23-10-2024 Redazione 2 minuti

Biennale di Architettura 2025: Guendalina Salimei guiderà il Padiglione Italia

L’architetta romana selezionata con il suo progetto “TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare”

Sarà Guendalina Salimei la curatrice del Padiglione Italia alla 19. Mostra Interazionale di Architettura di Venezia. L’ha annunciato oggi il ministro della Cultura Alessandro Giuli. “TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare” il titolo del progetto curatoriale dell’architetta, che, come ha dichiarato il ministro, «mette al centro l’urgenza del mare come humus originario e destino comune come occasione nomadica, frontiera mobile, paesaggio interiore dell’uomo che ridisegna architetture liquide e città sommerse. L’anima di Venezia che ne contiene il corpo sempre vivo».


«Questo incarico rappresenta un’importante opportunità per mettere al centro delle riflessioni architettoniche, tecniche e culturali il rapporto del nostro territorio con il mare: il Mediterraneo allargato ai vicini oceani


– ha detto la curatrice –. La centralità di questo rapporto strutturale che incide sull’identità e sull’equilibrio ambientale del Paese è stata a lungo trascurata. Guardare l’Italia dal mare implica un cambiamento di prospettiva, impone la necessità di ripensare il progetto del confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio».

Chi è Guendalina Salimei

Donna, accademica, professionista, romana e con una lunga esperienza nel Mezzogiorno italiano, Salimei è professoressa di Progettazione architettonica alla Sapienza Università di Roma. Fondatrice di T-Studio, tra i suoi progetti più importanti va ricordato il “Kilometro Verde” a Corviale, a Roma, che ha ispirato il film  Scusate se esistodi Riccardo Milani con Paola Cortellesi e Raul Bova, oltre all’ampliamento del Museo Egizio e il recupero di parti del Concentrico di Stupinigi a Torino, la riconversione dell’ex Convento di San Benedetto a Ferrara, la riqualificazione della Crypta Balbi a Roma e i water-front di Napoli Molo Beverello, che sta ora giungendo al traguardo.

La valutazione

Per la Commissione di valutazione dell’avviso pubblico a due fasi promosso dalla Direzione generale Creatività Contemporanea del MiC, presieduta da Angelo Piero Cappello e composta da Claudio Varagnoli, Paolo Desideri, Margherita Guccione e Renata Cristina Mazzantini, «la proposta curatoriale pone al centro della riflessione il tema del mare, la visione del Mediterraneo allargato ai vicini oceani, un elemento forte della cultura italiana che definisce le coste e il territorio. Particolare attenzione è dedicata alla sostenibilità delle trasformazioni, in linea con quanto proposto da Carlo Ratti. L’allestimento si articola in diverse soluzioni, interpretando il concetto di ‘soglia’.  Il percorso invita a riflessioni diverse affrontando la memoria del passato attraverso un censimento dello stato di fatto e sul futuro attraverso lo strumento della chiamata aperta; il dispositivo consente una lettura differenziata dei temi attraverso ambienti immersivi, strumenti multimediali e soluzioni interattive».

Gli altri finalisti

Nel luglio di quest’anno, la commissione aveva selezionato dieci dossier, su un totale di 48 candidature inizialmente pervenute per la curatela del Padiglione, dai quali era poi stata sottoposta al ministro Giuli una terna finalista, che includeva, insieme alla proposta di Salimei, “Homeness: Abitare visibile per cittadini invisibili” del gruppo curatoriale Habitus (Massimo Alvisi, Marilena Baggio, Marco Biraghi, Gianpiero Borgia, Roberto Fioretti, Vittorio Gallese, Christian Iaione, Pisana Posocco, Davide Ruzzon) e “ITALIAMARE. Viaggio nell’architettura del razionalismo mediterraneo” di Cherubino Gambardella.

I dettagli del progetto saranno presentati nel corso di una conferenza stampa prevista nei primi mesi del 2025.

 

In copertina: Guendalina Salimei ©SPAM, Oar

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