Ex Fiera di Roma, la soluzione Acpv Architects guiderà la rigenerazione

06-09-2024 Claudia Rubino | Chiara Brivio 3 minuti

Per il sindaco Gualtieri «con il concorso, la sinergia privato e pubblico per fare buona urbanistica»

Restituire una parte della città di Roma alle generazioni future. Non soltanto un’idea per un concorso, ma un modo reale di pensare alla città come strumento che educa le persone ad essere migliori» così Patricia Viel, architetta e co-founder dello studio Acpv Architects a proposito del progetto “La città della gioia”, vincitore del concorso di idee per il masterplan relativo all’intera area dell’ex Fiera di Roma. L’esito della competizione è stato annunciato oggi alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, all’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, oltre che al presidente Municipio VIII Amedeo Ciaccheri, la presidente di giuria, Guendalina Salimei, e Luca Fantin, amministratore delegato di Orchidea srl. In team con Arup, Asset e P’Arcnouveau, Acpv Architects ha presentato l’idea nuova di uno spazio pubblico che, continua Viel, «guarda alle energie latenti della città e, attraverso un disegno urbano pensato con precisi obiettivi, le fa diventare strumenti etici del progetto.


La città della gioia restituisce un senso e uno scopo a una grande porzione urbana di Roma, rendendo lo spazio pubblico una esperienza educativa, inclusiva e intergenerazionale».


«Un esempio virtuoso per la città di Roma – ha commentato Veloccia – che si è fin da principio posto gli obiettivi di superare una ferita urbanistica, riuscire a riconvertire un intero quadrante, perseguire una grande qualità». Lo scopo è dare nuova vita al quartiere con il filo conduttore della permeabilità, percepibile «non solo nel suolo, ma anche orizzontalmente nel rapporto con il contesto. Serviva un masterplan che costruisse un’idea per lo spazio che andasse oltre la superficie» ha aggiunto il sindaco Gualtieri, che ha poi continuato


«è un esempio di privato e pubblico insieme per fare buona urbanistica, con integrazione tra esigenze e funzioni che si rafforzano reciprocamente».


Un punto, quello della sinergia tra pubblico e privato, sottolineato anche dal presidente del Municipio VIII. È stato invece Fantin, ad di Orchidea, a dare un primo cronoprogramma dei lavori, annunciando che la fase di demolizione inizierà entro la fine dell’anno – scindendola così dalla fase di approvazione dello strumento urbanistico per poter ottimizzare i tempi –, con la posa della prima pietra nel 2026 e successive fasi da sviluppare nel giro di tre anni.

Il progetto. L’approccio del progetto usato integra la natura nel design degli spazi arricchendoli con attività educative incentrate sulla biodiversità e potenziando la resilienza climatica dell’intera area (circa 27mila mq pubblici e circa 12,5mila mq privati). Con una forte compenetrazione tra tutte le varie aree verdi, viene realizzato un ampio parco urbano unitario, pubblico e inclusivo.  Un vero e proprio corridoio ecologico che, partendo da via Cristoforo Colombo si estende fino verso via dell’Arcadia e viale Tor Marancia, trasformando l’area da causa di degrado a fonte di rigenerazione urbana ed ambientale. Il nuovo masterplan prevede, infatti, che il 50% delle superfici sia destinato a verde e servizi, con un aumento della permeabilità del suolo di quasi quattro ettari, circa la metà dell’area totale.

Il concorso. Pubblicato lo scorso febbraio, il concorso di idee rientra nell’ambito dell’accordo sottoscritto a settembre 2023 tra Roma Capitale e il fondo Orchidea srl, finalizzato alla riqualificazione del complesso, e che prevedeva la demolizione degli immobili e la loro sostituzione con nuove funzioni pubbliche e private. Approvato con variante urbanistica a fine del 2020, il complesso della ex Fiera è oggi un ambito a trasformazione ordinaria prevalentemente residenziale denominato “ATO-R ex Fiera”.  Su una superficie utile lorda di oltre 44mila mq, l’80% (oltre 35mila mq) saranno destinati a uso abitativo, di cui oltre 7mila mq vincolati per housing sociale;  il 20% (oltre 8.800 mq) destinato a uso non residenziale, di cui circa 6.800 mq a servizi direzionali e 2000 mq a commerciale. Previsti inoltre servizi pubblici, aree verdi e parcheggi.

Quarantuno le proposte totali pervenute per ridisegnare un quadrante di Roma, che ha visto, oltre il team vincitrice al quale vanno 40mila euro, altri quattro team ricevere la menzione e un premio da 10mila euro cada uno: Nemesi Architects con Claudio Rosi, Daniel Modigliani e Leaf, Andrea D’Antrassi con il suo team, il progetto coordinato da Giorgio Maria Tamburini e infine lo studio Mario Cucinella Architects (Mca).

Una parabola ascendente per Roma, una città in trasformazione che traguarda ai prossimi passi con la notizia tra poche settimane del vincitore della nuova sede del teatro dell’Opera di Roma nell’ambito della convenzione urbanistica prenestina, che quindi sorgerà a pochi passi dal nuovo quadrante ex fiera oggetto di riqualificazione.

In copertina: Render di progetto ©ACPV ARCHITECTS

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Claudia Rubino
Chiara Brivio
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