20-03-2018 Paola Pierotti 3 minuti

Dieci cappelle nel bosco della Fondazione Cini. Ecco il padiglione della Santa Sede

Dal Co presenta il suo progetto per la Biennale di Venezia, la selezione dei progettisti, l’attenzione al dialogo con i costruttori

La Santa Sede per la prima volta sarà alla Biennale di Architettura 2018, dopo due presenze alla Biennale Arte. Il progetto sarà allestito nel bosco della Fondazione Cini, all’isola di San Giorgio, e sarà curato da Francesco Dal Co. “Sarà un padiglione che si misura in ettari, diverso da tutti quelli dei paesi, grande e uguale per dimensione a buona parte dei Giardini della Biennale. Lo spazio della Fondazione, uno dei più belli della mia città, verrà aperto al pubblico – spiega il curatore – non servirà suonare il campanello come fosse una casa privata”. Il riferimento è al tema della Biennale 2018 curata dalla Grafton Architects, Freespace, dedicato appunto allo spazio aperto e condiviso.

Grazie a questa iniziativa della Santa Sede, dalla prossima primavera si potrà godere per sei mesi del bosco che dagli anni ’60 copre metà dell’isola veneziana, e sarà visitabile con mezzi a tre ruote forniti dalla Piaggio.

Visitare il padiglione del Vaticano sarà come fare pellegrinaggio attraverso dieci cappelle commissionate dalla Santa Sede ad altrettanti studi di grandi architetti del mondo: l’americano Andrew D.Berman, Francesco Cellini, Javier Corvalàn Espinola, i giovani Flores & Prats, Norman Foster, il fantasioso giapponese Terunobu Fujimori, l’australiano Sean Godsell, la giovane brasiliana Carla Juacaba, i veneziani di MAP Studio, il cileno Smiljan Radic Clarke e l'architetto portoghese Eduardo Souto de Moura.

Arte e fede si ritroveranno insieme a Venezia e il loro dialogo si farà concretezza nel progetto di architettura. “Quando si incontra un tumulo in un bosco si incontra un’architettura” scriveva Adolf Loos, e Dal Co parte da questa immagine, citando la cappella nel bosco di Gunnar Asplund per spiegare i temi del suo padiglione, richiamando l’idea di “dare misura allo smisurato, dove ci si orienta, ci si incontra, perché è l’architettura che dà la misura del mondo”.

Se l’architettura non è costruita, non trova la sua pienezza. E così il Vaticano rinuncia a mettere in mostra rendering, maquette e miniature e darà forma a dieci cappelle, dieci progetti ex novo.

Protagonisti saranno i materiali da costruzione e dirimente il dialogo tra progettisti e aziende. Dal legno all’acciaio, dal calcestruzzo sottile a quello armato, dalle lastre in ceramica scelte da Cellini alla pietra massiccia scelta de Moura: infinite le variazioni possibili, “non ci sarà una cifra comune nello stile” precisa Dal Co.

Tra le aziende coinvolte anche Alpi, Barth, Gruppo Fallani, Laboratorio Morseletto, Lucos, LegnoAlp, Maeg, Moretti, Panaria Group, Sacaim, Saint Gobain, Secco, Simeon, Tecno, Zintek e TTE, quest'ultima impegnata nel coordinamento generale delle opere strutturali e nella direzione operativa delle strutture del Padiglione. “Non chiamiamoli sponsor ma mecenati. Per finanziare il padiglione ricorriamo il più possibile a istituzioni che non danno un contributo per un evento transitorio, ma per lasciare un segno storico” ha commentato il cardinale Gianfranco Ravasi. “Per dare sostanza al padiglione della Santa Sede ci siamo rivolti ai costruttori, alle aziende chiedendo di partecipare all’iniziativa, per instaurare rapporti interessanti con gli architetti”. Anche Dal Co preferisce non parlare di sponsorship ma di network immaginando una sinergia costruttiva, “un’occasione per le aziende per farsi conoscere. Vorremo che il Padiglione della Santa Sede fosse usato come laboratorio”.

E per il post Biennale? “Ci sono già richieste per poter smontare le cappelle e riproporle magari in altri spazi. È arrivata anche una domanda da una fiera in Polonia” ha commentato Ravasi.

Il cantiere è in corso, le cappelle sono in costruzione. Appuntamento a Venezia il 25 maggio per l’inaugurazione ma anche il 21 settembre per un incontro con quattro grandi architetti per un confronto al Cortile dei gentili: David Chipperfield, Santiago Calatrava, Mario Botta e Stefano Boeri.

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Paola Pierotti
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