31-10-2017 Paola Pierotti 3 minuti

Dono di Renzo Piano a Genova, così Bucci rilancia il Waterfront di Levante

Presentato il piano post Blueprint, mix funzionale con i privati nell’area della fiera

"Genova deve tornare ad essere la città più grande del Mediterraneo. Stiamo lavorando tutti insieme per una visione per il futuro"

Marco Bucci

“Genova è una città di mare, che ha perso il suo mare. Vogliamo riprenderlo fino alla foce. Le barche nella zona di Levante saranno il fertilizzante di una nuova passeggiata, Corso Italia, che si estenderà sul waterfront rinnovato”. Renzo Piano ha contestualizzato così la sua visione per la Genova di domani, a due anni dal lancio del progetto Blueprint. “Quella era una prima impostazione, oggi, dopo mesi di ascolto e concertazione – ha precisato l’architetto genovese – è nato il nuovo piano per il Waterfront di Levante” che consiste in opere marittime propedeutiche al recupero dell’affaccio a mare della città, da piazzale Kennedy dove ci sarà una nuova spiaggia urbana, fino al Porto Antico. Un piano che prevede un mix funzionale da mettere a punto con il supporto degli imprenditori privati. 
 
“L’arte dell’ascolto è complicata, ma ascoltare in questi due anni è stato prezioso per capire”. “L’architettura è politica” ha continuato Piano, e ancora “il porto e il mare sono il volano per la trasformazione di Genova che ha un privilegio geografico inedito”. Il capoluogo ligure come miniera di bellezza: “i genovesi – ha ribadito più volte l’architetto – non  amano parlare di questioni intime, sono rustici, ma la luce e il mare sono cose imperdibili che si chiamano bellezza e il futuro della città deve impostarsi sulla constatazione concreta di questi dati”.
 
Piano utilizza il suo motto legato al “rammendo” anche per il Waterfront di Levante della sua città e parla di “bene comune”.
 
In questo contesto l’architetto Piano, il sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini hanno sottoscritto l’atto di donazione del Waterfront di Levante da parte di Renzo Piano e della sua società RPBW rappresentata da Stefano Russo. Riprende così quota il progetto del Blueprint che con la nuova amministrazione cambia nome e che si propone di sviluppare l’area per tasselli, iniziando con dei project financing a partire dall’area del Palasport e con interventi di demolizione a partire dall’ex Nira.
 
“Genova deve tornare ad essere la città più grande del Mediterraneo. Insieme a Renzo Piano abbiamo fatto una bellissima cosa per questa città meravigliosa. Stiamo lavorando tutti insieme – ha commentato il sindaco – per una visione per il futuro”. Si riporterà l’acqua dove c’è sempre stata, si inizierà con opere marittime. Sarà realizzata una nuova darsena, “valorizzando la fiera che è una macchina straordinaria – ha commentato Piano – e che ha bisogno di essere re-inventata come cittadella della nautica”.
 
Rispetto al precedente piano del Blueprint, che era stato posto come documento di gara per un maxi-concorso rimasto senza vincitori si costruirà meno: 50mila mq di superficie contro i 60mila previsti inizialmente. Sono previste delle residenze, anche di tipo alberghiero, per 15mila mq di superficie. “Non sarà un quartiere di lusso – precisa Piano – ma alloggi funzionali all’area legata alla nautica”. A completamento del mix funzionale si prevedono 7.000 mq di commerciale, altrettanti con funzioni fieristiche, le attività del palasport e 24mila mq di terziario. “Sarà un progetto di de-cementificazione e il bilancio complessivo – ha aggiunto l'architetto – porterà a restituire 2 ettari di acqua all’area”. Particolarmente cari a Renzo Piano sono la torre-piloti e 7.000 metri lineari di ormeggi, “ma dovrà essere un luogo di vita, produttivo, non un parcheggio di barche e assolutamente non solo yacht”.
 
Dalla vision ai cantieri. “Partiremo subito con i 30 milioni che il Comune ha grazie al Patto per Genova. Si partirà con scavi e demolizione da est – ha dichiarato il sindaco Bucci – e la progettazione sarà sviluppata dal Comune. Si procederà con singoli lotti e per ciascuna operazione sarà indetta una gara o concorso o manifestazione d’interesse, non più un'unica iniziativa per tutto”.

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Paola Pierotti
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