Verso le nuove norme tecniche per il futuro di Roma
A 20 anni dall’adozione del Prg, avviata la fase di confronto sulla rivoluzione proposta dal Campidoglio
A seguito dell’approvazione in giunta nel 2023 e quella in assemblea a fine 2024, la delibera sull’aggiornamento delle norme tecniche di attuazione del Campidoglio, arriva al dibattito pubblico. Dal 6 febbraio al 7 aprile, infatti, l’atto è fruibile sul sito di Roma Capitale, e enti e associazioni possono inviare osservazioni alle quali l’amministrazione sarà chiamata a rispondere.
«Si tratta di una tappa decisiva per l’avvio di un percorso strategico, favorendo processi di trasformazione nel segno della sostenibilità, dell’inclusione e del cambiamento». Così il sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri alla presentazione in Campidoglio per l’aggiornamento delle norme tecniche di attuazione del Piano regolatore del 2008. «Ci sarà un periodo di osservazione da parte dei cittadini: la speranza è che la città possa contribuire all’arricchimento del lavoro accurato messo a punto dall’assemblea capitolina. Stiamo dispiegando una stagione di investimenti di grande dimensione e ambizione, dimostrando che questo è solo l’inizio della trasformazione di Roma. La Capitale ha infatti un patrimonio unico al mondo, ma non nascondiamo le criticità in alcune zone di periferia. Per questo motivo è necessario uno strumento che regoli gli ambiti della rigenerazione urbana».
Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza dell’aggiornamento delle normative per incentivare il recupero degli edifici abbandonati e contrastare l’inerzia in questo settore
Un tema centrale è la definizione di una strategia per garantire il diritto all’abitare. Le nuove regole riguardano, infatti, anche il controllo degli affitti brevi, l’housing sociale e l’edilizia residenziale pubblica (Erp), temi che necessitano di essere rafforzati e adattati alle esigenze demografiche.
Il Piano Regolatore ha più di 16 anni ed è stato adottato da oltre 20. A fine 2024 il Campidoglio ha approvato la delibera contenente la variante alle norme tecniche, nata dalla necessità di adeguare le regole trasformative della città a un mondo che è cambiato, valutando cosa ha funzionato e cosa meno. Obiettivi? Considerare i cambiamenti climatici, puntare sul consumo di suolo a saldo zero, considerare il cambiamento del modo di lavorare e vivere i quartieri in un’ottica di prossimità, incentivare il riuso dell’esistente, favorire la riconversione e sostituzione edilizia. Con premialità, puntando sulla qualità e snellendo le procedure per il centro storico e per le periferie.
Adeguamento, patto e semplificazione sono le tre parole chiave alla presentazione dell’aggiornamento delle Nta
Di fatto, si tratta di un accordo tra l’amministrazione, le istituzioni, le forze sociali, le imprese, le realtà territoriali della città e le forze di opposizione. All’incontro è intervenuto anche il capogruppo di FdI Giovanni Quarzo che ha commentato «Le norme tecniche sono state un’occasione importante di confronto e alcune delle proposte avanzate da noi sono state accolte. Torniamo a una Roma che si muove». Soddisfatto del risultato raggiunto è Marco Di Stefano di Noi Moderati: «Siamo partiti da idee diverse, ma ne è uscito un buon lavoro. Bisognava sburocratizzare i processi, ridurre al massimo la possibilità di interpretazione, agevolare i cambi d’uso».
Presente anche il presidente di Ance-Acer Roma, Antonio Ciucci che ha puntualizzato: «Roma si sta risvegliando e anche se non siamo d’accordo su tutto, abbiamo partecipato alla dialettica in maniera costruttiva. Le nuove norme portano semplificazione, sono stati eliminati molti ambiti che portavano a troppe interpretazioni ambigue. Auspico una conclusione veloce di questa fase, a cui noi sicuramente apporteremo delle osservazioni». A lui si aggiunge anche Alessandro Sbordoni della Confederazione edilizia: «Si tratta di una variante di qualità che interviene su questioni chirurgiche, portando aggiornamento, adeguamento e semplificazione».
«Abbiamo fatto un piccolo miracolo. Nonostante partissimo da posizioni differenti – il commento dell’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia – siamo arrivati ad una sintesi. Sono convinto che il metodo sia replicabile in più contesti, raccogliendo più voci. Le migliori stagioni della città sono state quelle in cui la classe dirigente politica, sulle grandi questioni di interesse pubblico, è riuscita a costruire un punto di incontro tra punti di vista anche opposti. Così si rafforzano Roma e il suo sistema».
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