22-04-2024 Redazione 2 minuti

Stazioni del territorio: così Fs rigenererà i piccoli borghi

L’iniziativa punta a trasformare in centri polifunzionali 20 scali di Comuni con meno di 15 mila abitanti

Non solo luoghi di passaggio, ma centri multiservizi che diano un valore aggiunto alle comunità locali grazie alla loro presenza capillare sul territorio. Questo dovranno essere le Stazioni del territorio, nel progetto promosso dalle società del Gruppo Ferrovie dello Stato pensato per gli scali ferroviari dei comuni con meno di 15mila abitanti. L’iniziativa mira a concretizzare questa trasformazione utilizzando fabbricati con spazi disponibili, e aree esterne in disuso per metterli a disposizione della cittadinanza con l’inserimento di servizi polivalenti e di pubblica utilità.

Durante la presentazione il 16 aprile è stato effettuato un collegamento in diretta con la stazione di Popoli-Vittorito (Pescara). Stazioni del territorio coinvolgerà 20 scali in tutta Italia e ha già preso il via in cinque stazioni pilota, situate nelle quattro regioni del Centro Italia coinvolte nei sismi del 2009 e del 2016: Popoli-Vittorito (Pescara), Urbisaglia- Sforzacosta e Matelica (Macerata) sono in fase di completamento, mentre Antrodoco centro (Rieti) e Baiano di Spoleto (Perugia) sono attualmente interessate dai lavori che si concluderanno nel 2025.


Per ogni stazione sono state ascoltate le esigenze espresse dal territorio e quindi inseriti i servizi e le funzioni richieste, dagli ambulatori medici alla farmacia, dalle postazioni di lavoro con prese elettriche agli Amazon Locker.


Le altre stazioni che saranno coinvolte sono: Sesto Calende (Varese), Arona (Novara), Gemona del Friuli (Udine), Camogli (Genova), Diano Marina (Imperia), Passignano sul Trasimeno (Perugia), Piazza al Serchio (Lucca), Loreto (Ancona), S. Gavino Monreale (Sud Sardegna), Golfo Aranci (Sassari), Tropea (Vibo Valentia), Maratea (Potenza), Cesano di Roma (Roma), Sant’Agata di Militello (Messina), San Marcellino-Frigano (Caserta). Per fare un esempio di come questo progetto risponda anche ad esigenze specifiche di aree colpite da terremoti, ad Antrodoco Centro sono in corso lavori di miglioramento sismico e riqualificazione del fabbricato viaggiatori. La selezione delle stazioni coinvolte si è basata su alcuni criteri: presenza in comuni al di sotto dei 15mila abitanti, sufficiente copertura della rete internet, disponibilità di spazi adeguati all’inserimento dei servizi, con servizio viaggiatori attivo, e prevalentemente ubicazione in contesti urbanizzati. I servizi presenti nelle stazioni sono stati oggetto di accordi sottoscritti dal Gruppo Fs Italiane con: Amazon Locker, Associazione nazionale carabinieri, Croce rossa italiana, Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Federfarma e Sport e Salute.

L’iniziativa prevede anche un dialogo con Infratel Italia che, in stretto coordinamento con i comuni, è a disposizione per portare la connessione wi-fi gratuita nelle stazioni. Secondo lo studio “Piccole Stazioni: un tempo nuovo per i borghi” realizzato dal Policy Observatory della Luiss School of Government in collaborazione con il Gruppo Fs è emerso infatti che il 78% degli intervistati ritiene che risiedere in un borgo offra una migliore qualità della vita rispetto alla città. Di particolare interesse il fatto che il 39% dei giovani tra i 18 e i 34 anni abbia valutato la possibilità di vivere in un borgo. Questa tendenza, tuttavia, secondo il Policy Observatory si scontra con alcune sfide, come l’accesso ai servizi, la connettività e le opportunità di lavoro. E questa iniziativa vuol essere una risposta da parte di Fs.



 

In copertina: ©Gruppo Ferrovie dello Stato

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