Sette proposte di sette studi partenopei per ripensare la città
Aree verdi, sostenibili, a misura d’uomo: su questo si stanno concentrando gli sforzi di amministrazioni comunali alla luce dell’emergenza Covid 19. Necessità dei cittadini che probabilmente non potranno essere ignorate e che costringono a un ripensamento del ruolo dell’architettura nelle nostre città, specie quella paesaggistica. Infatti, i nuovi discorsi intorno alla progettazione urbana nel post-emergenza stanno già tenendo conto di queste nuove esigenze, a partire dall’intenso dibattito sulle “città a 15 minuti”, dove i protagonisti sono spazi aperti, piazze e giardini, ma anche soltanto dei luoghi accoglienti.
Tra idee progettuali e provocazioni concettuali, la manifestazione Arkeda Open House – fuorisalone della mostra-convegno Arkeda, dedicata al mondo dell’architettura e patrocinata dal Comune di Napoli, dall’Ordine degli Architetti PPC di Napoli e Provincia e dall’OICE – coinvolgerà dal 1° dicembre sette studi di architetti napoletani per raccontare, ipotizzare, presentare idee innovative per diverse aree della città, in modalità virtuale attraverso il sito e i profili social ufficiali.
Rimandato invece all’anno prossimo, causa emergenza sanitaria, il tradizionale tour in case, studi e cantieri di architetti napoletani o che operano nel capoluogo e la stessa fiera Arkeda. Potrebbe essere invece prevista una mostra in presenza delle tavole dei progetti che partecipano all’iniziativa, da valutare in base alle prossime disposizioni ministeriali anti-contagio.
Sette progetti di riqualificazione urbana per altrettanti architetti partenopei, per discutere di una città che sta cambiando e che cambierà ancora. Il comune denominatore è una Napoli sostenibile, attenta alle esigenze dei cittadini, con percorsi pedonali, luoghi per la socializzazione, spazi aperti e verdi.
Due i progetti che si sono occupati di riqualificazione di edifici storici, con interventi per ampliarne gli spazi e creare nuove occasioni di socializzazione, senza snaturarne le architetture. Il primo di questi esempi arriva da Eoss Architettura, con il progetto “Architettura Tessile per le corti italiane: gli esempi di Foqus (Fondazione Quartieri Spagnoli Napoli) e del Chiostro del Bramante a Roma”, che propone strutture aeree per rendere utilizzabile tutto l’anno la corte centrale scoperta dei palazzi. Il secondo progetto “Fuga dalla città – Un’industria verde per Napoli” degli architetti Fabrizio Esposito, Vincenzo Castaldo e Noemi Prezioso è un concept innovativo che reinterpreta il rapporto storico di Palazzo Fuga, posto alle pendici della collina di Capodimonte, con la città, recuperando la tradizione agricola delle aree circostanti. I progettisti ipotizzano infatti di convertire il Palazzo in un in centro di agricoltura idroponica e di ricerca, con la realizzazione anche di due grandi serre.
Lo studio Interplan2 Architects presenterà invece il suo progetto di riqualificazione e riconversione dell’area industriale dismessa ex-Sofer a Pozzuoli, in collaborazione con lo studio statunitense Eisenman Architects. Interplan2 ha sviluppato la prima fase del progetto definitivo, il cui scopo è quello di restituire alla città la zona marittima, preclusa per oltre un secolo a causa dell’uso industriale delle aree. Lungo la costa è stato disegnato un parco pubblico, per una fascia di circa 80 metri di spessore, oltre la quale sorgono strutture residenziali, turistico-ricettive, commerciali e sportive.
Il progetto di Gnosis Progetti Società Cooperativa si è occupato invece di riqualificazione dell’area esterna dell’Aeroporto Internazionale di Napoli. L’area oggetto dell’intervento è stata completamente riconvertita sia dal punto di vista funzionale che architettonico, con una pedonalizzazione di circa 3mila mq, il rifacimento della pavimentazione e maggiore utilizzo del verde.
Sono invece tre i progetti dedicati alla mobilità dolce, per realizzare nuovi percorsi ciclo-pedonali.
Il primo è “A ‘Scala’ Umana, idea e progetto” degli architetti Andrea Cassese e Clorinda Grande, dello Studio KR e Associati, un intervento pensato a misura d’uomo, per creare spazi dedicati al verde pubblico, al ristoro, alla socialità e alla contemplazione del panorama cittadino, incentivando la mobilità pedonale.
Gli architetti di Pica Ciamarra Associati invece presentano il “Progetto Mergellina – area pedonale integrata alla spiaggia, parcheggi sottomarini in parte trasformabili in rimessaggio invernale”, un piano di project financing per ridisegnare la passeggiata pedonale tra Posillipo e il Molosiglio.
Tecnosistem spa: S.I.A. Servizi per Ingegneria e Ambiente e il professore e architetto Pasquale Miano illustreranno infine “Riqualificazione Napoli Est 2.0”. L’intervento, che ha vinto il concorso internazionale per la riqualificazione di Napoli Est “BResT”, coniuga accessibilità e mobilità sostenibile con una nuova visione urbana per la zona, ponendosi come connettore di tutti gli interventi urbanistici previsti lungo le aree del tracciato. Il BResT è concepito non come semplice linea infrastrutturale ma come flusso di movimenti, una “greenway” rigeneratrice di spazio pubblico e luoghi per le persone, tra aree verdi e percorsi ciclopedonali che velocizza gli spostamenti, abbrevia le distanze e al tempo stesso dilata gli spazi.
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