21-06-2018 Francesco Fantera 3 minuti

Anche Thun e Moinard per il nuovo Waterfront Costa Smeralda

Sardegna, nel 2018 prime realizzazioni per un piano privato da 120 milioni di euro

"Le collaborazioni con brand globali che operano nel mercato turistico di lusso e il restyling delle nostre strutture, con professionisti del livello di Moinard e Thun, sono le componenti chiave della nostra strategia"

Mario Ferraro

La Costa Smeralda, una delle aree più frequentate della Sardegna e punto di riferimento di livello globale per il turismo di lusso, è pronta per l’estate 2018. Grazie agli investimenti milionari della Smeralda Holding, 120 milioni di euro fino al 2023, è stato realizzato uno dei waterfront più esclusivi del Mediterraneo all’interno di un ampio progetto di riqualificazione e ammodernamento delle strutture ricreative e ricettive della zona. L’architetto Gio Pagani ha disegnato i volumi che sono poi stati realizzati con Filmmaster Events e che si sviluppano lungo il molo del Porto Vecchio, nell’area che costeggia l’ormeggio degli yacht. Con 10 pop-up store, 5 piazze espositive, un cocktail bar e lounge firmato Nikki Beach e un palco per le esibizioni, il nuovo Waterfront Costa Smeralda si candida ad essere un nuovo polo di attrazione per un’area già conosciuta per essere luogo di ritrovo di visitatori agiati e benestanti.

La sua realizzazione rientra in un progetto più ampio portato avanti dalla società proprietaria dell’area, la Smeralda Holding. La crescita dei ricavi della controllata del fondo sovrano Qatar Investment Authority, proprietaria dal 2012 di asset e terreni nella zona, ha permesso lo stanziamento di 30 milioni di euro per il biennio 2018-2019 e circa 120 milioni fino al 2023. Attraverso il coinvolgimento di architetti e designer, fra cui spiccano i nomi del francese Bruno Moinard e dell’italiano Matteo Thun, il piano industriale quinquennale del gruppo ha dato il via ad un processo di rinnovamento importante degli alberghi di proprietà.

“La diversificazione dell’offerta turistica – spiega il CEO di Smeralda Holding Mario Ferraro – è alla base della nostra trasformazione. La Costa Smeralda è sempre stata tra le destinazioni più esclusive al mondo, ma per rimanere competitivi è necessario adeguare l’offerta alle mutevoli esigenze del mercato. Le collaborazioni con brand globali che operano nel mercato turistico di lusso e il restyling delle nostre strutture, con professionisti del livello di Moinard e Thun, sono le componenti chiave della nostra strategia. Insieme renderanno la nostra offerta sempre più irresistibile”.

Se il designer e scenografo francese ha già realizzato alcune delle nuove camere dell’hotel Cala di Volpe, con la fine lavori prevista entro l’inizio della stagione estiva del prossimo anno, il progettista trentino è stato incaricato di disegnare un nuovo beach club sulla spiaggia di L’Itriceddi, una SPA all’hotel Romazzino e nuove sale per conferenze e meeting di ultima generazione all’hotel Cervo. Le operazioni di ammodernamento e rinnovo degli ambienti saranno graduali e si protrarranno fino al 2023 quando, oltre agli interventi di Moinard e Thun, terminerà la ristrutturazione di buona parte delle strutture ricettive e ricreative di proprietà della Smeralda Holding.  

Già da questa estate invece, sulla banchina del Porto Vecchio della località di Porto Cervo, troveranno posto diversi luxury temporary store, oltre ad un’area per aperitivi e serate dove si svolgeranno numerosi eventi aperti al pubblico ed organizzati in quattro principali aree tematiche: gastronomia, musica, tecnologia e sport. Dal 29 giugno all’8 settembre, su un palco a forma di rivista si alterneranno artisti, personaggi dello spettacolo e sportivi come, fra gli altri, Joe Bastianich, Beppe Severgnini e Gianluca Vialli. Tanti i brand interessati ad assicurarsi uno spazio, da Dolce & Gabbana a Technogym, da Bugatti a BMW e Maserati, fino a Zenith e Halevim.

Un’operazione di rigenerazione del patrimonio immobiliare che, secondo quanto riferisce la holding, genererà importanti ricadute positive sull’economia del territorio con la creazione di nuovi posti di lavoro ma non solo. Ogni anno infatti, oltre ai 23 milioni di euro pagati sotto forma di salario, le strutture della zona investono oltre 16 milioni in acquisti da fornitori locali, di cui 6 milioni esclusivamente nel settore del food & beverage.

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Francesco Fantera
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