Milano, rapporto Sigest: prezzi stabili e stock disponibile in calo
Le nuove modalità abitative influiscono sulla velocità di assorbimento, poche compravendite in centro
«Solo quelle iniziative in grado di offrire un prodotto di alto livello a un prezzo congruo vengono assorbite con rapidità»
Iniziative e numero di unità vendute in diminuzione, mentre prosegue inesorabile la riduzione dello stock residuo. Il quadro del mercato immobiliare milanese tracciato dalla sesta edizione della ricerca a cura del centro studi Sigest, riporta dati in linea con quanto indicato dalle previsioni fatte lo scorso anno. Un’analisi che ha diviso la città in tre cerchi concentrici a partire dal centro storico, per passare ai Bastioni, fino ad arrivare alla Circonvallazione. Quest’anno il focus ha riguardato non solo le tendenze dell’abitare, ma anche l’impatto che la tecnologia sta avendo sul mondo del real estate.
I trend. Negli ultimi cinque anni il centro studi Sigest ha rilevato un’attitudine sempre più diffusa nel mercato immobiliare: la ricerca di luoghi semi-pubblici. L’abitare contemporaneo, infatti, implica una fruizione degli spazi più liquida rispetto al passato, con il quartiere che diventa sempre più parte integrante dell’esperienza del vivere. Una delle conseguenze è rintracciabile nei condomini moderni all’interno dei quali si prevedono spazi comuni come una palestra o delle aree di coworking, soluzioni in grado di intercettare il bisogno di socialità e fluidità del vivere contemporaneo.
La ricerca analizza diversi comparti specifici del real estate meneghino. Il numero di vendite totali effettuate nel 2019 ammonta a 1145 unità (-7% sul 2018), dato che evidenzia una stabilizzazione dei volumi. Rispetto allo scorso anno, la fascia che ha fatto registrare una contrazione significativa è quella dei Bastioni dove si è passati da 159 a 68 appartamenti venduti. Le compravendite dei prodotti messi in commercio fra giugno 2018 e giugno 2019, invece, mostrano un calo sia delle iniziative (-15%), che delle unità (-8%). Un dato che rivela come il numero medio di alloggi per iniziativa sia maggiore rispetto agli anni scorsi. Buona parte delle residenze in vendita dallo scorso giugno si trova nell’area della Circonvallazione (82%), con Bastioni e Centro che si attestano al 9% ciascuno. Altro coefficiente in costante calo è quello relativo allo stock residuo. Dal 2015 il trend è in diminuzione di circa 25 punti percentuali all’anno. Ad oggi lo stock residuo è costituito da 731 appartamenti localizzati in buona parte in zona Circonvallazione a seguire nei Bastioni (14%) e nel Centro (4%). E i prezzi? I più alti si registrano nell’area centrale con un valore medio attestato a 10,7mila euro al mq, a scendere poi l’area Bastioni con 8,9mila euro e Circonvallazione a 6,6mila euro al mq. Più in generale nell’area del capoluogo lombardo il 74% delle operazioni rientra nella fascia di prezzo che va dai 5mila ai 10mila euro al mq.
«Sono dati che confermano quanto anticipato lo scorso anno» sottolinea il presidente Sigest, Enzo Albanese. «Lo stock residuo nel centro città si riduce e le nuove iniziative non sono sufficienti a mantenere l’offerta ampia. La domanda è stabile, alla ricerca di immobili di elevata qualità. Anche per questo, solo quelle iniziative in grado di offrire un prodotto di alto livello a un prezzo congruo vengono assorbite con rapidità. La vera sfida per Milano – spiega Albanese – è quella di guardare oltre il confine della 90-91, per esportare dal centro alle zone intermedie modelli e format di qualità che hanno mostrato di essere apprezzati sul mercato».
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