03-08-2018 Francesco Fantera 4 minuti

Investire negli USA: leggi, trend del mercato e forme societarie

Opportunità internazionali 1/4. Investimenti sulle infrastrutture, bene gli uffici, meno il retail

"Per ottenere dei buoni risultati è necessario avere una buona conoscenza del Paese dove si vuole avviare la propria attività, in particolare degli elementi di macro che di micro economia, oltre che delle politiche di sviluppo in itinere"

Roberto Corciulo

Italiani negli States? Tra le ultime novità il rush finale a Chicago per il progetto di Alvisi Kirimoto con Cannon Design per gli uffici di un cliente privato in un grattacielo di nuova costruzione, al centro della città sulle sponde del fiume. Studio Marco Piva sta realizzando alcune maxi-ville in California tra Beverly Hills e Belair. Antonio Citterio e Patricia Viel stanno portando a termine un cantiere per un condominio a Miami Beach, Arte, con 16 appartamenti e servizi vista mare. C’è attenzione da parte del mondo dell’architettura italiana per il mercato americano e non di rado il progetto di design è un veicolo anche per le aziende del made in Italy. Occasione per fare il punto, un momento di approfondimento organizzato dalla Fondazione Inarcassa.

“Invito le imprese americane a investire in Italia”, ha ribadito il Presidente americano Donald Trump in occasione della recente visita negli Stati Uniti del Primo Ministro italiano Giuseppe Conte. Oltre a diverse questioni politiche, i due hanno discusso di economia in un momento in cui la deriva protezionista della prima potenza mondiale rischia di scatenare un effetto domino a livello globale.

Sul tema dell’internazionalizzazione si concentra l’attenzione di tutta la filiera delle costruzioni. In particolare per quanto riguarda le opportunità per i professionisti ci sono diversi elementi da tenere in considerazione. Dai piani del governo federale di rilancio delle infrastrutture, alla presenza di leggi che da uno Stato all’altro possono divergere significativamente ad esempio relativamente ai ruoli di architetti e ingegneri, fino alla questione legata ai visti e all’equipollenza della laurea. Sul tema è intervenuto Roberto Corciulo, presidente di IC & Partners, società di consulenza per l’internazionalizzazione che supporta le imprese nel processo di ingresso o sviluppo nei mercati esteri. “Una strategia vincente si basa su una buona conoscenza del Paese dove si vuole avviare la propria attività, in particolare degli elementi di macro e micro economia, oltre che delle politiche di sviluppo in itinere”.

Mercato delle costruzioni, valori e trend di espansione. I dati relativi al 2017 mettono in evidenza un aumento della spesa per nuove realizzazioni in quasi tutti i settori: dagli edifici residenziali (+5%), a quelli commerciali (+6%), alle strutture educative (+7%), per arrivare al manifatturiero (+8%). Più in generale la crescita complessiva del settore si è fatta sempre più vivace dopo il tonfo registrato nel biennio 2010-2011, in piena crisi economica. “Da registrare che gli appaltatori hanno forti livelli di arretrato, mentre la domanda di costruzioni civili è in ripresa in buona parte del territorio nazionale anche se trattenuta da vincoli di bilancio in alcuni Stati. Le migliori prospettive, quindi – racconta Corciulo – riguardano i progetti legati ai trasporti con il comparto residenziale che fa registrare livelli di domanda superiori a quelli dell’offerta”. La realizzazione di spazi commerciali, a differenza degli uffici, ha subito una contrazione dopo il picco raggiunto nel 2015, causato dalla crescita dell’e-commerce che, nel 2020, dovrebbe raggiungere quota 12% del mercato del retail. Per quanto riguarda il green building, a trainare il settore sono gli edifici pubblici, le ristrutturazioni e gli edifici commerciali. La sostenibilità non è invece un fattore dominante nel residenziale dove, rispetto ad altri mercati, c’è meno attenzione.

Riconoscimento dei titoli. La laurea europea è riconosciuta, ma l’abilitazione professionale no. Per ottenere il relativo certificato ci si può rivolgere ad alcune società specializzate o attraverso l’ambasciata italiana a Washington. Per ottenere l’abilitazione è invece necessario effettuare un periodo di pratica presso un architetto o ingegnere, solitamente non inferiore ai quattro anni. Da notare che questo percorso non permette automaticamente di lavorare in tutto il territorio nazionale, occorre infatti verificare la reciprocità. Per i progettisti è possibile avere maggiori informazioni sul sito del National Council of Architectural Registration Boards (NCARB), mentre per gli ingegneri ci si può riferire a quello dell’American Society of Mechanical Engineers (ASME).

Economia e investimenti pubblici. Nel 2017 l’Italia è stata l’ottava nazione al mondo a livello di scambio commerciale con gli USA, con 51 miliardi di dollari. In questo contesto di partnership consolidata, l’ingresso di aziende nostrane nel mercato americano seguirebbe linee consolidate. Il comparto dell’edilizia potrebbe giovare nel breve e medio periodo di alcune misure approvate dal governo federale. Fra queste lo stanziamento di fondi per nuove autostrade, ponti e vie di collegamento dedicate al trasporto merci e opere idriche di depurazione delle acque.

Sistema tributario e forme societarie. La fiscalità negli Stati Uniti è divisa in tre livelli: federale, statale e locale. Un elemento da tenere bene a mente, in particolare per la tassazione sul reddito e sulle diverse imposte presenti nei diversi Stati. A livello societario invece, le formule da valutare per entrare nel mercato nordamericano sono tre: la sole proprietorship (indicata per singoli professionisti), una partnership (per studi con più soci), LLC/LLP and corporations (per le realtà più grandi). Per operare sul suolo statunitense si possono scegliere due soluzioni: la costituzione di un ufficio di rappresentanza, oppure la creazione di un’organizzazione stabile come una succursale o una società di diritto locale.

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Francesco Fantera
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