19-02-2018 Paola Pierotti 3 minuti

Sicilia, partnership pubblico-privata per i siti archeologici di Naxos e Taormina

Il concessionario si impegna a finanziare progetti esecutivi per 350mila euro e promuove un concorso under35 con il Cnappc

Si parla di un impegno privato per coprire i costi di progettazione esecutiva di circa 350mila euro che potrebbe produrre opere per un valore stimato di 5 milioni di euro

Valorizzare il passato per ritrovare il futuro? Si può e ci provano in Sicilia con un progetto pubblico-privato che punta a tutelare, valorizzare e rifunzionalizzare i siti archeologici di Naxos e Taormina. È stato firmato a Catania la scorsa settimana un accordo di partenariato tra il Parco Archeologico guidato dal direttore Vera Greco, la società The Key presieduta dal giovane imprenditore Riccardo Ercoli che si è aggiudicata la concessione, e l’assessorato regionale ai Beni Culturali e dell’Identità siciliana. Si parla di un impegno privato per coprire i costi di progettazione esecutiva di circa 350mila euro, che potrebbe produrre opere per un valore stimato di 5 milioni di euro.

Si punta a mettere in piedi un modello di PPP che secondo i promotori potrebbe avere qualche elemento di novità ed essere replicabile: “un privato concessionario di siti a seguito di una gara non si limita a estrarre valore dal territorio, ma promuove, in accordo con l'ente gestore e la proprietà (pubblici entrambi), un percorso di riqualificazione con interventi infrastrutturali, estensivi ed integrati”. Così spiega Matteo Robiglio, architetto torinese partner della società Tra che affianca The Key in questo percorso. Ma come? “Il privato interviene risolvendo il nodo che impedisce generalmente alle Pa di accedere ai fondi europei (si tenga presente che la Regione Sicilia ne perde il 70% in questo settore) e cioè l'incapacità, per carenza di personale e competenze, di redigere progetti candidabili”. In sintesi si valuta che una leva privata di 1 sia in grado di produrre un investimento pubblico di 10-15 sui siti.

Gli interventi da attuare sono stati individuati e definiti attraverso un “vision book” presentato da Isabelle Toussaint, partner dello studio Tra, condiviso tra privato e pubblico, in modo da avere un sistema coerente di opere e temi (contenitori e contenuti). “Il lavoro è stato messo a punto intervistando i diversi stakeholder – ha spiegato l’architetto – ai quali ci siamo avvicinati chiedendo di collaborare per scrivere insieme ‘il libro dei sogni’ e per individuare e scegliere i temi di progetto”. Per un paio di piccole architetture, due padiglioni, The Key ha stretto un’alleanza con il Cnappc per promuovere un concorso internazionale riservato agli under 35, “un bando tipo” che coinvolgerà le giovani leve e ai vincitori sarà affidato l’incarico per realizzare le opere. Il concorso si svolgerà in due fasi, la prima anonima e l’altra ristretta a tre finalisti. In un padiglione troverà spazio un bar/chiosco (10 mq), nell’altro (60 mq) degli uffici con servizi; per il primo c’è un buget per i lavori di 50mila euro, per il secondo di 120mila euro (solo opere edili e architettura). Il bando è stato illustrato da Rino La Mendola del Cnappc che ha ribadito l’impegno degli architetti sul fronte dei concorsi, “dopo quello promosso a Sesto San Giovanni nell’area ex Falk, lanceremo questo in Sicilia e stiamo lavorando con il Coni e la Croce Rossa per avviare una stagione di concorsi anche con loro. Sempre sul tema dei concorsi – ha aggiunto – come Cnappc affianchiamo il Mibact anche sul bando per la ricostruzione della Basilica di Norcia”.

Nuova segnaletica, apertura di punti di ingresso, uniformazione degli arredi, organizzazione di nuove esperienze di visita. Il concessionario partirà da qui. “Il nostro obiettivo – ha commentato Andrea Benedino, amministratore delegato The Key, ma anche assessore alla Cultura del comune di Ivrea – è approcciare in modo innovativo al progetto portando qualità dei contenuti e attivando una nuova economia, proprio attraverso la cultura”.

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Paola Pierotti
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