Uno spazio pubblico nel verde. Parco della Scienza di Roma, vince il progetto Adat
In gruppo con lo studio romano anche P'Arcnouveau, Wsp, Gae, Laura Zevi, Luca Galli, Filippo Testa e Michele Sacchi
Un vasto parco aperto ma coperto, integrato nel contesto circostante e accessibile a tutti, con all’interno un originale paesaggio misto. Questo sarà il Museo della Scienza di Roma secondo il progetto Science Forest, vincitore del bando internazionale per la progettazione della nuova struttura che nascerà negli spazi delle ex caserme di via Guido Reni, al Flaminio. È stato dunque Adat Studio, formato da professionisti romani con esperienze internazionali, a portare a casa la gara, indetta a novembre 2022 dall’assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale. In gruppo con Adat ci sono anche P’Arcnouveau, Wsp, Gae, Laura Zevi, Luca Galli, Filippo Testa e Michele Sacchi.
Risultato svelato la mattina del 20 luglio nella sala della Protomoteca in Campidoglio, presenti il sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, quello alla Cultura Miguel Gotor, e il presidente del Municipio Roma II, dove questo progetto prenderà forma, Francesca del Bello. Questo è l’esito ma erano diversi gli studi romani in lizza. Gli altri quattro finalisti erano: Schiattarella Associati, con consulenti Cultural Innovation, None Collective, Letizia Martinelli, Proge.77 ed Euroengineering; Labics studio di Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori con Baumschlager Eberle, Ing. Mario Monotti e Sintel Engineering; Nemesi Studio di Michele Molè e Susanna Tradati con Studio Capè ingegneria, Ai Engineering, Goldmann&Partners e Ing. Davide Luraschi; Arch. Franciosino Luigi con Cristina Casadei, Gaetano De Francesco, Alessandra Carlini, David Careri, Futura Technologies srl e Roberto Salucci. ll Museo della Scienza è parte del progetto complessivo di riqualificazione dell’ex caserma curato da Cdp Real Asset Sgr, nonché uno dei principali interventi di rigenerazione urbana avviati nella Capitale. Il nuovo polo culturale andrà a completare un sistema urbano nel quale sono già presenti il ponte della Musica, l’Auditorium e il Maxxi, che è proprio di fronte a dove sorgerà il museo.
Tornando al progetto, Science Forest si prefigge di congiungere le attività del museo con la vita della città intorno. Il concept armonizza il paesaggio interno con l’esterno tramite un parco pubblico dentro le sue mura. Alcuni elementi dell’edificio esistente saranno mantenuti e riutilizzati con interventi mirati, come ad esempio la conservazione della facciata esistente in muratura, mentre le strutture interne in calcestruzzo verranno demolite e riciclate. Le funzioni contenute nel piano terra sono pensate per essere pubbliche: nell’idea dei progettisti, faranno del museo un polo per lo svago, lo studio e il dibattito incentrato sulla scienza.
Nel podio dell’edificio esistente ci saranno, oltre al parco aperto alla città, il foyer a doppia altezza, la caffetteria, il bookshop e il ristorante su via Guido Reni, il punto informazioni e la galleria espositiva per allestimenti speciali. Il mezzanino prevederà gli spazi per la ricerca e la direzione del museo. Al piano terra, il corpo sud sarà dedicato alla galleria on-demand con spazi di diverse proporzioni e altezze; al di sopra della quota della struttura, una nuova terrazza per le esposizioni all’aperto. All’ultimo piano, delle “capsule” di diverse geometrie e dimensioni sono sospese sul parco, sorrette dalla selva di alberi artificiali e collegate tra loro da corridoi vetrati. L’edificio è coronato da una teca semi-trasparente aperta per permettere la ventilazione incrociata e l’effetto camino.
La copertura, così come il fronte sud della facciata, sarà completamente rivestita da celle fotovoltaiche per la produzione di energia elettrica.
Proprio il collegamento tra natura e città è tra gli aspetti che hanno pesato sul verdetto, come si legge nelle motivazioni della giuria tecnica internazionale: «Il progetto valorizza l’intorno urbano e il manufatto sul quale interviene, aggiungendo nuove qualità all’esistente e alla piazza del nuovo quartiere. Il museo propone un grande spazio aperto al pubblico, che è contemporaneamente una piazza coperta e uno spazio domestico da frequentare anche durante gli orari di chiusura. L’incontro tra natura e scienza è esplicito e ben interpretato».
«Cercare di ricreare uno spazio in cui natura e scienza possano dialogare. – ha ribadito Antonio Atripaldi di Adapt Studio, presentando i render del progetto in Campidoglio – L’idea è occupare l’area con una quantità importante di verde, grazie a un parco al centro pubblico e un parco sospeso».
La realizzazione dell’opera verrà a costare circa 75 milioni di euro. Finite le verifiche amministrative, il progetto vincitore sarà approvato in autunno dalla giunta Gualtieri. L’obiettivo è quello di affidare ad Adat Studio la realizzazione del progetto definitivo entro fine anno, in modo da poter indire la conferenza dei servizi entro l’estate 2024, per poi procedere all’affidamento del progetto esecutivo e all’indizione della gara di appalto. Se tutte le tempistiche saranno rispettate, i lavori potranno partire entro il 2025
In copertina: Parco della Scienza di Roma, render ©Roma Capitale e Adat Studio
Architettura ArchitetturaChiECome Arte Città Concorsi Culto Cultura Design Energia Festival Formazione Futuro Hospitality Housing Industria Ingegneria Italiani all'estero Legge architettura Libri Masterplanning Milano Norme e regole Premi Progettazione Real estate Retail Rigenerazione Urbana Salute Scommessa Roma Scuola Sostenibilità Spazi pubblici Sport Trasporti Turismo Uffici