Verso i Giochi del Mediterraneo, Mdu firma il nuovo stadio di Taranto

14-04-2023 Paola Pierotti 3 minuti

Aggiudicato il concorso, 37 le cordate in gara. I pratesi battono tra gli altri Marazzi, Populous, Cecchetto e 3Ti

Il nuovo stadio del nuoto di Taranto, in vista del Giochi del Mediterraneo 2026, ha un progetto e un team di progettisti. Aggiudicata la seconda fase del concorso che vede salire sul podio lo studio Mdu Architetti di Prato con Open ingegneria per le strutture, Esa engineering per gli impianti, insieme al geologo Andrea Fiaschi. Sono state 37 le cordate in lizza per questa gara promossa dal Comitato organizzatore Taranto 2026, che si prefiggeva di cercare la miglior soluzione per l’infrastruttura sportiva, integrata con il mare e il contesto storico e paesaggistico dell’area di Torre d’Ayala (che presto grazie al federalismo culturale passerà da Demanio al Comune).

Il concept. «La collocazione sul mare dell’area del concorso rimanda direttamente alla geografia del mediterraneo e alle sue coste così simili e così diverse, ognuna espressione di paesaggi e storie profondamente radicate nel passato. Così è Taranto – spiegano i progettisti nella relazione – che si erge sul mare aperto con alti bastioni murati per contenere e proteggere la vita della città, e così per analogia abbiamo inteso organizzare il profilo dal mare del nuovo stadio del nuoto; i bastioni si trasformano in gradonate che assecondano l’orografia del luogo riprendendone le linee di pendenza e la grande copertura della piscina sembra librarsi leggera nell’aria sostenuta dall’azione della brezza marina».


Il nuovo progetto si inserisce nel contesto cercando di armonizzarsi senza contrasti o contrappunti formali se non per la presenza della copertura “leggera” della piscina coperta chiusa lateralmente da ampie vetrate panoramiche.


Lo stadio del nuoto è organizzato su tre livelli degradanti verso il mare in modo tale da garantire l’ottimale rapporto visivo tra le due piscine e di queste con il mare ed il profilo della costa, intesi come sfondo ideale di ogni attività e manifestazione. L’architettura si configura come un disegno di suolo che asseconda l’andamento naturale del terreno. Ecco che la grande copertura della piscina si presenta come una sorta elemento sospeso per effetto delle ampie vetrate poste su tutti i fronti tale da apparire come una sorta di “vela” sostenuta dall’azione del vento.

Architettura ma soprattutto spazi pubblici e paesaggio: sono previste infatti attività a carattere ludico-sportivo che il centro natatorio ospita come attività correlata ed eventualmente come fonte di proventi nella gestione. Le attività correlate sono: il bar ristoro, alcuni ambulatori di carattere medico-sportivo e tre spazi palestra da poter utilizzare anche per corsi e attività legate allo sport, alla rieducazione motoria o alle attività ginniche per categorie protette.

«Il tema principale – raccontano gli architetti – è l’avvicinamento al mare, di cui idealmente fa parte il nuovo stadio del nuoto; un passaggio graduale dal tessuto urbano all’ambiente costiero arricchito dalla presenza dei ritrovamenti archeologici. La sistemazione a verde della zona archeologica asseconda la collocazione dei ritrovamenti e le varie associazioni fra arbusti, piccoli arbusti e tappezzanti sottolineano i percorsi e le aree di rispetto dei vari manufatti».

Architettura senza rinunciare al design. «Il grande spazio della piscina coperta è costituito materialmente soprattutto dall’elemento paesaggistico che attraverso le ampie vetrate poste a 360 gradi consente un rapporto diretto e significativo con il luogo. Il mare, la costa e la città sono idealmente presenti nelle attività della piscina e viceversa la piscina diventa parte della città e del paesaggio in favore del senso di appropriazione della cittadinanza di un importante struttura sportiva a servizio della città. Il piano vasca e le gradonate – raccontano i progettisti – unitamente alla copertura in legno lamellate a “vela” e al “bosco” di pilastri metallici ramificati, determinano uno spazio arioso ed equilibrato in sintonia con i caratteri del luogo».

Il costo dell’intervento è di 15,7 milioni di euro. In questo concorso, la cordata dello studio pratese ha preceduto nell’ordine gli studi Marazzi Architetti (Parma), Populous (Stati Uniti), Cecchetto & Associati (Venezia) e 3TI Progetti Italia – Ingegneria Integrata Roma).

In copertina: render del nuovo stadio di Taranto © Mdu Architetti

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Paola Pierotti
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