Salvini vuole ampliare il Pinqua: “Pronti a spendere 2,7 miliardi in più”

10-07-2023 Redazione 2 minuti

Il titolare del Mit a ”Missione Italia” di Anci e Ifel: «Il nuovo Codice appalti si basa sulla fiducia verso i sindaci»

I ritardi della terza rata del Pnrr e il desiderio del governo di rimodulare il piano ancora al centro di “Missione Italia 2021-2026”, organizzato a Roma da Anci e Ifel. Se l’operazione riuscisse, a beneficiarne potrebbe essere la rigenerazione urbana tramite il Pinqua, incorporato nel Pnrr: programma ideato per riqualificare ed aumentare il patrimonio residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare accessibilità, sicurezza dei luoghi e rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorare coesione sociale e qualità della vita dei cittadini.

Durante la seconda e ultima giornata dell’evento, lo scorso 6 luglio, al ministro Fitto che ha in mano la pratica si è rivolto il collega Matteo Salvini, sostenendo che «se c’è qualcuno che non riesce a spendere tutte le risorse del Pnrr, noi siamo pronti a spendere 2,7 miliardi di euro in più, con progetti che riguardano la casa e il Pinqua sulla qualità dell’abitare, e gli interventi per ridurre le perdite sulla rete idrica».


Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ricordato che il progetto Pinqua sulla qualità dell’abitare prevede la ristrutturazione e la riqualificazione di 10mila alloggi.


«I tre quarti dei lavori sono già in esecuzione o in fase di pubblicazione del bando. Ci sono poi – ha aggiunto Salvini – 112 progetti approvati ma non finanziati che cubano 1,5 miliardi». Pinqua che peraltro è stato il primo programma a inaugurare il meccanismo degli accordi quadro con Invitalia. E che lo scorso mese ha ricevuto un ausilio contro i rincari delle materie prime, per compensare i quali sono in arrivo 179,6 milioni di euro aggiuntivi.

Lo stanziamento è stato disposto con un decreto della Ragioneria generale dello Stato, che ha così attuato le disposizioni del Decreto Pnrr 3 in materia di accesso al Fondo per l’avvio delle opere indifferibili. Tornando a Salvini, ha toccato un altro tema “caldo”. È tornato sul nuovo Codice degli appalti in vigore dal primo luglio, di cui tanto si discute ma che, ha affermato, «non ha portato a blocchi». Ad oggi «sono state qualificate più di 2mila stazioni appaltanti, sono stati chiesti circa 4mila codici identificativi, non c’è stata la cesura che qualcuno paventava». Il nuovo Codice degli appalti, a giudizio del titolare del Mit, «si basa sul criterio della fiducia verso i sindaci», ed è «stato concepito per migliorare le procedure sul fronte della velocità e semplificazione». In ogni caso, ha chiosato Salvini, «ci diamo appuntamento a fine anno, con Anci, Upi e gli operatori per verificare se c’è qualche aggiustamento da apportare, ed entro il 31 dicembre tireremo le somme».

In copertina: Piano Tor Bella Monaca – Tor Vergata, veduta della nuova configurazione della corte nord ©Ministero dell’Interno

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