Italia in movimento: 100 anni di Austostrade al Maxxi
Nel messaggio del Presidente Mattarella tre parole chiave: obsolescenza, sostenibilità e futuro
Guardare il passato per costruire il futuro. In occasione del centenario del primo tratto autostradale italiano, l’Autostrada dei Laghi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella marca l’importanza delle grandi infrastrutture per lo sviluppo del Paese, ribadendo come l’innovazione sia necessaria per la salvaguardia della corretta funzione della rete infrastrutturale. Le autostrade sono essenziali per la crescita economica dell’Italia, riducendo le distanze e superando l’isolamento di molte aree territoriali. Di fatto, hanno caratterizzato l’epoca dalla diffusione dell’automobile, trasformando radicalmente il panorama sociale e culturale italiano.
«Le autostrade accompagnano il nostro sviluppo, rappresentando un grande acceleratore della modernità e contribuendo a rendere possibile il diritto alla mobilità – scrive Mattarella in un messaggio inviato alla presidente di Autostrade per l’Italia spa, Elisabetta Oliveri e all’amministratore delegato, Roberto Tomasi – Le grandi infrastrutture sono chiamate alla verifica della loro effettiva funzione, alla prova della loro obsolescenza, sostenibilità e alla conferma della loro capacità di andare incontro al futuro».
«Le autostrade accompagnano il nostro sviluppo, rappresentando un grande acceleratore della modernità» Sergio Mattarella
Sono passati cento anni dalla costruzione della prima grande opera autostradale, e nel testo rilasciato del Capo di Stato riecheggia l’importanza di questa celebrazione, in riferimento anche alla mostra ospitata dal Maxxi a Roma, “Italia in movimento. Autostrade e futuro”. «La mostra si articola in un percorso che invita a cogliere il valore delle scelte al tempo della Repubblica – aggiunge Mattarella – Riprendere le immagini di come eravamo, e di quanto le trasformazioni intervenute abbiano cambiato gli scenari e la loro stessa percezione, mentre dà coscienza del cammino compiuto insieme, invita a guardare al futuro».
Aperta al pubblico dal 6 dicembre 2024, si racconta un secolo di evoluzione delle autostrade, del loro impatto sulla società e sul paesaggio del Paese. L’esposizione, curata da Pippo Ciorra con Angela Parente, e realizzata in collaborazione con Autostrade per l’Italia, svela come queste opere non siano semplicemente delle infrastrutture, ma un punto di giuntura tra la modernità e la memoria, i luoghi, le persone e le storie che contraddistinguono l’Italia dal resto del mondo.
Si parte dal Novecento, per poi arrivare ai tempi moderni con un focus sulla sostenibilità e l’innovazione. La mostra invita il pubblico a vivere un’esperienza immersiva ripercorrendo i secoli di storia che hanno portato il Paese a dove è oggi, sempre con uno sguardo rivolto al domani. Ciò attraverso delle mappe evolutive, fotografie d’autore, immagini iconiche che accompagnano il visitatore mostrando non solo il profondo cambiamento della rete autostradale, ma anche i luoghi e i temi ricorrenti legati ad essa.
Divisa in quattro sezioni, la mostra omaggia la storia delle grandi infrastrutture italiane.
Ciascuno dei quattro capitoli sviluppa un aspetto essenziale delle autostrade:
- funzione di connessione tra luoghi e persone,
- riflessione sul viaggio,
- esperienza estetica,
- esperienza per i viaggiatori.
Il focus della mostra è incentrato sul potere della rete autostradale, capace di connettere persone e storie da ogni parte d’Italia. Il processo è ampiamente illustrato attraverso dei documenti d’archivio, fotografie, mappe e progetti provenienti dagli archivi storici di Aspi e del Maxxi, insieme ad altri materiali prestati da altre proprietà. Nella mostra assume particolare importanza anche l’analisi del viaggio, di ciò che il viaggiatore incontra lungo il percorso, come le microarchitetture, le aree di sosta e i punti di ristoro.
In questa sezione viene sottolineato il prezioso contributo di grandi architetti, come Giovanni Michelucci, Jean Nouvel, Guido Canali e Santiago Calatrava, che hanno firmato alcuni degli edifici più iconici lungo le autostrade italiane. «L’architettura autostradale – racconta Angela Parente – è quotidianamente presente nella vita delle persone, visibile sia da chi percorre le autostrade, sia da chi vi è vicino». Queste opere architettoniche sono diventate parte integrante del paesaggio autostradale, molto più di una semplice scenografia dinamica. Protagonista tra gli altri anche Renzo Piano con uno studio per le autostrade di domani, e una proposta green per un nuovo punto di sosta.
Nella sezione fotografica della mostra, curata da Iwan Baan, si cattura il paesaggio autostradale dall’alto attraverso una serie di riprese in elicottero che mostrano l’impatto visivo e simbolico delle autostrade. «Le immagini rivelano la potenza visiva e la scala di queste infrastrutture – sottolineano i curatori – Le autostrade di domani dovranno essere sempre più ecologiche e tecnologicamente avanzate».
L’esposizione, oltre a celebrare le opere ingegneristiche e architettoniche italiane, omaggia quindi il viaggio come metafora della vita. “Italia in movimento. Autostrade e futuro” invita il pubblico a riflettere sul percorso compiuto fino ad ora e su quello che verrà in futuro, guardando l’autostrada non solo come un’infrastruttura, ma come un simbolo della continua evoluzione del nostro Paese.
In copertina: MAXXI_ItaliaInMovimento_AutostradaMilano-Laghi–Chiasso_s.d.©Maxxi
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