Polifunzionale, vivo e riciclabile: ecco il Padiglione Italia per l’Expo di Osaka
A Bergamo la presentazione del progetto di Cucinella che per la prima volta ospiterà la Santa Sede al suo interno. Avvio del cantiere a dicembre 2023
Un organismo vivo, luogo di conoscenza e innovazione attraverso la contaminazione fra generazioni e culture. Un grande hangar del saper fare italiano che accoglierà sperimentazioni artistiche, scientifiche, imprenditoriali e sociali. Per il quale si corre: i cantieri partono a dicembre 2023.
È stato presentato a Bergamo il Padiglione Italia firmato da Mario Cucinella per Expo 2025 Osaka, spazio che metterà in vetrina il saper fare e la creatività che il mondo ci riconosce. Il sindaco Giorgio Gori, presente alla conferenza, ha ribadito l’orgoglio della capitale della cultura 2023 nell’ospitare la prima ufficiale del padiglione.
La struttura sarà composta da due corpi distinti.
Una teca, vero cuore espositivo ed esperienziale del padiglione, e un corpo secondario posto nella parte retrostante la teca che ospiterà le altre funzioni.
Frontalmente si alterneranno un insieme di portali che andranno a formare il grande atrio porticato di ingresso, luogo perfetto per ammirare le architetture interne del percorso espositivo.
Il visitatore sarà accompagnato attraverso un percorso creativo fino a diventarne parte, grazie a un’esperienza sensoriale che lo riporterà nel bel Paese.
Esperienza che sarà divisa in tre luoghi principali: il teatro, luogo immersivo che metterà in scena suggestioni multisensoriali, la città ideale, spazio che propone un approccio inclusivo e sociale volto a valorizzare qualità e artigianalità del made in Italy e, infine, il giardino all’italiana, che si estenderà sulla copertura del padiglione, frutto di una rielaborazione contemporanea del classico elemento del labirinto, occasione per sperimentare un nuovo equilibrio tra uomo e natura.
La progettazione è partita da un’analisi climatica sulle caratteristiche della città di Osaka. Per questo il padiglione vuole superare la logica di pura e semplice valutazione di impatto ambientale a valle, tipica di un processo lineare, proponendo un approccio integrato in cui il fine ultimo non è solo la mitigazione dell’impatto generato dall’intervento, ma la promozione di un’economia circolare interna al sito. Nella progettazione sono stati di primaria importanza aspetti quali l’origine naturale dei prodotti, la filiera corta, il contenuto di riciclato, l’assenza di ingredienti tossici e la disponibilità di certificazioni. Il legno della struttura proverrà da filiere locali certificate e la scelta dei materiali prediligerà la monomatericità dei componenti, per ridurre al minimo la contaminazione.
Il Padiglione, una volta terminato il suo ciclo di vita, diventerà una miniera di materiale, poiché ogni suo singolo elemento sarà in grado di trasformarsi in maniera naturale senza subire successive lavorazioni, adattandosi a nuove esigenze. L’idea che muove il progetto è che al termine dell’esposizione il padiglione diventi banca dati di best practice, brevetti, opere, idee sostenibili, collaborazioni tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, successi sociali in termini di integrazione, partnership commerciali tra aziende e accordi tra paesi.
«Progettare il Padiglione Italia per l’Expo di Osaka 2025 è un’opportunità unica per creare un vero e proprio palcoscenico in cui, non solo mostrare cultura, storia e innovazione del nostro paese ad un pubblico globale, ma disegnare un luogo in cui tessere connessioni per scambi culturali, sociali ed economici. In linea con il tema Saving lives e con gli obiettivi degli SDGs, il progetto e le conseguenti scelte compositive, tecnologiche e materiche, si faranno promotori di un rinnovato equilibrio tra uomo, natura e tecnologia e potrà diventare un potente strumento per promuovere, ispirare azioni e istaurare nuove sinergie per lo sviluppo di un futuro più sostenibile. Il padiglione rappresenta una nuova idea di società e di città: un organismo vivente in cui le relazioni fra uomo, arte, ambiente e storia possano materializzarsi», ha dichiarato l’architetto Cucinella.
Un Expo 2025 che si presenta di fondamentale importanza anche dal punto di vista economico, visto che un progetto di ricerca commissionato al Politecnico di Milano stima l’aumento di circa il 6% dell’export italiano verso il Giappone e l’intera area asiatica.
«In un periodo in cui il tema delle radici e dell’identità torna di fondamentale importanza, andare dall’altra parte del mondo per raccontarci diventa una occasione straordinaria. Avevamo bisogno di un padiglione che fosse elastico, che ci consentisse di ospitare le aziende per come loro vogliono presentarsi al pubblico orientale. I giapponesi ci conoscono per la bellezza del nostro territorio, per i nostri prodotti enogastronomici e per il nostro saper fare. In questa occasione il nostro Paese deve superare quanto fatto e aprirsi al nuovo, senza perdere la nostra identità, cercando nel profondo ciò che ci contraddistingue. Il padiglione che l’architetto Cucinella presenta oggi diventa l’occasione per creare un ponte di opportunità tra Italia e Asia, una vetrina di cultura, idee e prodotti», ha dichiarato il commissario del Padiglione Italia Mario Andrea Vattani.
In copertina Padiglione Italia Osaka 2025, Tetto verde il Giardino copertina all’italiana ©Visual by MCA Visual
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