05-06-2024 Redazione 3 minuti

Misurare il valore sociale nel real estate: la soluzione di Assoimmobiliare

La ricerca definisce 25 indicatori per calcolare il benessere generato dagli investimenti immobiliari

Finora è stato un rompicapo, adesso c’è chi propone la soluzione. La dimensione sociale della sostenibilità (la “s” nell’Esg) è sempre più centrale negli investimenti del real Estate, ma non esiste una metrica standard per monitorarne l’impatto. Ecco perché Confindustria Assoimmobiliare ha sviluppato una ricerca sul valore sociale generato dagli investimenti immobiliari e sui criteri per la sua misurabilità, in partnership con From, agenzia specializzata in analisi, progettazione sociale e comunicazione per la trasformazione urbana.

La ricerca propone un insieme di metriche standard con cui misurare l’impatto degli investimenti immobiliari sui driver della qualità della vita a livello locale: rigenerazione urbana, capitale umano, economia locale, servizi di welfare e capitale sociale comunitario.

Questi indicatori sono stati identificati attraverso interviste ai soci di Confindustria Assoimmobiliare – che gestiscono un patrimonio del valore di circa 150 miliardi di euro – e a stakeholder ed esperti esterni. Il lavoro, guidato dal Comitato sostenibilità dell’associazione, ha portato all’identificazione di 6 ambiti di generazione del valore sociale e di 25 indicatori attraverso cui misurarne le performance. «L’industria immobiliare fornisce da sempre un grande contributo al Pil del nostro Paese, e dà forma agli spazi e ai luoghi in cui le persone vivono, studiano, lavorano e passano il proprio tempo libero. Il valore sociale generato delle aziende del nostro comparto, però, è ancora difficile da misurare e, quindi, da rappresentare e far comprendere pienamente ed è questo che ci ha spinti ad avviare un lavoro di ricerca durato oltre un anno», dichiara il presidente di Confindustria Assoimmobiliare Davide Albertini Petroni.


Da parte sua Matteo Brambilla, socio fondatore di From, commenta: «Gli indicatori proposti sono una base di partenza per rendicontare in modo condiviso le performance sociali del settore, recependo le più recenti indicazioni contenute nella Corporate Sustainability Reporting Directive della Commissione europea.


Il principale valore di questo lavoro è però un altro: condividere priorità e variabili di azioni chiave per stimolare gli operatori di settore a definire migliori strategie di generazione di valore sociale, moltiplicando gli impatti degli investimenti promossi nei territori». Per approfondire e dettagliare ciascuno dei 6 ambiti è stato sviluppato un set di 25 indicatori. Per ciascun indicatore è stata sviluppata una descrizione, l’unità di misura per la raccolta del dato e un livello di rilevanza. «Il lavoro di ricerca promosso vuol essere l’inizio di un percorso che coinvolge tutti i nostri soci e, auspichiamo, i principali stakeholder, che, a partire da queste dimensioni e indicatori, potranno prendere scelte strategiche sempre più orientate alla generazione di benessere per tutti i portatori di interessi», aggiunge Albertini Petroni. Altro punto fermo riguarda infatti beneficiari e soggetti coinvolti nei processi di generazione di valore sociale. In questo ambito la Commissione europea ha identificato quattro grandi categorie di stakeholder che le aziende devono considerare quando affrontano il tema della generazione e della gestione di valore sociale: comunità interessate dalle attività dell’organizzazione; consumatori e utilizzatori finali di prodotti e servizi dell’organizzazione; forza lavoro o  dipendenti dell’organizzazione; lavoratori della catena del valore dell’organizzazione.

La ricerca è stata lanciata il 5 giugno durante l’evento “Real Estate Esg Summit”, ospitato da Chiomenti. Sono stati inoltre presentati anche sei casi di best practice da parte di altrettanti associati di Confindustria Assoimmobiliare (Costim, Investire sgr, DeA Capital Real Estate sgr, Nhood, Redo sgr, Hines). Gli esiti della ricerca sono stati discussi in una tavola rotonda con esponenti del mondo della ricerca accademica, tra cui Edoardo Croci (Università Bocconi), Mario Calderini e Alessandra Oppio (Politecnico di Milano) ed Ezio Micelli (Iuav Venezia). Nel suo intervento la direttrice generale dell’Agenzia del Demanio Alessandra Dal Verme ha sottolineato la necessità di misurare il valore sociale prodotto dagli investimenti immobiliari anche per agevolare nuove forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati.

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