28-11-2024 Francesca Fradelloni 6 minuti

Giubileo, Gualtieri verso un countdown senza ritardi

Grandi eventi e Pnrr: da piazza Pia al Corviale, nel III Rapporto della città gli interventi che trasformeranno Roma dal centro alle periferie

Roma città aperta. Senza scomodare il neorealismo cinematografico italiano e quel rinnovato senso di libertà, oggi la “ricostruzione” della “nuova” Roma sta tutto nella parola “aprire” e in un nuovo sentimento di comunità. La parola chiave del terzo Rapporto della città, dove si dà conto delle azioni e iniziative prodotte sulla base di ben 1148 provvedimenti, racconta di nuovi spazi pubblici, piazze, aree verdi e pedonali. Soprattutto racconta il countdown per la Capitale che tra poco più di un mese aprirà la Porta Santa per l’inizio del Giubileo.

«Abbiamo colto un’occasione di trasformazione irripetibile – spiega il sindaco Roberto Gualtieri –, e abbiamo dimostrato che a Roma le cose, anche quelle più difficili, si possono fare presto e bene.


Gli originari 117 interventi per il Giubileo sono diventati lo scorso giugno 322, l’80% a Roma.


Gli importanti accordi con le organizzazioni sindacali e con le forze datoriali hanno consentito di lavorare anche 24 ore su 24, ma senza subappalti a cascata, senza gare al massimo ribasso, senza dumping salariale. E con un monitoraggio attento alla sicurezza dei cantieri».

Roma che si misura con le grandi capitali europee. Lungo l’elenco dei luoghi simbolo che verranno trasformati. Si inizia con piazza Pia, che verrà inaugurata il 20 dicembre, e che formerà un unico spazio utilizzato come una grande area pedonale aperta fino a piazza San Pietro. Un luogo d’abbraccio tra la Santa Sede e la città, unite nella missione comune di aprire al mondo le porte di una capitale universale. Una città pronta a rilanciare il messaggio che papa Francesco ha consegnato ai romani nella sua visita in Campidoglio a giugno ricordando l’antica vocazione di Roma «faro di civiltà e promotrice di pace».

In dirittura d’arrivo non c’è solo piazza Pia. A dicembre chiuderanno numerosi cantieri. Piazza Risorgimento, agibile dal 23 dicembre, sarà semipedonale con più verde e spazi destinati ad attività ludiche e sociali.

Il 28 dicembre è la volta di piazza San Giovanni, una piazza sacra e popolare, luogo di aggregazione e di festa, che rinasce con una nuova pavimentazione, con un sistema di fontane, una particolare attenzione al verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. Cambia anche piazza dei Cinquecento e l’area contigua alla Stazione Termini fino a piazza della Repubblica: nasce un unico sistema urbano, verde e fruibile, che include la principale porta di ingresso a Roma, le Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo fino al Planetario. L’inaugurazione il 23 dicembre, anche se una porzione di piazza dei Cinquecento, come da cronoprogramma originario, sarà pavimentata nei mesi successivi al Giubileo. Entro la fine di gennaio è prevista la riapertura al traffico del nuovo ponte dell’Industria che consentirà il passaggio dei bus e avrà due passerelle per pedoni e ciclisti. Saranno concluse anche le pavimentazioni davanti alle chiese giubilari, come quella di San Salvatore in Lauro, così come i tanti marciapiedi nella città storica, la ciclabile Monte Ciocci-San Pietro, la pulizia dei muraglioni del Tevere, la passeggiata del Gelsomino, Porta Pia e molte altre.


Non solo opere, ma è andato avanti in contemporanea anche il piano sull’accoglienza dei pellegrini: dall’allestimento dei siti dei grandi eventi al potenziamento dei pronto soccorso.


La Roma rinnovata però non sarà solo la Roma del Giubileo. «Questo è stato anche l’anno dell’apertura di gran parte dei cantieri Pnrr, con 610 interventi nella Città Metropolitana di cui 416 a Roma, a cui bisogna aggiungere quelli di competenza della Regione o dei Ministeri, come il Technopolo o Cinecittà. Tutti i principali target e milestone sono stati rispettati e siamo in linea per concludere i lavori nel 2026», precisa il primo cittadino. A questi interventi vanno poi aggiunti i più di duecento finanziati dal bilancio di Roma Capitale, da fondi statali o con altre risorse europee, i progetti di partenariato pubblico-privato e le tante opere di rigenerazione partite grazie al ritorno degli investimenti privati. È stato stanziato mezzo miliardo di risorse giubilari per rifare in profondità tutti gli 800 km di viabilità primaria di Roma Capitale, dove transita più del 60% del traffico.

Non solo di costruito si parla, ma anche della trasformazione della macchina amministrativa. In primis il rafforzamento della solidità del bilancio di Roma Capitale confermato ad agosto dall’upgrade del rating da parte di Standard & Poor’s. «Abbiamo bloccato – spiega Gualtieri – una lunga emorragia di personale. Dall’inizio del mandato abbiamo assunto 4.300 persone, invertendo il trend di riduzione e invecchiamento del personale con gli ingressi. Arriveremo a quota 23.200 dipendenti alla fine dell’anno. Ricordiamo, però, che nel 2002 Roma aveva oltre 27mila dipendenti. Per questo abbiamo chiesto una deroga dei vincoli e le risorse per assumere 3mila dipendenti e riportare la dotazione di personale a un livello adeguato. Purtroppo, dopo una prima positiva apertura a questa richiesta, nella legge di bilancio è stato inserito il blocco del turnover al 75%: una misura profondamente sbagliata che noi chiediamo di eliminare».

L’azione con Acea per portare acqua potabile e reti fognarie in zone della città dove erano scadenti, l’impegno per il verde pubblico, la pedonalizzazione di area vicino alle scuole e di aree attrezzate per i giovani nei parchi, la pulizia delle spiagge di Ostia e delle strade dai rifiuti con il nuovo sistema di impianti. «Sono state infatti aggiudicate le gare per quattro impianti da riciclo da 100mila tonnellate l’uno e avviata la procedura di evidenza pubblica per la realizzazione del termovalorizzatore, che grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate al mondo produrrà energia elettrica per 250mila famiglie», dice il sindaco. L’altro grande tassello della trasformazione della Capitale è il diritto alla mobilità: rete metro, di superficie e tranviaria. E lo sviluppo della mobilità ciclabile: entro il 2026 143 chilometri di nuove ciclovie. Infine, sul fronte della mobilità, c’è la svolta importantissima dell’aumento di 1.000 nuove licenze taxi. In serbo anche il modello della “città dei 15 minuti”. Quello di una metropoli più semplice, nella quale i servizi sono vicini ai cittadini: scuole, spazi pubblici, biblioteche, centri sportivi, parchi, aree giochi. Dopo il “sempreverde” modello dell’urbanista Carlos Moreno non poteva mancare l’altro grande must contemporaneo: la rigenerazione urbana. «Si stima che a Roma – spiega Gualtieri – ci siano 11 chilometri quadrati di territorio da rigenerare. Un’occasione per ricucire la città senza consumo di nuovo suolo, per dare risposte al fabbisogno di abitazioni, aprire studentati, poli da destinare ad attività produttive, cultura, socialità. Su questa grande sfida chiamiamo a raccolta le realtà sociali e le forze produttive e gli investitori.

Tanti i pezzi di città che da anni e anni aspettano un intervento rigenerativo: le Vele di Calatrava, dove si sta completando il Palasport. Solo per citare alcuni interventi nelle periferie romane su Tor Bella Monaca 125 milioni di euro dal Pnrr per interventi materiali e immateriali (iniziative sociali e culturali), di cui 95 milioni dedicati al piano urbano integrato. Primi cantieri avviati a novembre 2023 per 77 milioni (tra cui i 67 della delibera approvata a maggio 2024 per la riqualificazione edilizia) e altri 19 milioni per la mobilità e per il verde pubblico. Partito a febbraio 2024 il Pui di Corviale con lavori per quasi 58 milioni di euro che interesseranno 4.500 persone: recupero di un immobile dismesso che diventerà l’incubatore d’impresa Incipit e riqualificazione del Centro Nicoletta Campanella (12,9 milioni). Poi, ancora rigenerazione spazi aperti, piazzetta delle Arti e dell’Artigianato, Cavea e tanto altro. Partito ad aprile 2024 anche il cantiere di Santa Maria della Pietà, con il restauro e la rifunzionalizzazione di 11 padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico, la valorizzazione del parco monumentale e la riqualificazione a verde dell’ex villaggio della solidarietà di Lombroso. L’intervento prevede un investimento complessivo di 50 milioni di euro. «Inoltre, con il XIII Municipio, abbiamo riaperto gli spazi trasformati dell’ex fabbrica Campari a Montespaccato e stiamo concludendo i lavori per il recupero dell’auditorium di via Albergotti. E sono davvero fiero dell’intervento Pinqua di Porto Fluviale, che ospiterà nuova edilizia residenziale pubblica, salvaguardando le famiglie che avevano diritto a una casa e un’esperienza sociale importante, aperta al quartiere», racconta ancora il sindaco. Questa è la sfida della nuova città che comincia a prendere forma nella cornice straordinaria del Giubileo della Speranza. Molti passi avanti, ma tanto ancora da fare ma «tutti i cantieri, i provvedimenti, i finanziamenti, i progetti ai quali si è lavorato in questi tre anni hanno senso solo se restituiranno alla città e alle singole persone libertà, opportunità e benessere materiale, spirituale e sociale».

 

In copertina: @AdobeStock

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Francesca Fradelloni
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