13-09-2019 Francesco Fantera 3 minuti

Milano traina (ancora) la ripresa del real estate in Italia

Aumentano investimenti e compravendite, previsioni di crescita anche per il 2020

«Se a Milano le case nuove in vendita sono circa il 15% del totale e a Roma meno del 5%, a Bologna, Napoli e Bari il prodotto nuovo è inesistente»

Mario Breglia

Il 2019 si conferma come un anno di ripresa per il mondo del real estate a livello europeo, con l’Italia che però fatica a riprendere il via e viene trainata dal mercato lombardo. A grandi linee sono questi i risultati dell’European Outlook 2020 raccontati alla prima giornata del 27° forum organizzato da Scenari Immobiliari, istituto indipendente di studi e ricerche con focus sulla compravendita di immobili. Secondo le previsioni raccontate dal Presidente Mario Breglia, il 2019 si chiuderà con un fatturato in crescita rispetto al 2018, anche se non si raggiungeranno i livelli di un anno fa quando si registrarono aumenti a doppia cifra di investimenti e numero di transazioni. Per il Belpaese risalta un dato: dal 2010 al 2020 sono stati spesi 64 miliardi di euro nell’immobiliare, ma l’offerta è composta da case in cattive condizioni che la domanda non compra.

«Il mercato italiano non riesce a stare al passo con il ritmo di crescita degli altri Paesi europei» ha spiegato Breglia presentando l’European Outlook 2020. «A riuscirci è la sola area milanese che mostra un andamento positivo e allineato alle migliori piazze del continente. Nel resto del Paese esiste un deep market dove il movimento del mercato è sui livelli degli anni di crisi e le quotazioni sono in calo costante. Bene invece i microinterventi a scala di appartamento». Esplicativa anche l’analisi del real estate nelle principali realtà urbane. «Se a Milano le case nuove in vendita sono circa il 15% del totale e a Roma meno del 5%, in tutte le altre città come Bologna, Napoli e Bari, il prodotto nuovo è inesistente».

Italia. Nel biennio 2019-2020 è previsto un aumento degli investimenti, valutati rispettivamente in 8,4 e 9 miliardi di euro. A trainare la crescita la Lombardia che nel periodo 2010-2020 si stima abbia assorbito il 42% dei 64 miliardi investiti nell’immobiliare. Gli investimenti esteri? Per quest’anno dovrebbero ammontare a circa 5,1 miliardi, concentrati in particolare nel settore uffici (42,5%) e nel retail (23,8%). Passando al fatturato complessivo del mercato, nel 2019 ammonterà a 129,4 miliardi, con una crescita su base annua del 3,8%. Per il 2020 le stime indicano un ulteriore +2,2% che però si attesterà al di sotto di quanto previsto per il real estate a livello continentale.

Nel residenziale si conferma l’incremento degli acquisti, con 670mila compravendite effettuate nel 2019 (+9,8% sul 2018), e 700mila nel 2020 (+4,5% sul 2019). Quotazioni sostanzialmente stabili, ma si registrano cali nelle periferie e nei semicentri meno attrattivi. Ultimo dato relativo alla domanda immobiliare. Questa si caratterizza per il 60% da operazioni di miglioramento abitativo e per il 20% da necessità o passaggio di locazione. Il restante 20% è determinato da investimenti promossi dagli inquilini per sé stessi o per i figli.

Europa. Rallenta il ritmo degli investimenti immobiliari in tutta l’Unione Europea. Nei primi sei mesi del 2019 il volume totale registrato è di poco superiore ai 100 miliardi, il 13% rispetto allo stesso periodo del 2018. Quello del residenziale si conferma come il segmento più vivace, insieme a quello degli uffici cui va circa il 50% degli investimenti totali. Male invece il retail che conferma le difficoltà dell’ultimo periodo. Quale la capitale più interessante per il real estate? Parigi, dove nei primi mesi del 2019 sono state chiuse due operazioni da un miliardo di euro l’una. Londra, al contrario, frena decisamente con un calo del 39% degli investimenti rispetto lo stesso semestre del 2018. A Madride e Barcellona, invece, crescita a tre cifre del volume di spesa (+150%), in particolare per quanto riguarda il residenziale e il terziario. Anche Berlino registra un deciso incremento (+69%), in controtendenza con le altre città tedesche.

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Francesco Fantera
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