12-03-2018 2 minuti

Base Milano raddoppia e si interroga sul city making e sulle nuove sfide urbane

Nell’ex stabilimento Ansaldo troveranno spazio anche un’officina per l’industria creativa e uno spazio per l’intrattenimento

Nella settimana del design, Base Milano presenterà al pubblico anche una nuova porzione di spazi rigenerati dell’ex stabilimento Ansaldo, passando così da 6mila a 12mila mq di superficie 

La rigenerazione urbana sarà la protagonista del Fuorisalone di Base Milano. A pochi giorni dall’inizio della Digital Week che si svolgerà anche nell'ex stabilimento Ansaldo, in occasione della Design Week (17 al 22 aprile) Base ospiterà una mostra con una riflessione critica sulla trasformazione delle città, il city making e le nuove forme di progettazione.

Un racconto che si sviluppa a partire dalla mostra Trouble Making. Who’s making the city? a cura dello studio Raumplan, che indaga attraverso il lavoro di artisti, fotografi e videomaker, i temi del city making e delle smart cities, sfide aperte in cui l’ideale della partecipazione si fa strada tra ostacoli e rischi, convenienze e opportunità. Chi fa oggi le città? Le iniziative dal basso e il fai da te sono solo una soluzione tampone per i tempi di crisi o costituiscono un valore in sé? Quali di queste pratiche sono effettivamente scalabili e possono fare sistema? Quali sono gli effetti collaterali? Sono queste alcune delle domande a cui l’esposizione cercherà di rispondere, offrendo una lettura di fenomeni collettivi che coinvolgono le realtà urbane, dall’esplosione dell’attività dei corrieri, a cui è dedicato anche un progetto fotografico, ai nuovi circuiti del turismo di massa, fino ai processi innescati dalla sharing economy, dall’home sharing e dall’informazione online fai da te. Tra le varie opere presenti all’interno della mostra anche un cortometraggio sui city sightseeing bus. 

Nella settimana del design, Base Milano presenterà al pubblico anche una nuova porzione di spazi rigenerati dell’ex stabilimento Ansaldo, passando così da 6mila a 12mila mq di superficie utilizzati all’interno dell’area. Tre i nuovi “prototipi” di servizi che verranno ospitati nel complesso: la portineria di quartiere di nuova concezione; una rinnovata officina interna in condivisione dove si producono gli arredi di Base e altri oggetti di design per soggetti terzi; e infine il nuovo cortile, che da area di carico-scarico industriale è stato trasformato in spazio per l’intrattenimento culturale, completo di palco, postazione sopraelevata per il dj set e di un pergolato ombreggiato pensato per ospitare postazioni di studio e lavoro all’aperto. 

“Una scelta, quella di indagare i processi urbani e di rigenerazione, che scaturisce proprio a partire dall’attuale fase evolutiva che vede Base come una grande Learning Machine – spiegano i promotori – una macchina per l’apprendimento, laboratorio di formazione permanente al servizio della città, del quartiere e dei professionisti delle industrie creative, in grado di mettere in dialogo comunità diverse per assorbire, condividere e ritrasformare reciproci contenuti e contaminazioni”.

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