Il progetto è frutto di una gara aggiudicata a gennaio 2022. Mandataria è Deerns, il design è Atelier(s) Alfonso Femia
Rispetto per l’ambiente, integrazione con il territorio, connessione con il paesaggio, queste le linee guida di progettazione che conciliano le esigenze tecniche e la modularità, necessaria per una futura estensibilità, con una scelta architettonica armonica con lo scenario dell’entroterra salernitano. Svelati i dettagli dell’ampliamento dell’aeroporto Costa d’Amalfi, frutto di una gara aggiudicata a gennaio 2022. Il cliente è Gesac, la società di gestione dell’aeroporto di Napoli Capodichino e nel team di progettazione si contano Atelier(s) Alfonso Femia, che sta sviluppando il progetto insieme a Deerns (mandataria), Od’A Officina d’architettura, Planeground, Techproject e Sun Flower Engineering (gruppo primo in classifica su tredici società italiane e internazionali).
«Un paesaggio nel paesaggio», così l’ha descritto l’architetto Femia in occasione della presentazione ufficiale, martedì 13 giugno. Architettura contemporanea per un terminal di circa 16mila mq, che nella sua configurazione iniziale accoglierà 3,3 milioni di passeggeri e si svilupperà su due livelli. Cinque i nuovi gate previsti. La copertura a falde, in particolare, si svilupperà su una superficie di 17mila mq di cui 3.400 saranno dedicati alla grande piazza coperta.
«Il nuovo terminal – si legge in una nota congiunta del team di progettazione – è pensato come aggregazione di spazi funzionali modulari altamente efficienti e collegati tra loro. Una struttura modulare è alla base dell’intero progetto e permette al sistema tridimensionale di estendersi e di fondersi con il territorio circostante secondo le esigenze evolutive previste. La struttura modulare, che sottende a tutto l’intervento, è sormontata da una copertura a falde alternate e variabili che è sia espressione architettonica sia dispositivo tecnologico.
L’obiettivo è creare uno strumento flessibile nell’arco stagionale ed evolutivo, nelle fasi di ampliamento, con modalità e tecnologia semplice senza limitazioni dell’operatività dello scalo».
«L’idea generatrice della proposta progettuale nasce dall’atmosfera, dalle tracce, dalla sapiente messa a valore del territorio naturale e agricolo dell’ampio contesto paesaggistico di una delle aree più preziose del Mediterraneo. Il terminal deve costituire per il passeggero una parte del viaggio e della scoperta del territorio, inizio e fine di un’esperienza. Deve essere un’educazione sentimentale alla realtà e ai nostri doveri per i luoghi che attraversiamo, incontriamo, conosciamo» il commento di Femia.
La copertura a grandi falde, a geometria variabile, creerà zona d’ombre per proteggere dal caldo dei mesi estivi e sarà caratterizzata da verde diffuso e vaporizzatori d’acqua, anch’essi mitiganti del clima. «Calato in un intorno denso di storia, tradizioni e cultura, ogni viaggiatore – aggiunge l’architetto genovese – troverà, nelle suggestioni della materia, nel nuovo paesaggio che mette al centro l’alternanza di spazi chiusi, semiaperti, aperti verso la natura, la luce e il cielo, una sua dimensione identitaria e tipica dell’architettura mediterranea. La luce naturale scriverà i diversi momenti del viaggio e anticiperà tra materia e relazioni prospettiche la dimensione immersiva nel paesaggio».
Determinante nell’operazione l’apporto delle ingegnerie e l’attenzione all’ambiente.
Tra le soluzioni, quella proposta per la struttura modulare di copertura a falde alternate e variabili, che sarà composta da pannelli microforati e pannelli opachi rivestiti in ceramica policroma, dove verranno integrati pannelli fotovoltaici. Grande attenzione è dedicata al risparmio idrico: l’acqua meteorica sarà opportunamente raccolta e riutilizzata per gli usi non potabili consentiti (irrigazione e risciacquo toilette). «Abbiamo realizzato un progetto ambizioso che classificherà l’Aeroporto di Salerno come uno degli scali più all’avanguardia con un mix di tecnologia, innovazione, sostenibilità e arte, grazie a un proficuo lavoro di squadra» il commento di Giuseppe di Bari, managing director Deerns Italia
La memoria mediterranea è il riferimento per l’architettura ma anche per l’interior design: il terminal è concepito come sequenza di ambienti che alterna interni a esterni, consentendo un’interazione con gli elementi naturali, luce naturale e verde, in un’evocazione calibrata del sistema di corti. «I materiali scelti – raccontano i progettisti – si ancorano alla tradizione locale: la ceramica, tra cui quella di Vietri, e il cotto in particolare. Il paesaggio entrerà nel terminal e il terminal diventerà paesaggio, creando un microclima dove l’aria sarà più salubre e respirabile, proteggendo l’edificio dal vento e mitigandone il carico termico».
In copertina: render dell’aeroporto Costa d’Amalfi, firmato da Alfonso Femia
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