Napoli Est: commissione inadeguata. Si chiede la revisione

04-10-2024 Redazione 4 minuti

Architetti in campo. A pochi giorni dalla comunicazione della short list

Ill.mo Presidente, facendoci interpreti della preoccupazione e della perplessità dei moltissimi colleghi che, a vario titolo, associamo e rappresentiamo, le scriviamo relativamente alla nomina della commissione giudicatrice del concorso di progettazione a procedura aperta in due fasi per la realizzazione del ‘Nodo Intermodale Complesso di Napoli Garibaldi-Porta Est’ e la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie, ivi compresa la progettazione dell’headquarter della Regione Campania” (Napoli Porta Est). Inizia così la lettera inviata in queste ore al presidente della Regione Campania, l’onorevole Vincenzo De Luca, e per conoscenza Arus- Agenzia Regionale Universiadi per lo Sport.

Un appello a più firme che vede coinvolti il Cnappc-Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, l’Inarch-Istituto Nazionale di Architettura e gli Ordini degli architetti della regione, delle città di Napoli, Salerno, Casera, Avellino, Benevento e relative province, insieme all’Anai-Associazione Nazionale Architetti e Ingegneri Italiani. Una presa di posizione, a poche ore di distanza dalla selezione dei cinque gruppi passati in seconda fase al più importante concorso di architettura indetto negli ultimi anni in Italia.

Gruppi già scelti dalla commissione, ma che solo il 7 ottobre potranno sapere chi sono (perché sul portale al momento sono riportati dei codici, identificativi per la Regione ma non intellegibili per i partecipanti). E che, come previsto dalla procedura, resteranno anonimi nella seconda fase.

Ordini professionali, istituti di cultura, associazioni, uniti dall’interesse per la qualità dei progetti e delle trasformazioni urbane, “consapevoli del livello di avanzamento delle fasi del bando, chiedono alla Regione di revisionare le procedure in direzione di una ulteriore e ancora maggiore garanzia che, nell’interesse della collettività, può discendere da giudizi espressi anche da progettisti di riconosciuta esperienza e valore internazionale”. In sostanza, una proposta operativa potrebbe essere quella di una sospensione temporanea per differenziare le giurie delle due fasi.

Non sarà facile tornare indietro perché l’iter è avanzato e secondo gli esperti non ci sono criticità oggettive, ma il tema è prima di tutto culturale e di rilevanza nazionale.

Se si lasciano correre questi episodi, difficile rafforzare la cultura del concorso, difficile poter contare su una reputazione che incoraggi la partecipazione internazionale, difficile sperare che i privati seguano l’esempio del pubblico.

La questione si era già fatta sentire sulle bacheche social non appena il bando era stato pubblicato da parte dei giovani professionisti (si veda il post di Sossio De Vita del 16 settembre 2023) e di quelli napoletani in primis. I rilievi erano chiari:

  • Il tema (la trasformazione di 18 ettari urbani) e l’impegno economico hanno escluso il coinvolgimento dei professionisti locali che per entrare in campo si sono dovuti associare con studi e società più forti e con competenze dimostrate.
  • In commissione: un avvocato, due ingegneri e due architetti, tutti di nomina della Regione Campania. Senza alcun commissario esterno né di “chiara fama” come richiesto dalle caratteristiche del bando in oggetto.

La lettera, seppur tardiva, è arrivata comunque a destinazione a pochi giorni dalla scelta dei 5 che entreranno in seconda fase (per i quali è previsto un compenso di 300mila euro per ciascun team).

Dal mondo dell’architettura l’evidenza che “si tratta, per Napoli, di uno degli interventi tra i più importanti e costosi almeno dalla seconda metà del Novecento: una delle zone urbane più strategiche per l’intera mobilità dell’area metropolitana napoletana sarà notevolmente trasformata, anche e attraverso la necessaria ed attesa riqualificazione di un brano di città ad oggi intercluso e disconnesso, proponendo un modello di trasformazione urbana che risponda ai temi complessi della società contemporanea attraverso l’attuazione di innovative strategie di pianificazione”.

Al nuovo assetto infrastrutturale e trasportistico, alla riqualificazione edilizia e, più in generale, ad una poderosa rigenerazione urbana che prevede anche l’inserimento di una importante sede istituzionale, si affida il compito di ridisegnare il volto della città con un impegno di spesa che supera i 600 milioni di euro. “Nella formulazione del bando – continua la lettera – tutto ciò è stato considerato e pertanto ai concorrenti sono stati richiesti elevatissimi requisiti professionali ed economici ed esperienze di progettazione di pari livello”.


Il contrappasso: “nella formazione della commissione, invece, il rango e l’importanza del progetto non sembrano compresi nella loro interezza. Sono stati nominati dirigenti e funzionari interni alla Regione, di riconosciuta preparazione e capacità professionali come gestori delle procedure ma non, come impone il disciplinare “esperti nello specifico oggetto del concorso”.


La lettera ribadisce anche che “è prassi consolidata che i grandi concorsi internazionali abbiano nella commissione giudicatrice personalità di primo piano per conferire prestigio e risonanza al concorso. Eludere questa prassi lascia perplessi”.

Gli Architetti sottolineano che la Regione Campania, prima in Italia, nel 2019 ha varato un’inedita ed esemplare “Legge per la promozione della qualità dell’architettura”. “Da quattro anni promuove e finanzia ricerche, studi e pubblicazioni sull’architettura moderna e contemporanea nella regione. Con la discutibile formazione della commissione – il commento – pregiudica il risultato del progetto e appanna un credito culturale ampiamente meritato nell’ambito della promozione della qualità architettonica. Questo è motivo di preoccupazione” continua la lettera inviata alla Regione, allo stesso Presidente e ad Arus, ente appaltante.

Sulla stampa corrono anche le polemiche tra Comune di Napoli e Regione, per il mancato coinvolgimento del Comune nonostante il concorso abbia come oggetto anche un masterplan complessivo dell’intervento, oltre all’edificio della nuova sede regionale. Anche FS Sistemi Urbani escluso dalla partita della valutazione, nonostante sia uno stakeholder rilevante.

Da bando il vincitore sarà annunciato all’inizio del 2025 e non manca il toto-nomi (nonostante il concorso sia anonimo): De Luca, da sindaco di Salerno, ha ridisegnato la sua città coinvolgendo grandi nomi come David Chipperfield o Zaha Hadid, chi sarà la firma della nuova casa della Regione? Vincerà una firma o il suo progetto? La lettera degli Architetti cambierà il corso della procedura?

In copertina: Napoli, Corso Lucci. ©Sistemi Urbani, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

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