30-06-2023 Paola Pierotti 5 minuti

Concorsi e scuole. Il punto sulle iniziative Pnrr, aspettando la rivoluzione-Codice

Dati e scadenze, luci e ombre sulla gara per le 212 infrastrutture scolastiche. Il commento del Cnappc con Tiziana Campus

Lo scorso anno ebbi la stupida idea di guidare un gruppo di allievi nel progetto di concorso per le nuove scuole del Pnrr. Ci classifichiamo secondi per pochi decimi di punto e già questa cosa vista la commissione non proprio espertissima che ci ha giudicato ci incuriosì. Non abbiamo mai visto il progetto vincitore sul piccolo borgo cilentano di Bellosguardo. Non sappiamo se abbiano verificato le graduatorie e nemmeno hanno avuto la decenza di accreditarci il secondo premio. Poi uno con quale serenità alla mia età dovrebbe perdere del tempo a fare concorsi. Spero che qualcuno si decida a controllare velocemente se tutto è ok e a rispettare il bando corrispondendo almeno il premio dovuto. Che schifo di concorsi questi per le nuove scuole». L’architetto Cherubino Gambardella sui suoi canali social riapre la discussione pubblica sul concorso delle 212 scuole oggetto di un maxi-bando finanziato dal Pnrr, che thebrief sta seguendo costantemente, ascoltando le voci dei professionisti e presentando i progetti che via via vengono svelati. Come nel caso del maxi-polo di Castel Volturno da 30 milioni di euro.

Un fiume di commenti al post di Gambardella, come quello di Franco Tagliabue Volontè, che con il suo studio Ifdesign, architetti dell’anno 2021, si è classificato su podio per la scuola di Mileto: «La procedura sta messa così. Il ministero è riuscito finora ad ufficializzare solo i primi classificati, due mesi dopo aver assegnato il compito di fare il progetto di fattibilità (quindi prima della ufficializzazione)». Tra le voci anche quella di Aniello Camarca che dice «Noi ne abbiamo vinti sette come ingegneria. Di questi, a tre abbiamo già ufficialmente rinunciato».

Decine di voci su un’iniziativa che ha coinvolto centinaia di professionisti che un anno fa, alla vigilia dell’estate, hanno deciso di cimentarsi in questa opportunità. Criticità oggettive, soprattutto legate ai tempi, ma forse qualche passo avanti rispetto all’operazione delle Scuole innovative in gran parte ferme sulla carta? Non solo, sarà forse un’esperienza irripetibile con il nuovo Codice degli appalti in attuazione dal primo luglio?

Andando per ordine, da fonti del ministero dell’Istruzione e del Consiglio nazionale degli architetti delle 212 scuole, 165 sono andate con Invitalia (causa perorata dallo stesso Cnappc come precisato dalla vicepresidente Tiziana Campus). «La restante parte – racconta la stessa Campus a thebrief – ha deciso di portare avanti la gara e gli sviluppi della progettazione nei modi più disparati: chi ha optato per l’affidamento diretto ai professionisti vincitori, chi per l’appalto integrato. E da fonti del ministero ci confermano che chi ha scelto questa seconda strada l’ha condivisa con gli aggiudicatari del concorso, che molto probabilmente nella fase di direzione lavori saranno coinvolti con il ruolo di direttore artistico». Per due scuole l’iniziativa è in stand-by, nei comuni di Spinea e Brescia.


Dal ministero dell’Istruzione, che è l’ente banditore, la segnalazione che solo due Comuni hanno rinunciato a portare avanti l’attività del concorso. Vanno avanti 208 scuole quindi, di cui una cinquantina con una procedura diversa da quella suggerita dal ministero, con il coordinamento Invitalia.


Prossime scadenze. Il 21 giugno Invitalia ha chiuso la gara per i lavori, e ha prorogato la consegna dei progetti definitivi ed esecutivi al 30 settembre. Per gli enti che hanno scelto di procedere in autonomia la consegna rimane fissata al 10 luglio. Si precisa tra l’altro che in una Faq di Invitalia si dettaglia che «Entro il termine del 30/09/2023, coerente con la milestone europea, fissata dall'”Allegato riveduto della Decisione di esecuzione del Consiglio relativa all’approvazione del Piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia”, Invitalia si propone di aggiudicare gli Accordi Quadro per i lavori degli interventi inseriti nella Missione M2C3I1.1. A seguito dell’aggiudicazione potranno essere emessi gli Ordini di Attivazione che dovranno essere corredati dal progetto esecutivo verificato e validato. Pertanto, è possibile finalizzare la progettazione anche dopo l’aggiudicazione, ma si raccomanda in ogni caso di procedere con la massima urgenza».

Questione graduatorie. A cavallo delle festività natalizie erano uscite le graduatorie provvisorie e solo il 16 aprile è stata pubblicata quella definitiva. «A partire da oggi, ci conferma il ministero – dice Campus che segue costantemente le interlocuzioni sul tema, ascoltando i professionisti, dialogando con gli Ordini e interfacciandosi con il ministero e il Rup – sarà inviata una nota per procedere alla fatturazione, e per liquidare in tempi rapidi la mandataria; i tempi lunghi sono dovuti alle verifiche dei requisiti. Ancora più lunghi saranno quelli per chiudere le graduatorie dal secondo al quinto classificato; forse un’altra quindicina di giorni per completare i controlli sul portale Anac e per concludere le procedure di soccorso istruttorio per chi ha inviato una documentazione non completa». Parliamo di oltre un migliaio di professionisti.

Ribassi per la progettazione. Il bando prevedeva un ribasso del 12 per cento, fisso, non negoziabile, ma dai progettisti muove la critica contro le Pa che chiedono di trattare riduzioni dal 12 al 35 per cento, non rientrando nel quadro economico dell’operazione. Il ministero su questo tema ha pubblicato una circolare specifica, ma non è chiaro se tutte le Pa ne siano a conoscenza. E la questione rimane aperta.

Tra luci e ombre i concorsi per le scuole sono quelli che stanno facendo letteratura in Italia. Due giorni prima del decollo del nuovo Codice degli appalti, proprio dal Comune di Brescia è decollato il concorso per un maxi-polo scolastico (su piattaforma Concorrimi), “La Scuola al Centro del Futuro”, per la realizzazione di un nuovo polo scolastico/Community Hub nel quartiere Don Bosco, il cui oggetto è l’acquisizione, dopo l’espletamento del secondo grado, di un progetto con livello di approfondimento pari a quello di un progetto di fattibilità tecnico-economica. Due gradi di concorso. Costo massimo dell’intervento 20 milioni di euro, costo massimo per le opere poco meno di 15.

Cosa ne sarà dal primo luglio? «Con il nuovo Codice degli appalti entrato in vigore il 31 marzo e con l’attuazione dal primo luglio le cose cambieranno». Campus declina il problema in tre nodi: la non centralità dello strumento, «nell’articolo 46 del Codice si fa riferimento al concorso, ma si dice che quello ad un grado è prioritario e che la scelta del concorso in due gradi, già meno snella per le Pa va giustificata». Si aggiunga il tema dei requisiti, di cui il Codice non parla ma «proprio non stabilendo nulla, non si esclude che i requisiti vengano chiesti a monte della procedura, tagliando fuori i giovani dall’accesso a queste opportunità». Terza questione quella delle fasi progettuali: «Prevedere uno studio di fattibilità e un esecutivo, togliendo il definitivo, significa chiedere anche in fase di gara proposte con tempistiche, approccio e spese diverse. La consegna si rafforza. Le Pa avranno la capacità economica di scegliere la via del concorso?».

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Paola Pierotti
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