i continenti arrivano infatti buoni segnali per l’export, ma il mercato asiatico è il pallino del gruppo. A partire dal Medio Oriente, dove due importanti contratti sono stati avviati per la società petrolifera Qatar Petroleum e per la Banca Centrale dell’Arabia Saudita.


«Non abbiamo una sezione abilitata per l’hotellerie, ma considerando l’indotto siamo comunque in pista». Made in Italy, tutto in Italy. «Tutto rimane tra Veneto e Trentino. Anche i contratti più grandi come quelli in Qatar e Arabia Saudita non hanno bisogno di delocalizzazioni produttive», spiega Mezzalira. L’export continua a rappresentare una certezza italiana. Cambiano gli scenari, ma lo stile italiano è sempre vivo. Un’altra certezza per il ceo di Mig è il ruolo dell’architetto. «L’architetto per noi è una figura insostituibile, è vero che le aziende si sono strutturate per avere la progettazione interna, ma l’interior design è comunque distante dal cliente, un architetto ha una funzione consulenziale importane, è presente, “vicino” ai desideri e alle aspirazioni, è un intermediario, ma è come se fosse il mio cliente tipo». E di vicinanza si parla quando si scandaglia la pandemia e il suo effetto nel business. «Il business è cambiato nella misura che non si poteva approcciare il cliente se no con un canale digitale, e il design è un sentimento, un odore, una suggestione. È un settore che ha sofferto tanto, è un settore che ha bisogno di contatto, si è perso tanto, si è persa l’anima», conclude Mezzalira. Ora, l’obiettivo, nel medio e lungo periodo, è quello di affermarsi come player internazionale nel design e nel contract, con un servizio su misura e una gamma di prodotto completa e variegata.

In copertina: ritratto di Gianmaria Mezzalira, foto di Diana Lapin

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Francesca Fradelloni
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