24-05-2019 Francesco Fantera 3 minuti

Palermo, la rigenerazione urbana come driver per la legalità

Il caso del workshop “Lab Sperone Children” e la due giorni organizzata dall’APPCPA per l’anniversario della strage di Capaci

«Il contrasto alla criminalità si intreccia anche con i luoghi fisici della città, in quanto luoghi di condivisione e di crescita sociale e civile»

Francesco Miceli

Un lampo, un boato, il silenzio. Ventisette anni fa la mafia uccideva Giovanni Falcone assieme alla moglie e a tre uomini della scorta. Un episodio che ha segnato la storia della Repubblica Italiana e che, in occasione di ogni anniversario, viene ricordato con iniziative dedicate al tema della legalità. Per l’occasione l’Ordine degli architetti di Palermo (APPCPA) ha organizzato insieme all’Ordine degli architetti di Roma (OAR) con il supporto del CNAPPC una due giorni di eventi alla quale ha invitato i rappresentanti degli Ordini degli architetti delle più importanti città italiane. Ieri la delegazione ha partecipato alla commemorazione presso la vecchia casa di Falcone. Oggi, invece, si aprirà una giornata di dibattito su un tema centrale per lo stesso magistrato palermitano cresciuto per i vicoli del capoluogo siciliano: la rigenerazione urbana dei quartieri periferici, luogo dove maggiore è l’infiltrazione mafiosa.

«La qualità dell’architettura – commenta Francesco Miceli, presidente dell’APPCPA – non può prescindere da un impegno etico per l’affermazione dei principi della legalità. Il contrasto alla criminalità si intreccia anche con i luoghi fisici della città, in quanto luoghi di condivisione e di crescita sociale e civile. Pensiamo a Don Pino Puglisi, alle sue denunce e richieste di spazi e servizi pubblici a Brancaccio come strumento per creare socialità e contrastare l’illegalità».

E proprio in quest’ottica va letta l’operazione di riqualificazione promossa da Lab Sperone Children, workshop di rigenerazione urbana partecipata. Lo scorso 19 febbraio il Comune ha abbattuto un vecchio asilo nido rimasto incompiuto per 40 anni e divenuto nel tempo un luogo abbandonato e centro di degrado nel quartiere dello Sperone. Dal 2 al 4 maggio una trentina fra architetti professionisti, studenti dell’Università e dell’Accademia di Belle Arti, hanno proposto e raccolto idee tese alla realizzazione di un progetto minimo e immediato, allo scopo di evitare che il terreno di quasi 5mila mq torni ad essere uno spazio di illegalità.

«Quello che è accaduto qui con questo percorso partecipato è la dimostrazione – ha sottolineato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – che non esistono periferie ma tanti centri. Allo Sperone e a Brancaccio, grazie alla grande forza di volontà dei genitori, degli insegnanti, dell’Amministrazione e degli architetti, si è attivato uno splendido metodo di lavoro replicabile in altre aree urbane. È necessario far si che queste proposte si tramutino al più presto in una realtà vivibile e vissuta dai bambini, dalle bambine e da tutti gli abitanti del quartiere».

Il progetto. Obiettivo, quello di realizzare un asilo che sia anche luogo di socialità dove poter giocare, stare insieme, svolgere attività sportive e culturali. Due i momenti di intervento previsti dal workshop. Il primo più immediato e di semplice attuazione, con operazioni poco invasive ma dal forte impatto. Il secondo, invece, riguarda un orizzonte più lontano e propone anche un modello di bando per l’apertura del futuro asilo, grazie anche alle istanze restituite dalla comunità. La parte più esterna diventerà a giugno un orto didattico con spazi dedicati alle attività estive. Per far questo si uniranno le aiuole preesistenti dando vita ad un giardino che verrà curato dai bambini dell’ICS Sperone-Pertini. A luglio è prevista la rigenerazione di un’altra porzione del terreno per farne un playground che potrà ospitare anche un cinema all’aperto e dei laboratori. In questa fase verrà costruita una piccola terrazza dalla quale ci si potrà affacciare sul mare, sfruttando dei gradini in muratura preesistenti. Ad agosto, invece, verrà steso un suolo adatto alle attività sportive con un campo polifunzionale utilizzabile per giocare a calcio, basket o pallavolo. A settembre, infine, verrà realizzata la piazza giardino che occuperà lo spazio della vecchia struttura e in cui, sfruttando i vuoti e i pieni del basamento verranno create aree verdi con giochi d’acqua come richiesto dagli abitanti più giovani del quartiere.

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Francesco Fantera
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