Il team guidato da Ati Project vince il concorso per il progetto residenziale che ospiterà circa 700 persone
Un nuovo progetto di circa 11mila metri quadrati di superficie nel quartiere Bertalia-Lazzaretto di Bologna, che consentirà la realizzazione di 117 alloggi di edilizia sociale, oltre ai 119 a basso reddito destinati a studenti universitari, per un totale stimato di 236 alloggi complessivi. Sono queste le cifre del concorso vinto dal team composto da Ati Project, a-fact architecture factory, Weber architects e Parcnouveau.
La competizione fa parte della strategia “Tre grandi Poli per una nuova idea di abitare” inclusa nel Piano per l’abitare presentato dal Comune nel 2023 con l’obiettivo di realizzare 10mila case in 10 anni e soddisfare la domanda di alloggi in locazione per persone con reddito intermedio e studenti universitari. La zona riguarda un’area periferica di Bologna, a pochi chilometri dal progetto Green Soul allo scalo Ravone-Prati, vinto da Nhood con un’operazione da 120 milioni di euro. Il terzo grande polo individuato dall’Amministrazione è la ex caserma Stamoto di proprietà dell’Agenzia del Demanio, oggetto di un protocollo d’intesa, dove dovrebbe sorgere un nuovo quartiere verde con circa 280 alloggi, anche qui con una parte di edilizia sociale.
Il costo stimato per la realizzazione della prima fase dell’eco-distretto Bertalia-Lazzaretto è di 25 milioni di euro, già a bilancio del Comune di Bologna, mentre la seconda fase realizzativa avrà un costo complessivo di circa 30 milioni di euro.
Il progetto diventa così il più significativo intervento di edilizia sociale su aree pubbliche della Città degli ultimi decenni, interamente finanziato con risorse comunali.
I nuovi edifici potranno ospitare circa 700 persone, di cui 180 studenti universitari, vista la crescete domanda di student housing a Bologna così come nel resto d’Italia. Gli assegnatari degli alloggi saranno selezionati con un apposito bando, secondo un modello di mixité sociale capace di costruire una comunità disponibile alla sperimentazione di nuove modalità abitative sostenibili.
Una nuova concezione di cortile urbano. La piazza centrale sarà libera dal traffico e concepita come luogo di incontro e socializzazione, centro dello spazio pubblico che diventerà più verde e fruibile. Un progetto basato sulla valorizzazione del patrimonio naturale, come i sistemi verdi del parco del Reno e il canale della Ghisiliera. Il nuovo ecodistretto vuole andare oltre il semplice intervento residenziale, diventando un acceleratore sociale e il motore della rigenerazione del quartiere Navile, a nord della città. I piani terra degli edifici, per una superficie utile compresa tra il 5% e il 10% del totale, saranno destinati ad attività commerciali e servizi.
«Siamo orgogliosi di contribuire a un’iniziativa di rigenerazione urbana di questa importanza per Bologna e per la sua comunità. Con il nuovo ecodistretto Bertalia-Lazzaretto, proponiamo un concetto di edilizia sociale che unisce innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e benessere collettivo. Integrando le esperienze e le competenze multidisciplinari dell’intero team di progetto, abbiamo ideato un ecosistema urbano resiliente, capace di rispondere alle esigenze attuali, ma anche di affrontare e adattarsi alle sfide future», commenta Luca Serri, ceo di Ati Project, società di architettura che negli ultimi anni ha visto un continuo aumento di fatturato perseguendo la strada della progettazione integrata.
Una comunità ecosostenibile. Il canale della Ghisiliera, che attraversa l’area nord-ovest di Bologna, sarà trasformato in una greenway ciclo-pedonale in grado di collegare in 15 minuti a piedi la zona Pescarola a nord e, in bici, il centro città.
Un processo di rigenerazione che riconsegna spazi pubblici vitali alla comunità, promuovendo l’interazione sociale e creando un’esperienza di quartiere attiva.
Un modello in cui lo spazio architettonico agisce da elemento di connessione tra gli abitanti, diventando il motore per una green community. Il progetto è pensato anche in un’ottica di riuso e recupero dei materiali e prevede l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. La struttura è pensata prevalentemente in legno, ad esclusione del piano interrato e dei corpi scala. Nell’ottica di una vita comunitaria attiva e partecipativa, saranno ideati anche spazi dedicati all’agricoltura urbana e alla regolazione del microclima.
In copertina: ©progetto vincitore del concorso di progettazione per l’edilizia residenziale sociale nel comparto Bertalia-Lazzaretto firmato da Ati Project, a-fact architecture factory, Weber architects e Parcnouveau
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