Rigenerazione urbana, riprendono quota i Ddl. Miceli (Cnappc): “Bene il concorso a due fasi”
Due i testi, uno della maggioranza e uno dell'opposizione. Il presidente degli architetti chiede una cabina di regia
La rigenerazione urbana è tornata all’esame del Parlamento. Una buona notizia la ripresa dell’iter dei due ddl sul tema per Francesco Miceli, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc), audito il 3 ottobre davanti alla commissione Ambiente del Senato sui due testi.
Miceli ha espresso soddisfazione anche perché entrambi i ddl vengono incontro a una richiesta di vecchia data del Cnappc: prevedono infatti il ricorso al concorso di progettazione a due fasi per gli interventi da parte delle amministrazioni comunali.
Mercoledì 27 settembre la commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato ha avviato l’esame di due disegni di legge sulla rigenerazione urbana, uno della maggioranza e uno dell’opposizione, che ricalcano i contenuti di vecchie proposte di legge, finite nel nulla a causa della cessazione anticipata della scorsa legislatura (tema urgente e da tempo sollevato dagli addetti ai lavori ). Dalla sua Miceli ha rimarcato la necessità di approvare un testo che preveda, prima di tutto, la definizione di principi e finalità che devono essere a monte della strategia della rigenerazione urbana, così come i compiti dello Stato nel contesto di un piano nazionale teso a far partire processi rigenerativi diffusi nei centri urbani.
L’auspicio del vertice del Cnappc è quello che sia istituita una Cabina di regia con il contributo di tutti i soggetti istituzionali e di governo.
Meccanismo, quest’ultimo, che dovrebbe consentire di ottenere un coordinamento efficiente degli interventi, scongiurando la proliferazione dei centri decisionali. Ma secondo Miceli sarà cruciale che la nuova norma contempli anche la partecipazione della cittadinanza, con particolare attenzione ai servizi di prossimità nelle periferie, alla mobilità e all’infrastrutturazione del sistema del verde, così da rendere le nostre città policentriche, archiviando gli attuali modelli monocentrici e “separativi”.
In ultimo, Miceli ritiene necessario che i programmi di rigenerazione urbana siano sostenuti da un sistema di premialità, e di incentivi fiscali. Inclusa la possibilità – originariamente inserita nel Superbonus e poi cancellata – di avvalersi della cessione del credito.
In copertina: ©Avadh
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