Many Possible Cities V: a Firenze per progettare il cambiamento sistemico delle città
Il rapporto tra centri urbani e aree interne tra le novità di quest’anno dell’evento curato da Lama impresa sociale
La novità di quest’anno è nella volontà di andare oltre le città, per guardare con uno sguardo più ampio allo sviluppo urbano, economico e sociale dei nostri territori.
Tra gli aspetti da indagare anche «quale può essere la funzione di un terzo settore innovativo nel rapporto con gli attori della rigenerazione urbana, pubblici e privati», dice Francesca Mazzocchi, presidente di Lama Impresa sociale. E infatti, nel panel della prima giornata si trovano, tra gli altri, rappresentanti di Agenzia del demanio, Comuni, città metropolitane, fondi e sviluppatori immobiliari.
Parliamo della quinta edizione di Many Possible Cities a Firenze, il festival dedicato alla rigenerazione urbana di Manifattura tabacchi, curato da Lama impresa sociale. Quest’anno l’appuntamento nell’ex manifattura (appunto oggetto di un grande piano di riqualificazione ) è per il 28, 29 e 30 settembre. Altra peculiarità del 2023 sarà nel trattare il rapporto tra città e aree interne, «centrale per uno sviluppo sostenibile», dice sempre Mazzocchi.
Lama, nata nel 2007, si occupa di innovazione sociale e supporta organizzazioni e luoghi in processi di trasformazione sostenibile.
Dal 2022 è incaricata delle attività di rigenerazione culturale e sociale del progetto Montagna Fiorentina, nei paesi di Londa e San Godenzo (FI), finanziato a valere sui fondi del Bando borghi linea B del Pnrr Cultura.
Fin dalla prima edizione nel 2018 Many Possible Cities punta ad essere uno spazio aperto ed eterogeneo di relazione e di pensiero sulle trasformazioni e le sfide urbane. Un luogo in cui farsi domande sui cambiamenti, trovando le risposte in una piattaforma multistakeholder destinata a professionisti, operatori, amministratori, practitioners, studenti e accademici, cittadini, con prospettive, competenze e punti di vista differenti, capaci di restituire senso alla complessità. Nell’edizione 2023 il focus sarà su rigenerazione urbana, valutazione di impatto, sviluppo urbano tra investimenti pubblici e privati, città proattive e città della notte. Alla presenza di ospiti internazionali da Barcellona, Parigi e Berlino.
Ma la rigenerazione è anche territoriale, non solo urbana: per questo verranno affrontate le questioni dello sviluppo sostenibile, della rivincita delle aree interne, si parlerà di Metromontagna e servizi ecosistemici.
Più di due terzi della popolazione europea vive nelle aree urbane. Le città sono quindi i luoghi in cui emergono le difficoltà, – e quelli in cui si produce più CO2 – ma anche quelli nei quali si possono elaborare e testare le soluzioni in un grande laboratorio “entropico”. Non per niente a Many Possible Cities si discuterà anche del ruolo delle nove città italiane scelte dall’Ue per diventare carbon neutral entro il 2030: tra le quali proprio Firenze, Prato, Bologna e Torino, che saranno presenti al Festival. E ci sarà spazio anche per il tema dell’attivismo climatico, per tentare di spiegare il ruolo delle proteste ambientali nello spingere avanti le agende politiche dei governi.
In copertina: ©manifattura tabacchi
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