Edison Next, le Utilities come player strategici della rigenerazione urbana

13-09-2024 Paola Pierotti 3 minuti

L’energia diventa motore per l’evoluzione, anche sociale, dei territori

Nuovi mercati, competenze rinnovate e obiettivi che sposano il business model con la misurazione di impatti sociali e ambientali. Applicazioni tangibili di Bim e Digital Twin, storie che non si concretizzano se non si analizza e gestisce l’iniziativa in tutto il ciclo di vita del progetto e dell’opera. Ci prova Edison Next, società del Gruppo Edison, che ha la missione di accompagnare aziende, territori e Pubbliche Amministrazioni nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica. Verso un modello di città in cui il tema dell’energia diventa il motore dell’evoluzione dei territori e che sarà presentato durante il 32° Forum di Scenari Immobiliari, in programma il 13 e 14 settembre a Rapallo.

«Il nostro obiettivo – racconta Valentina Infante, direttore Rigenerazione urbana di Edison Next – è quello di affiancare i clienti come partner di lungo periodo, portando competenze, capacità di investimento e una prospettiva completa sulle tecnologie mature e su quelle che saranno protagoniste nei prossimi anni». Ciò è reso possibile grazie a una piattaforma innovativa di servizi, tecnologie e competenze che spazia da sistemi di autoproduzione fino a soluzioni complete per l’efficienza energetica. Dallo sviluppo dei green gas, ovvero idrogeno e biometano, a soluzioni per la mobilità sostenibile, dove si riesce a mettere in campo tutti e tre i vettori, elettrico, idrogeno e biometano, arrivando a definire interventi di smart city e progetti di rigenerazione urbana, implementando i servizi per la circular economy.

Un processo completo che parte dalla consulenza energetica ed ambientale, con successiva definizione degli obiettivi di decarbonizzazione, per tracciare una roadmap con l’individuazione delle soluzioni utili alla progettazione e realizzazione degli interventi e al monitoraggio dei risultati. «Innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo sono essenziali – spiega Infante – tanto per cogliere le nuove opportunità in campo energetico quanto per vincere le sfide dei cambiamenti climatici ed economici in corso».

Dal recupero delle aree dismesse, riqualificandole e restituendole alla comunità, alla riqualificazione energetica di edifici pubblici e di interesse pubblico, questi gli ambiti di intervento in cui si applica un approccio integrato che prevede il coinvolgimento sotto una cabina di regia unica di tutti i soggetti di riferimento del territorio: dalle pubbliche amministrazioni a esperti del settore immobiliare, imprese, costruttori e progettisti, dove Edison Next fa leva sulla propria piattaforma integrata di servizi, tecnologie e competenze.

La smart city prende forma e si arricchisce di contenuti: tutto dipende dalla progettazione di oggetti intelligenti e connessi, dalla raccolta di dati da gestire tramite una smart control room, e da una piattaforma di monitoraggio e analisi continua, dove i dati diventano informazioni per i cittadini e driver per le scelte dei decisori.

«Il primo punto su cui agire – racconta Infante – è la diffusione di fonti energetiche sostenibili, come il fotovoltaico o forme evolute di reti di teleriscaldamento che generano energia termica da distribuire al territorio attraverso pompe di calore geotermiche che sfruttano l’acqua di falda e caldaie a biomassa proveniente da filiera corta, e valorizzano i cascami industriali che rimarrebbero inutilizzati». Bisogna poi integrare queste soluzioni con servizi smart come sensori per il monitoraggio della qualità dell’aria, infrastrutture digitali per la mobilità come smart parking, smart bus stop, attraversamenti pedonali e impianti semaforici intelligenti, illuminazione pubblica capace di vedere il palo della luce trasformarsi in antenna smart e di abilitare altri servizi, come la ricarica di auto elettriche e videocamere per la raccolta dati e per aumentare la sicurezza.

Più in generale, «gli anelli idronici e le reti di teleriscaldamento ben si prestano ad abilitare la diffusione sul territorio di tutta una serie di servizi e soluzioni legati al mondo della smart city, insieme all’illuminazione pubblica, l’infrastruttura più capillarmente diffusa sul territorio che sta evolvendo, diventando sempre più efficiente e sostenibile (ad esempio tramite la tecnologia adattiva a led) e trasformandosi da semplice corpo illuminante ad “antenna smart” in grado di fornire altri servizi come la ricarica per i veicoli elettrici, il monitoraggio ambientale e sicurezza per i cittadini».


All’orizzonte ci sono nuovi scenari sostenuti da una progettazione urbanistica che si affianca a quella energetica, ponendosi obiettivi di sostenibilità ambientale ma anche sociale.


In questo contesto ecco che il partenariato pubblico-privato diventa decisivo: il privato può presentare un progetto, il pubblico lo valuta e, se lo ritiene appropriato, ne dichiara il pubblico interesse, lo mette a gara e, nell’ambito di quest’ultima, il proponente ha una last look. Una via che riduce i tempi e consente di proporre soluzioni integrative a quelle, ad esempio, mosse dai fondi del Pnrr che hanno fatto da volano negli ultimi anni.

In copertina: ©www.edisonnext.it

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Paola Pierotti
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