Lusail City, una metropoli ecosostenibile e smart nel deserto del Qatar
La città, certificata GSAS, ospiterà fino a 450mila persone e la finale dei Mondiali di Calcio del 2022
Il 17% di tutta la superficie verrà destinata agli spazi aperti che avranno un ruolo importante nella conservazione e razionalizzazione dell’acqua dolce, risorsa tanto importante quanto rara nell’arido Qatar
In Medioriente sta nascendo una città nel deserto. Non è l’incipit di una fiaba, ma una storia vera e in evoluzione alle porte di Doha, capitale del Qatar, una delle petromonarchie più influenti di tutta l’area del Golfo Persico. Il Paese, grazie soprattutto ai suoi enormi giacimenti di gas (circa il 15% di tutte le riserve globali), ha sviluppato negli ultimi decenni una fitta rete di relazioni sia con le nazioni limitrofe che con l’Occidente. La linea politica seguita dal piccolo emirato, grande quanto l’Abruzzo, ha portato in tempi recenti all’isolamento nei confronti di importanti vicini come l’Arabia Saudita, ma non solo.
Nel 2010 il Qatar è stato scelto dalla FIFA come sede dei Mondiali di Calcio del 2022, ultimo a 32 squadre, per il quale il governo ha previsto lo stanziamento di oltre 150 miliardi di dollari. Questo episodio ha contribuito a dare vita a un profondo progetto di rinnovamento urbanistico nazionale racchiuso nell’agenda “Qatar National Vision 2030”. Se a ciò si collega la consapevolezza dell’emiro trentasettenne Tamim bin Hamad al-Thani di non poter basare l’economia nazionale unicamente sullo sfruttamento del sottosuolo, ma di dover puntare anche su turismo e investimenti stranieri, si capisce la motivazione che ha spinto la monarchia a dare vita ad un’operazione visionaria: la costruzione di una moderna metropoli nel deserto.
Lusail City, questo il nome di un’area che per ora è solo un gigantesco cantiere con il 65% delle infrastrutture completate e il 67% degli edifici privati in costruzione, sorgerà a 15km a nord dalla capitale Doha. Al termine dei lavori, realizzati dalla compagnia statale Qatari Diar Real Estate Investment Company e dalla Parsons Corporation, la città ospiterà 200mila abitanti e 170mila lavoratori su un’area di 38 kmq che verrà divisa in 19 quartieri. Oltre alle zone residenziali si potranno contare 22 hotel, centri commerciali, stazioni balneari sulle spiagge e sulle isole artificiali, una tramvia, due porti turistici e tutti i servizi necessari alla futura popolazione come ospedali, luoghi di culto e scuole. Non mancherà l’ambito ludico con la costruzione di diverse strutture fra le quali il Lusail Iconic Stadium, impianto da 86mila posti che ospiterà la finale dei Mondiali del 2022. Un elemento però rende il progetto ancor più impegnativo: sarà una città a impatto zero.
Il 17% di tutta la superficie verrà destinata agli spazi aperti che avranno un ruolo importante nella conservazione e razionalizzazione dell’acqua dolce, risorsa tanto importante quanto rara nell’arido Qatar. Le aree verdi, 33 in totale, saranno caratterizzate dalla presenza di flora locale adatta al clima e utile a fermare il processo di desertificazione in atto nella penisola. Sul 55% della superficie destinata a parco verranno realizzate delle “oasi” con vegetazione, mentre il restante 45% sarà occupato da giardini rocciosi. I 27 km di costa saranno protetti con l’utilizzo di grandi massi e muri di contenimento in calcestruzzo con pareti a gradoni e terrazze in grado di dar vita ad un nuovo ambiente marino. Obiettivo infatti è quello di stimolare la biodiversità grazie alla nascita di una vera e propria barriera corallina artificiale in grado di ospitare la fauna locale.
I trasporti. Anche la viabilità è stata pensata per garantire alti standard di sostenibilità ambientale. Saranno realizzate 38 stazioni su 38 km di linee ferroviarie che serviranno a connettere tutti i 19 distretti, in modo integrato con gli altri mezzi. I parcheggi per le auto sono stati progettati sotto il livello stradale e in prossimità delle fermate dei mezzi pubblici come tram, bus e traghetti, al fine di incentivare lavoratori e residenti ad utilizzare questo tipo di trasporto invece di quello privato. In tutta la città troveranno spazio 67km di percorsi pedonali e ciclabili e, grazie ad una serie di tunnel, il grosso del traffico sarà convogliato nel sottosuolo.
Le infrastrutture. Grazie ad un ingegnoso sistema di raffreddamento, uno dei più estesi del pianeta, si andranno a risparmiare 65 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. Anche lo smaltimento dei rifiuti è stato progettato nell’ottica del riuso e della riduzione dell’impatto ambientale. Si prevede, infatti, la produzione di 420 tonnellate di scarti organici riutilizzabili come combustibile e di 310 tonnellate di materiale riciclabile. Il sistema fognario, fondamentale per evitare lo spreco dell’acqua, destinerà le acque grigie all’irrigazione e grazie ad un sistema di filtri di ultima generazione, permetterà di non dissipare liquidi riutilizzabili. Centrale sarà anche il concetto di Smart City, con la gestione dei flussi cittadini che avverrà grazie ad un sistema di sensori distribuito in tutto l’ambiente urbano, permettendo di coordinare al meglio le prestazioni di ogni edificio.
Tutte le strutture di Lusail City risponderanno ai criteri imposti dalla certificazione di sostenibilità GSAS (Global Sustainability Assessment System), creata nel 2009 dall’Organizzazione per la Ricerca e lo Sviluppo del Golfo in collaborazione con l’Università della Pennsylvania. Questa tiene in considerazione tutte le nozioni in tema di edilizia green, adattandola alle caratteristiche climatiche e alle tradizioni dei Paesi dell’area. Al momento nessun edificio in costruzione ha un rating inferiore alle due stelle su cinque, ma sono stati introdotti una serie di incentivi per incoraggiare anche i privati a raggiungere la massima valutazione possibile.
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