19-02-2021 Paola Pierotti 4 minuti

A Lampedusa (con Vincenzo Latina) un teatro e il memoriale delle migrazioni

Partita la gara per i lavori. Al via il recupero dell’ex cava

«Un luogo di pausa e riflessione, di meditazione e di preghiera aperto a tutte le religioni e professioni di fede»
Totò Martello

È stato Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, a dare l’annuncio attraverso la sua bacheca facebook: nell’area della Cava di Cala Francese sorgeranno un Teatro Naturale e un Memoriale delle Migrazioni. «Sono sempre stato convinto che fra i diritti fondamentali della persona debba esserci anche quello alla cultura, inteso come opportunità di conoscenza e divulgazione delle diverse espressioni artistiche, di condivisione e scambio di idee, di tutela della memoria collettiva. Proprio per questo ho fortemente voluto portare avanti un progetto che farà nascere a Lampedusa, nel sito dell’ex Cava, tra Cala Francese e Punta Sottile, uno spazio aperto al pubblico destinato ad ospitare manifestazioni musicali, teatrali, raduni ed eventi culturali. Il Teatro Naturale della Cava sarà dunque uno spazio di tutti noi Lampedusani, ma anche un sito di interesse turistico e culturale in grado di aumentare l’attrattività della nostra meravigliosa Isola. Il progetto è firmato dall’architetto Vincenzo Latina». 

Medaglia d’Oro Architettura Italiana 2012 e Premio Architetto Italiano 2015, Latina è stato incaricato per un progetto che deve riuscire a coniugare il restauro ambientale, la riqualificazione territoriale, la valorizzazione socioculturale e quella economica, in un luogo di importante valenza turistica. L’Amministrazione Comunale aveva indetto un bando pubblico per titoli, curriculum dei lavori svolti e una breve descrizione di una proposta per il recupero dell’area. Così Latina si è aggiudicato l’incarico. 

Molte suggestioni fin dal primo momento. «La cava leggermente incassata nella roccia da cui non si vede l’orizzonte, la vicinanza dal mare, il fragore delle onde, la salinità dell’aria e la straordinaria bellezza del luogo. Il progetto – racconta Latina – è stato ispirato da una delle più intense poesie di Giacomo Leopardi, L’infinito. Dall’interno della cava – continua – non si può guardare oltre la parete, però si possono presagire gli elementi della natura, il rumore e l’odore del mare, un infinito di sensazioni e di emozioni, sino allo smarrimento. La parete della cava, naufrago nel mare delle emozioni».

Uno spazio teatrale all’aperto e un luogo per la rievocazione dei naufragi nel Mediterraneo, anche quelli dei marinai e dei pescatori lampedusani. Un nuovo spazio pubblico prenderà vita in un’area già bonificata che ha liberato il sito da materiali di risulta e da rifiuti speciali, accumulatisi nel tempo e che l’avevano trasformata in una discarica.

Un Memoriale delle Migrazioni. È il sindaco a spiegare il senso di questo spazio: «un luogo di pausa e riflessione, di meditazione e di preghiera aperto a tutte le religioni e professioni di fede. Sarà collocata anche un’imbarcazione utilizzata dai migranti per arrivare a Lampedusa e sulla parete perimetrale sud-est della cava si prevede di realizzare un numero di fori (del diametro variabile da 100 a 50 mm) corrispondenti alle vittime, bambini e adulti, del tragico naufragio del 3 ottobre 2013: 368 morti accertati e 20 dispersi. Ma sarà anche un modo per ricordare tutte le vittime innocenti delle migrazioni, per ribadire l’impegno di tutti affinché il Mediterraneo sia un mare di Pace».

Nel progetto, racconta Latina «ho cercato di sintetizzare alcuni caratteri dell’isola attraverso una triplice chiave di lettura: la vocazione turistica, ricettiva e culturale, un luogo della memoria e la straordinaria bellezza naturalistica del luogo». 

Un esempio che può fare scuola per i borghi e per i tanti territori delle aree interne del Paese. «Diversamente dai centri urbani caratterizzati da isolati monumentali compatti, quasi “granitici”, duri come “diamanti” per i vincoli, le norme e le frizioni di ogni genere, i luoghi marginali e abbandonati, non sono meno poveri di ricchezza, e paradossalmente sono più “morbidi”, permeabili e porosi. Possono diventare il volano del futuro sviluppo e del recupero del territorio italiano, lontano dal clamore delle metropoli e dagli interessi o dai veti odierni». Così conferma Latina. 
Lampedusa non è un luogo qualunque per un memoriale, è un luogo “testimone”. «Ecco che – commenta l’architetto – ci è sembrato congeniale rappresentare la memoria senza riprodurre, come in alcuni casi, dei monumenti commemorativi a volte ridondanti per un eccesso della metafora visiva».

La CUC (Centrale Unica di Committenza di Pantelleria, Lampedusa e Linosa, Ustica e Salemi) ha pubblicato l’avviso per l’individuazione della ditta che eseguirà i lavori, per i quali l’impegno di spesa è pari a 323mila euro. «Tutti gli interventi – spiega il sindaco – verranno effettuati in coerenza con le caratteristiche ambientali del sito e rispettando il fascino naturale di quel luogo, sia per quel che riguarda la scelta dei materiali ecologici che saranno utilizzati, che nella collocazione di elementi vegetali a parete». «Per realizzare l’opera – spiega Latina – sono previsti in 183 giorni». La maggior parte dei materiali previsti è direttamente reperibile nella stessa cava e nell’isola. È previsto l’appalto ad un’impresa con capacità di intervenire in contesti ambientali delicati, con categoria “OG13”, opere di ingegneria naturalistica.

In copertina: gradinata del teatro all’aperto, dettaglio

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Paola Pierotti
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