Pgt, la Milano dei quartieri con regole più stringenti

16-10-2024 Francesca Fradelloni 5 minuti

Al Forum della rigenerazione urbana l’iter di revisione, un anno per l’approvazione. Sala: entro un mese il Piano casa per 10mila alloggi

Nuove ricuciture urbane e progetti ambiziosi come la high line nel viadotto di via Monteceneri, modello New York e Seul; l’obiettivo di riduzione di consumo di suolo di un milione e mezzo di metri quadrati; la centralità dei quartieri e lo stop alla discrezionalità sulle regole. Queste sono le principali novità del Piano del governo del territorio (Pgt) illustrate dall’assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, già introdotte poche ore prima all’evento dedicato al Salva Milano.

Quello delle inchieste della Procura rimane però il chiodo fisso del sindaco, presente all’evento. «Il blocco dell’urbanistica ha causato danni alle imprese e ai cittadini», dice il primo cittadino di Milano Giuseppe Sala aprendo il Forum della Rigenerazione Urbana in una mattinata tutta dedicata alla presentazione di una nuova strategia della Milano del futuro: sostenibile, equa, prossima e bella.


E lancia un allarme concreto: oneri di urbanizzazione diminuiti del 70%, soldi che sarebbero stati impiegati per i servizi dei cittadini.


L’obiettivo è ridurre le fragilità di un sistema che ha visto crescere in modo esponenziale le rendite immobiliari. «Dobbiamo trovare delle formule per risolvere disuguaglianze e difficoltà, per questo stiamo lavorando a un nuovo Piano casa che sarà pronto entro un mese: l’amministrazione cercherà dei partner privati abituati a operare nella residenzialità sociale per costruire 10mila alloggi  a prezzi bassi», conclude Sala.

Milano è l’unica città italiana che ha elaborato due Piani in quasi 10 anni (2012-2019), ma il nuovo non stravolgerà completamente la struttura del precedente, il compito è elaborare nuove regole sul rapporto progetto e città, sul tema infrastrutture, sulla rigenerazione delle aree abbandonate, sul mantenimento degli edifici industriali e la riqualificazione dei quartieri.

Sarà una metropoli dei quartieri, una città della prossimità. Per Tancredi è stata abusata la dicitura “modello Milano” per definire la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato che ha consentito un veloce processo di crescita. L’amministrazione ha però «sempre governato sia i successi che gli insuccessi delle scelte fatte», spiega l’assessore. Con questo nuovo Piano ci sarà una nuova articolazione delle regole, «faccio un esempio – spiega Tancredi – se vogliamo dare impulso al mantenimento di edifici esistenti dobbiamo dare valore ambientale a quel mantenimento e forse non pretendere ulteriori misure sulle prestazioni energetiche che invece con nuove edificazioni è possibile raggiungere. Oppure se voglio liberare suolo anche in lotti di piccola dimensione devo fare i conti con edifici che inevitabilmente si alzano e possono avere eventuali impatti. E allora qual è la soluzione? Nuove regole per una città complessa».

Ma vediamo la strategia del Piano verso una città policentrica.

Centralità diffuse – Alleggerire il centro storico e allargare il perimetro della città. Si punta a costruire delle centralità al di fuori del centro storico. Ci si avvicina ai Comuni di cintura con le porte metropolitane, punto di contatto con i Comuni esterni con cui si dovrà migliorare la collaborazione.

Progettare i quartieri – Un’altra novità sono le centralità di quartiere e quindi l’Atlante dei quartieri, l’evoluzione degli Studi d’area, strumento normativo che costituisce il quadro di riferimento per la rigenerazione degli spazi pubblici. Costruito dal territorio, sulla base delle istanze dei Municipi e trasversale ai diversi assessorati che individua le priorità e integra il Piano servizi con i 19 progetti bandiera (di ricucitura e connessione tra i diversi quartieri he saranno 2 per Municipio). Tra i progetti più significativi riattivare le arcate lungo i rilevati ferroviari della stazione Centrale e riqualificare gli spazi pubblici adiacenti. Costruire un nuovo boulevard urbano multifunzionale tra la nuova centralità metropolitana della Beic e il Parco Agricolo Sud, attraverso la riconversione del cavalcavia Corvetto. A Sud di Milano ci sono tantissimi progetti privati, ma quello che manca è un progetto pubblico e stiamo pensando di riqualificare due assi, quello di viale Ortles e via Quaranta.

E poi il grande sogno: nel 2025 vogliamo lanciare un bando di progettazione e fattibilità per trasformare il cavalcavia di Monteceneri e trasformarlo in una grande passeggiata verde sull’esempio internazionale di Seoullo a Seul e la high line di New York.

Il tema casa – Si metteranno in gioco molte aree del Comune e delle risorse per l’housing. Proporremo l’abbassamento della quota obbligatoria di housing sociale da 10mila a 5mila mq e norme differenziate per ambiti sulla base delle rendite e del mix sociale presente. Si aggiungano le Porte metropolitane, i punti di interscambio, potranno essere riqualificate anche con altre funzioni (urbane e legate all’abitare). Possibile anche l’acquisizione di aree private “fragili” (poco connesse e infrastrutturate) per la realizzazione di housing sociale.

Progettare la città esistente – Tra le linee guida individuate, quella dell’indice di edificabilità, che resta di base fissato allo 0,35 mq/mq. L’incremento sarà possibile solo in presenza di alcuni specifici requisiti, tra cui la realizzazione di edilizia residenziale sociale, servizi convenzionati ed esercizi di vicinato. L’eventuale superamento di questo indice dovrà rispettare le norme morfologiche che saranno differenziate a seconda dei diversi contesti urbani. La norma morfologica dovrà essere rispettata, oggi è possibile discostarsi a seconda della qualità del progetto e della sua natura innovativa. Il recupero della superficie lorda esistente sarà possibile se compatibile con la norma morfologica, ma i diritti non verranno persi. Verranno dati incentivi al mantenimento degli immobili esistenti e maggior tutela per edifici storici e archeologia industria.

Rigenerare le infrastrutture – Ridurre e depavimentare le superfici stradali, che sono le più grandi isole di calore, strutturare le porte metropolitane, rigenerare i depositi Atm, i parcheggi di interscambio e, come detto, riconvertire i viadotti (Monteceneri / Corvetto) in nuovi sistemi dello spazio pubblico e della mobilità attiva.

Politiche ambientali – L’obiettivo è la riduzione del consumo di suolo: di 1,5 milioni di mq. Incentivi al mantenimento degli immobili di archeologia industriale e maggior tutela degli edifici privati storici. Un approccio più orientato al riuso che alla demolizione. Obbligo di applicazione delle regole sia per l’indice di riduzione dell’impatto climatico, che per le emissioni di anidride carbonica. Incremento dei requisiti negli interventi di nuova costruzione e demolizione e ricostruzione (LCA) e per gli interventi di grandi dimensioni e maggiori distanze dai corsi d’acqua. Una nuova strategia pianificatoria nel Piano dei servizi sulla base dell’analisi dell’offerta e della domanda. Nuove schede NIL (che sta per nuclei di identità locale) dovranno prevedere maggior analisi dei bisogni e degli scenari futuri.

In copertina: Milano dall’alto @Roberto Cosentino

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Francesca Fradelloni
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