La Napoli che verrà. Decolla la rigenerazione di 3,5 milioni di mq
Illustrato il bando del concorso internazionale di progettazione “Napoli Porta Est” ideato da Sistemi Urbani
Il continuo sviluppo urbanistico di Napoli passa attraverso la riqualificazione delle aree ferroviarie e industriali dismesse, inserendosi all’interno del più ampio processo che interesserà il capoluogo campano nei prossimi anni e di cui sono state individuate le potenzialità di sviluppo.
Gli interventi di trasformazione urbanistico-edilizi per il centro storico, la zona orientale e quella nordoccidentale interesseranno da oggi al 2050 una superficie territoriale di circa 3,5 milioni di metri quadrati (quasi il 3% del territorio comunale)
e permetteranno di sviluppare una superficie potenziale lorda superiore ai 2,65 milioni di metri quadrati, tra settore residenziale (oltre 635 mila metri quadri), terziario e attività di servizio alle persone e alle imprese e direzionale (rispettivamente circa 663 mila e 557 mila metri quadri) e artigianale moderno (circa 715 mila metri quadri).
Nel corso dell’evento “La Napoli che verrà”, organizzato nel capoluogo campano da FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane, è stato presentato il rapporto di Scenari Immobiliari “Napoli, gli scali ferroviari e le ricadute economiche e sociali della loro rigenerazione”. Alla presenza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, è stato presentato agli stakeholder e ai potenziali investitori il bando del concorso internazionale di progettazione “Napoli Porta Est”, occasione per una panoramica sul mercato immobiliare della città partenopea e sugli impatti economici della imminente trasformazione urbana.
«Nella città gli ambiti di trasformazione, riqualificazione e valorizzazione che ricomprendono all’interno delle loro aree gli ex scali ferroviari ricoprono il duplice ruolo di infrastruttura portante e di acceleratore del più esteso processo di rigenerazione partenopeo», ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. Nello specifico questi ambiti prioritari contengono aree di proprietà di FS Sistemi Urbani per una superficie territoriale di circa 45 ettari (quasi il 13% dei principali processi di rigenerazione e interventi di trasformazione), che offrono la possibilità di sviluppare poco più di 140 mila metri quadrati di superficie lorda (poco meno del 5,5% del totale). «Il valore aggiunto potenzialmente generabile – conclude Breglia – varia tra i 650 milioni di euro e i 775 milioni di euro in relazione al mix funzionale proposto dei possibili sviluppatori».
Tra i progetti significativi sono stati evidenziati quello della Porta Est, dei Campi Flegrei e gli interventi sulla L2 della metropolitana, finalizzati al potenziamento del sistema infrastrutturale e della rigenerazione urbana delle aree ferroviarie.
Il progetto “Napoli Porta Est” insiste sulle aree di dell’ex scalo merci di Corso Lucci e di Porta Nolana. Qui si prevede la realizzazione di un nuovo hub intermodale in connessione diretta stazione-porto-aeroporto con la contestuale rigenerazione urbana dell’intero ambito cittadino esteso per circa 180mila metri quadri.
Il progetto “Napoli Campi Flegrei” si rivolge ad ovest della città e prevede il potenziamento infrastrutturale con la realizzazione dell’interscambio modale L2-L6, grazie alla realizzazione della nuova fermata e del deposito della linea metropolitana L6, e la contestuale rigenerazione delle aree ferroviarie dismesse di proprietà del Gruppo FS Italiane. Ad oggi è in corso l’iter tecnico amministrativo per la sottoscrizione dell’accordo di programma tra gli enti coinvolti che prevede, tra gli altri, il nuovo campus universitario Parthenope.
«Il progetto prevede la riqualificazione della Porta Est di Napoli con una integrazione delle modalità di trasporto. Il futuro parte oggi per quanto riguarda la progettualità, grazie al bando per il concorso internazionale grazie al quale saranno selezionati i progettisti che disegneranno l’intero tassello urbano capace di trasformare lo specifico scalo», ha dichiarato Umberto Lebruto, amministratore delegato di FS Sistemi Urbani.
In questo modo la città diventa protagonista di una trasformazione per nuove destinazioni d’uso pubblico-private con rinnovate possibilità di connessione.
I siti e le aree interessate dai progetti, infatti, diventano così l’occasione per attuare una trasformazione degli ambiti urbani oggetto di intervento che possa restituire gli spazi rigenerati alla collettività, mediante la valorizzazione e la ricucitura del tessuto cittadino, grazie specialmente ai lavori sulla linea metropolitana.
«L’impegno di Rete Ferroviaria Italiana sulla linea 2 è attivo e concreto, costruito insieme al Comune di Napoli. Ben 100 milioni di euro previsti e cantieri che partiranno entro il 2024 con l’obiettivo di restituire una migliore accessibilità alle stazioni, una su tutte quella di Cavour, rendendo ancora più inserite nel territorio queste infrastrutture. Il nostro obiettivo è quello di realizzare infrastrutture ferroviarie non solo a Napoli ma nell’intera Campania, dove abbiamo un piano di investimenti superiore ai 23 miliardi di euro», ha dichiarato Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana.
In copertina: Napoli ©Kelly
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