17-09-2017 Paola Pierotti 4 minuti

Leed for Cities, Savona in corsa dopo Washington e per prima in Europa

Il sindaco Ilaria Caprioglio: per realizzare una smart city, mappiamo la città sulla base di parametri misurabili

"Siamo partiti con una visione, ci siamo interrogati su com’è la città che vorremo. Stiamo lavorando per capire come riusare gli immobili, fare efficientamento energetico, migliorare la viabilità per risistemare il waterfront"

Ilaria Caprioglio

Come si fa rigenerazione e sviluppo urbano nelle città medie? Il Comune di Savona guidato dalla sindaco Ilaria Caprioglio ha avuto un’idea e si è messa in corsa per diventare la prima città in Europa a misurare la propria sostenibilità aderendo al progetto internazionale Leed for Cities, promosso dallo U.S. Green Building Council, l’ente no profit statunitense che gestisce il sistema di certificazione di sostenibilità degli edifici Leed.

“Stiamo lavorando da un anno per promuovere delle sinergie con il campus universitario impegnato sui temi dell’efficienza energetica – racconta il sindaco – e crediamo nella possibilità reale di fare di Savona una smart city. Vogliamo che i giovani che si laureano qui, rimangano e possano dare un contributo concreto. Ecco che su questa linea abbiamo sposato anche il progetto Leed for Cities: mapperemo la città sulla base di alcuni parametri di valutazione, forniremo i dati sullo stato attuale e cercheremo di indagare le ricadute di carattere sociale”.

Savona rincorre questo obiettivo cercando di integrare i progetti già in itinere, come quello aggiudicato con il Piano Periferie attinente i temi della sostenibilità energetica, e che prevede anche la costruzione di una passeggiata e di pensiline dell’autobus capaci di autoalimentarsi. “Il Comune ha partecipato a numerosi progetti europei – aggiunge il sindaco – e lavoreremo su altri, non appena, proprio grazie all’iter del processo appena avviato con il GBC, avremo capito su quali temi incidere”.

Savona prova ad investire in un metodo innovativo volto alla sua riqualificazione urbana. “Siamo partiti con una visione, ci siamo interrogati su com’è la città che vorremo. Stiamo lavorando per capire come riusare gli immobili, fare efficientamento energetico, migliorare la viabilità per risistemare il waterfront e collegare levante e ponente. Abbiamo ipotizzato di riuscire a realizzare dei parcheggi nella cintura urbana – precisa il sindaco – in modo tale da immaginare in centro solo delle navette elettriche in una Ztl”. 

Savona ha un centro ottocentesco riconosciuto dal turismo culturale e religioso; ha un porto dove sbarcano ogni anno un milione di crocieristi, grazie alle navi Costa; ha un campus universitario di eccellenza. E su queste tre carte, il sindaco conta di giocare la partita della sua amministrazione.

L’idea del Leed for Cities è nata un anno fa a Los Angeles, dove due professionisti di Savona hanno partecipato al convegno internazionale Greenbuilding, venendo a conoscenza dell’opportunità e proponendola direttamente al neo-sindaco. Daniele Guglielmino e Francesca Galati sono oggi i tutor degli uffici del Comune e insieme collaborano per dare seguito all’iter previsto dall’ente di certificazione. “Abbiamo considerato che non c’era ancora un’esperienza europea e abbiamo ritenuto di presentarla alla nostra città per intraprendere un percorso virtuoso. L’accordo è stato chiuso rapidamente – spiega Guglielmino – e siamo partiti con la fase di analisi per fornire all’ente americano i dati relativamente all’energia, all’acqua, ai rifiuti, ai trasporti e al benessere sociale”. Secondo il protocollo Leed la sostenibilità si descrive con parametri quantitativi, pertanto i dati della città di Savona saranno poi confrontati con un riferimento internazionale e a seguire si dovranno impostare delle politiche di riduzione dei consumi energetici e idrici, ma anche di numero di crimini.

“Nella fase di pre-certificazione la città raccoglie le informazioni che saranno preziose per definire un quadro programmatico. Per ciascuno dei cinque temi si potrà definire l’obiettivo e la metrica, esplicitando – spiega Guglielmino – come si intenderà implementare o migliorare l’azione. La certificazione vera e propria si conseguirà quando si consegneranno nuovi dati, un anno dopo l’impegno attivo della città”.

Concretamente sul tema dei rifiuti la città potrà impegnarsi a ridurre la quantità di scarti da conferire in discarica, rafforzando la raccolta differenziata e quella porta a porta, operando a livello sociale per accrescere la consapevolezza dei cittadini, a partire dai più piccoli nelle scuole. “Energia e trasporti hanno ricadute dirette sul costruito – aggiunge – e le politiche dovranno essere mirate ad esempio a trarre un vantaggio dai benefici della riqualificazione energetica, garantendo qualità all’abitare. Più in generale, il pubblico opera per quanto concerne i suoi immobili, le sue infrastrutture, ma attraverso una campagna di comunicazione – aggiunge l’architetto – potrà essere un modello anche per i privati”.

Savona insegue Washington, prima città al mondo ad essere certificata. Intanto è diventato “Leed for Cities” anche il distretto finanziario di Seoul ed è in dirittura d’arrivo anche Newark, 300mila abitanti, non lontana da New York, la prima che aveva iniziato questo processo. “Mentre la più diffusa certificazione Leed for Neighborhood Development è orientata a supportare i gruppi di progettazione e chi sviluppa aree urbane da convertire o riqualificare, con riferimenti diretti a masterplan, planimetrie, piani del trasporto, Leed for Cities – spiega il consulente del comune di Savona – è proprio rivolto alle Pa, perché definiscano strategie e valorizzino i territori”. Uno strumento per l’urbanistica di domani?

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Paola Pierotti
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