04-12-2017 3 minuti

Con Europan, l’ex caserma a Cuneo si porta a casa un progetto di rigenerazione

Dei 136 progetti premiati in tutta Europa, il 15,4 % è guidato da team italiani

Il progetto mira a creare un grande polo di eccellenza per l'innovazione nel settore agroalimentare, in cui i giovani possano mettersi in contatto, fare squadra e stabilire rapporti collaborativi con aziende e istituzioni pubbliche

Ha il titolo di una famosa canzone dei Pink Floyd il progetto vincitore di Europan14, il concorso europeo con cadenza biennale dedicato ai professionisti under40 e organizzato dalla Federazione Europea di Europan. "Green is the colour" è il lavoro degli architetti sardi Michela Serra e Federico Aru, classe 1989, scelta per la rigenerazione dell’ex deposito carburanti della Caserma Montezemolo a Cuneo, unico sito italiano in gara per questa edizione. L'area è oggi uno spazio abbandonato, circa 50mila mq di superficie con edifici ad uso militare in disuso da anni, e rappresenta un elemento di discontinuità nel tessuto urbano. 

Ricerca, cultura, sport e tempo libero. Il progetto mira a creare un grande polo di eccellenza per l'innovazione nel settore agroalimentare, in cui i giovani possano mettersi in contatto, fare squadra e stabilire rapporti collaborativi con aziende e istituzioni pubbliche. Il piano prevede la connessione del sito con il resto della città, facendo rivivere tre elementi: il muro divisorio, i padiglioni esistenti e la vegetazione circostante. “Le loro relazioni cambiano a seconda delle condizioni di utilizzo e delle stagioni – spiegano i progettisti -, si punta alla costruzione di luoghi di socialità dove poter organizzare mostre, spettacoli ed eventi sportivi mentre all’interno delle strutture, i grandi contenitori oggi vuoti, potrebbero ospitare diversi usi ed eventi temporanei”.

"Green is the colour" si basa sull'idea che la trasformazione del sito possa riattivare spontaneamente l'ambiente circostante, con la possibilità di creare anche, tra le altre cose, una rete di mobilità sostenibile.

Il progetto è stato scelto tra 24 proposte provenienti da Italia, Francia, Spagna e Svizzera. In controtendenza rispetto alle precedenti edizioni, i premiati a Cuneo sono tutti italiani. “In generale – chiarisce la Federazione Europea di Europan – con questa rosa di idee, la giuria ha voluto offrire all’Amministrazione la possibilità di sviluppare in modo completo gli elementi del programma, consigliando di attuare la prassi ormai consolidata di Europan di sviluppare un workshop che coinvolga i gruppi premiati per avviare il processo di realizzazione”.

Dei 136 progetti premiati in tutta Europa (41 vincitori, 47 runner up, 48 menzioni speciali) il 15,4 % sono italiani, che si sono distinti in particolare in Austria, Olanda, Belgio, Germania, Francia, Spagna, Finlandia, Norvegia, Svezia e Croazia.

All’interno del concorso è stato segnalato anche il progetto "Making Room(S)" di Cristina Renzoni, Ianira Vassallo, Silvia Lanteri, Eudes Vito Margaria, e la collaboratrice Giorgia Greco, che partendo dalla visione della città come bene comune, riorganizza i percorsi e promuove uno “slow path”, un percorso lento per collegare e far vivere trasversamente la città. Hanno ricevuto una menzione speciale invece tre proposte: "The difficult wall", dell’architetto Andrea Alberto Dutto insieme ai collaboratori Andrea Aliangena, Chiara Genta, Andrea Giordano; "Lucy in the Woods with Diamonds", dell’architetto Francesco Lenzini, insieme ai collaboratori Andrea Mologni, Margherita Marri, Martina Corbella, Jacopo Rosa, Francesca Luci; e “Contaminations", degli architetti Andrea Benelli, Vincenzo Moschetti, Giacomo Razzolini, Davide Lucia, Elisa Monaci, Luisa Palermo.

Prossimo appuntamento a gennaio con il Forum nazionale dei risultati, per attivare contestualmente un workshop che consenta l’avvio dei progetti definitivi finanziati dal PON-Fesr con 18milioni di euro sulle aree. 

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