Il manifesto dell’VIII Congresso Architetti spinge per una Legge per l’architettura
Cultura, trasparenza, qualità e legalità, le parole chiave del Cnappc
A dieci anni dalla convention di Palermo, si è tenuto a Roma l’VIII Congresso Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, organizzato dal CNAPPC e intitolato “Abitare il Paese, Città e Territori del Futuro Prossimo”. Tanti i temi affrontati durante la tre giorni che si è tenuta all’Auditorium Parco delle Musica, molti dei quali rappresentano questioni dibattute da anni dagli oltre 155 mila iscritti all’Ordine. Dall’esigenza di un’agenda nazionale e relativo quadro normativo, alla necessità di migliorare lo strumento dei concorsi di progettazione, fino all’urgenza di far partire un grande processo di rigenerazione urbana che renda il parco immobiliare italiano in grado di affrontare le sfide del futuro.
Proprio sulla riqualificazione del patrimonio edilizio si è focalizzato il manifesto approvato dal Congresso durante l’ultima giornata di lavori, incentrato sulla opportunità di adottare un programma nazionale orientato all’ammodernamento degli edifici pubblici e privati, che non dia adito ad espansioni incontrollate e al consumo di suolo. Tanti i passaggi significativi del documento. Ad esempio quando si sottolinea la necessità di stare al passo con i tempi rendendo le nostre città luoghi in grado di competere in un mondo sempre più globalizzato. “A livello internazionale – si legge nel manifesto – è in atto una sfida tra le città. Molte si sono attrezzate per tentare di offrire un’alta qualità di vita e lavoro; altre, prive di una visione strategica, perdono peso e ruolo, rischiando la decadenza. In questo scenario l’Italia ha bisogno di una lungimirante politica pubblica nazionale per superare l’inadeguatezza della strumentazione urbanistica vigente […]”.
Tanti gli interventi che hanno affrontato la questione relativa alla necessità di realizzare un quadro normativo adeguato alle sfide contemporanee, a partire da quello del presidente Giuseppe Cappochin che ha più volte ribadito le quattro parole chiave dalle quali ripartire: cultura, qualità, trasparenza e legalità. Con l’obiettivo di dare concretezza ad una discussione che va ormai avanti da troppo tempo, presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo situato a pochi passi dall’Auditorium Parco della Musica e meglio conosciuto come MAXXI, si svolgeranno nelle prossime settimane quattro incontri pensati per discutere i principi, le regole e i processi per la qualità architettonica in Italia (10 luglio, 17 luglio, 25 settembre, 2 ottobre).
Il focus è sulla legge per l’architettura. “Nel nostro Paese – recita il manifesto prodotto dal Congresso – alla luce delle trasformazioni ambientali e sociali in atto, è necessaria la definizione di una Legge per l’Architettura, considerando l’architettura e il paesaggio come patrimonio comune, espressione della cultura, identità e storia collettiva cui riconoscere carattere di interesse pubblico primario. L’art. 9 della Costituzione legittima l’introduzione di una normativa sulla valorizzazione dell’architettura per il suo innegabile e imprescindibile interesse pubblico”.
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