Norvegia, nasce The Plus, la fabbrica più green del mondo

08-07-2020 Chiara Brivio 3 minuti

Vestre si affida a BIG per un progetto di polo manifatturiero sostenibile

«Con Vestre abbiamo provato ad immaginare una fabbrica che fosse, allo stesso tempo, il fronte e il retro di una casa. La sua bellezza sta nella chiarezza della sua organizzazione. Concepita all’intersezione di una strada e di una linea di produzione, genera così un grande più, che collega tutti i punti»
Bjarke Ingels

In Norvegia, paese conosciuto per essere all’avanguardia nello sviluppo e adozione di tecnologie green, due dei più importanti gruppi del settore dell’arredamento e del design hanno unito le forze per creare la fabbrica di mobili più sostenibile del mondo.

Vestre, azienda leader nel settore della produzione di arredi urbani, si è affidata alla consulenza di BIG-Bjarke Ingels Group – studio di progettazione multidisciplinare con diverse sedi nel mondo e i suoi headquarters a Copenaghen – per il design di questo luogo di lavoro che sorgerà nel cuore della foresta norvegese. The Plus (“il più”, questo il nome della fabbrica), spiegano da BIG, è stata concepita sia per essere un sito di produzione super-efficiente dal punto di vista energetico, sia una destinazione per tutti gli amanti dell’architettura green. Un polo manifatturiero che produrrà il 50% in meno delle emissioni rispetto agli standard del mercato, e che è stato pensato come una fabbrica-museo. In autunno l’avvio del cantiere. 

Primo edificio industriale nei paesi nordici a ricevere la certificazione Breeam Outstanding – il più alto riconoscimento riconoscimento per gli edifici in termini di efficienza e sostenibilità – The Plus occuperà una superficie di 6.500 mq, ai quali si andrà ad affiancare un parco di 120 ettari dove sarà possibile svolgere attività all’aperto, come camminate o andare in campeggio. Un progetto che sembra un’evoluzione concettuale del termovalorizzatore firmato da BIG nella capitale danese.

«Con Vestre abbiamo provato ad immaginare una fabbrica che fosse, allo stesso tempo, il fronte e il retro di una casa – spiega Bjarke Ingels, fondatore e direttore creativo di BIG –. La sua bellezza sta nella chiarezza della sua organizzazione. Concepita all’intersezione di una strada e di una linea di produzione, genera così un grande più, che collega tutti i punti».

Dove: The Plus sorgerà nel villaggio di Magnor, a est di Oslo, vicino al confine con la Svezia, e sarà costruito interamente con materiali sostenibili, quali legno locale, cemento a basso impatto ambientale e acciaio riciclato rinforzato.

Struttura: la fabbrica è articolata in quattro siti di produzione – magazzino, produzione delle vernici, del legno e linea di assemblaggio – connessi al centro. La forma di ‘più’ definita dall’intersezione dei diversi elementi è frutto di un layout flessibile, che permetterà inoltre di rendere più efficiente il flusso di lavoro tra le varie unità. Al centro si troveranno gli uffici della logistica e un polo espositivo, in un’ampia corte esterna aperta ed interamente trasparente, da dove i visitatori e lo staff potranno osservare le attività all’interno e dove, come in museo, saranno esposte le ultime collezioni di arredamento da esterni. Lo stesso principio è stato adottato per le ali della fabbrica, che avranno una delle estremità del soffitto rialzata, creando dei tetti inclinati accessibili ai visitatori. Le coperture praticabili si snoderanno poi come piccoli sentieri intorno a tutto il sito, convergendo sulla terrazza verde, dando la sensazione di essere sia in un museo industriale che in un campus nella foresta. Attenzione anche al tema dell’accessibilità grazie a rampe pensate per sedie a rotelle e passeggini.

Tecnologia e wayfinding: soluzioni Industry 4.0 saranno adottate in tutto il sito, e ad ogni macchinario sarà assegnato un colore tra i 200 esempi presenti nel catalogo Vestre. I colori coadiuveranno anche il riconoscimento visivo dei flussi di lavoro, rendendolo più semplice da seguire per i visitatori. Sul tetto saranno installati 1.200 pannelli fotovoltaici.

 

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Chiara Brivio
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