Sun Factory, Demogo si aggiudica la nuova sede della Gibus
Il progetto è stato selezionato con un concorso privato, rivolto ai migliori under40 del territorio
Gibus ha scelto lo studio Demogo per la progettazione della sua “Sun Factory”: un campus dell’innovazione ma anche un’architettura contemporanea che offrirà un’esperienza sensoriale aprendosi verso il panorama ambientale della pianura veneta. L’architettura come macchina funzionale, come luogo di comunità, ma anche come dispositivo di contemplazione del paesaggio.
Gibus, player di riferimento nel settore dell’outdoor design di alta gamma, ha scelto la via del concorso – su inviti e rivolto ai più premiati under40 del territorio – per selezionare il progetto del suo nuovo headquarter da costruire a Teolo in provincia di Padova. “Demogo – dicono dall’azienda – si è distinto con una proposta che punta su un sapiente dialogo col paesaggio circostante, un’interpretazione iconica della mission e dei valori aziendali, nonché una lettura d’avanguardia in chiave di sostenibilità”.
La nuova sede sorgerà ai piedi dei Colli euganei, su un terreno di circa 90mila mq: 3mila mq saranno dedicati a uffici, showroom e training center, mentre lo stabilimento produttivo si svilupperà su un’area di circa 22mila mq, con possibilità di ampliamenti futuri.
“L’architettura di The Sun Factory – spiegano gli architetti – disegna un paesaggio, lo articola secondo i profili della campagna, inclina e organizza la sistemazione del suolo in modo armonioso, assecondando l’attitudine dell’area insediativa. La percezione diventa strumento di lettura dei nuovi spazi: l’architettura costruisce sequenze visive, mette in connessione interno ed esterno, alimenta un gioco di rimandi, dove il paesaggio diventa il grande protagonista”.
Scelta l’idea, la committenza annuncia un iter a tappe serrate: nelle prossime settimane sarà avviato lo sviluppo del progetto, con l’obiettivo di dar inizio ai lavori di costruzione della struttura nei primi mesi del 2022, per puntare al completamento dell’opera nella seconda metà del 2023.
Chi è Gibus? Un’azienda fondata negli anni ’80 dalle famiglie Bellin e Danieli, che progetta su misura, produce e commercializza soluzioni esclusive per vivere il sole tutto l’anno: pergole impacchettabili, pergole bioclimatiche, tende da sole e schermature solari. Innovazione, tecnologia e maestria sartoriale, design confort e sostenibilità spiegano l’identità del brand che per la sua nuova sede ha voluto investire sul talento delle giovani generazioni.
In gara insieme a Demogo c’erano Amaa, Didonè Comacchio, Etb, Mide.
Il perchè della scelta. “Il progetto firmato da Demogo – spiega Alessio Bellin, ad di Gibus – ci ha convinto per la sua capacità di interpretare in modo virtuoso il rapporto tra gli edifici e il delicato paesaggio in cui si inserisce. La nuova sede spiccherà come landmark riconoscibile, ma sarà soprattutto un grande organismo architettonico capace di trasmettere i valori aziendali: il progetto, infatti, non propone solo una fabbrica ma un vero e proprio campus dell’innovazione, in cui tutte le persone che vi operano possano sentirsi pienamente parte di una comunità, lavorando in armonia e a contatto con l’ambiente naturale della campagna veneta e dei vicini colli”.
Il concept Demogo. La fondamentale funzione di protezione dal sole e dalle intemperie, tratto distintivo delle soluzioni Gibus, è evocata nella proposta di Demogo dalla superficie obliqua della copertura: un grande elemento unitario che sembra fluttuare sopra il registro materico del suolo. “Sun Factory – spiegano dallo studio di Treviso – sarà un campus che metterà a sistema design e ambiente, ricerca e industria. I diversi settori saranno in reciproca relazione fra loro, secondo un programma ibrido che favorirà l’empatia, la comunicazione e l’operatività. L’illuminazione naturale sarà protagonista della qualità degli spazi interni, funzionali e flessibili, ma anche trasparenti, inondati di luce, generatori di benessere, in linea con la mission dell’azienda”.
Il progetto propone un sistema unico, nel quale lo spazio abitato si pone in continuità con il manto verde che circonda la nuova Sun Factory. “Soglie di transizione verticali – dicono gli architetti – caratterizzate da soluzioni tecniche differenti a seconda dell’esposizione e della funzione, collegano showroom, auditorium, zone meeting, uffici, stabilimento e ristorante aziendale ai lievi movimenti del terreno circostante, ai terrazzamenti in quota, ai giardini pensili”.
Protagonista del progetto rimane il suolo, “che rappresenta nel progetto un imprescindibile elemento al servizio della tecnica e della sostenibilità. Le coperture verdi esprimono quindi una valenza etica, non soltanto estetica, oltre a svolgere funzioni molto importanti in termini energetici”.
In copertina: Sun Factory, render di progetto © Demogo
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