Inaugurato ad AlUla il primo hotel al mondo in terra
Il progetto dell’architetta egiziana Shahira Fahmy recupera tecniche e materiali della tradizione saudita
L’Arabia Saudita continua la sua campagna di apertura e promozione del turismo. Dopo il Maraya concert hall e il più recente Design Space (un hub per creativi e designer), entrambi a firma degli italiani Giò Forma, e le strutture in campo hospitality di Habitas e Banyan Tree, oltre al progetto in corso per il nuovo resort di lusso Sharaan dell’architetto francese Jean Nouvel, la regione di AlUla rimane la destinazione culturale al centro della strategia attrattiva del Regno saudita. Un territorio conosciuto per le sue bellezze naturalistiche, ma anche per gli importanti siti archeologici che ospita.
E sempre qui che è stata recentemente inaugurata un’altra struttura: il Dar Tantora The house hotel, il primo albergo del mondo realizzato in terra. Gestito da Kerten Hospitality – operatore internazionale nel campo del lifestyle con diversi hotel, residenze e spazi di co-working – e definito una “eco-community boutique”, il Dar Tantora è stato progettato in collaborazione con l’architetta egiziana Shahira Fahmy, fondatrice dello studio Shahira Fahmy Architects (Sfa), e si trova nel cuore della città vecchia di AlUla: un labirinto di edifici in mattoni di fango e pietra risalente al XII secolo.
L’albergo, unico nel suo genere, è stato costruito con le stesse tecniche e utilizzando gli stessi materiali delle 900 case che lo circondano.
È illuminato esclusivamente a lume di candela e utilizza sistemi di irrigazione e ventilazione originali restaurati, per migliorare le prestazioni energetiche e ridurre l’impatto ambientale.
La progettazione di Sfa ha previsto un lavoro di recupero degli edifici del XII secolo che compongono la struttura, portato avanti insieme a un team specializzato e con artigiani locali, concentrandosi in particolar modo sui muri originali in mattoni di fango, le pietre, le finestre e gli affreschi storici. Le pareti dell’hotel – e più in generale della città vecchia – sono state arricchite da affreschi che tradizionalmente venivano dipinti dalla comunità come dono di nozze per le coppie di sposi, per decorare la loro nuova casa. Usando pigmenti naturali, Sfa e i tecnici hanno voluto restituire queste testimonianze artistiche alla città.
Un totale di 30 camere (dars) e suite con pareti in terra e pietra, oltre a una piscina a sfioro, una palestra, uno studio di yoga e meditazione, una spa e un ristorante sono gli elementi che caratterizzano la struttura. Il nome e il layout di Dar Tantora sono ispirati dalla tantora (meridiana tradizionale) che si trova all’ingresso della proprietà e che da secoli funge da segnatempo, scandendo il ritmo della vita quotidiana della città vecchia di AlUla, basata sulle stagioni.
Un approccio che denota anche a Joontos, il ristorante d’autore all’interno della struttura, che utilizza ingredienti locali instaurando rapporti con gli agricoltori e i fornitori di AlUla, con una filosofia zero sprechi in cucina. Un programma che è anche di formazione agricola, e che stimola i produttori a diventare parte della catena di approvvigionamento alimentare.
In copertina: Dar (room) at Dar Tantora The House Hotel ©Maxime Seltenrijch
Architettura ArchitetturaChiECome Arte Città Concorsi Culto Cultura Design Energia Festival Formazione Futuro Hospitality Housing Industria Ingegneria Italiani all'estero Legge architettura Libri Masterplanning Milano Norme e regole Premi Progettazione Real estate Retail Rigenerazione Urbana Salute Scommessa Roma Scuola Sostenibilità Spazi pubblici Sport Trasporti Turismo Uffici