03-08-2017 Paola Pierotti 3 minuti

Salini Impregilo costruirà la nuova sede Eni di Milano progettata da Morphosis con Nemesi

A sei anni dal maxi-concorso, si va verso il cantiere. Contratto da 171 milioni per un’opera certificata Leed Gold

"Il complesso ospiterà 4600 postazioni di lavoro e grande attenzione sarà data all’efficienza operativa per ottenere significativi risparmi nei costi di gestione"

Salini Impregilo

Salini Impregilo si è aggiudicata un contratto del valore di 171 milioni di euro per la realizzazione della nuova sede del gruppo energetico italiano Eni a Milano. Il nuovo centro direzionale sarà realizzato nel comune di San Donato Milanese, nell’area a sud-est della città, sulla base del progetto firmato dallo studio statunitense Morphosis Architects che aveva vinto la gara insieme ai romani di Nemesi. Sono passati sei anni dall’aggiudicazione di quel maxi-concorso promosso in un tempo in cui a scala internazionale le compagnie energetiche avevano scelto di investire nell’immobiliare; una delle gare di progettazioni più sfidanti, promosse dai privati, negli ultimi dieci anni in Italia, che aveva coinvolto decine di professionisti internazionali.

Il team guidato da Thom Mayne aveva consegnato, come previsto da bando, il progetto definitivo che è stato poi sviluppato e migliorato in house, fino all’esecutivo, da Eni con la società di ingegneria SCE. Architettura innovativa e spettacolare a partire dalla soluzione delle facciate, efficienza energetica e digitalizzazione con il modello BIM, saranno protagonisti dell’operazione.

Al via i lavori. “Poco più di un anno fa – racconta Susanna Tradati, architetto, socia dello studio Nemesi – era stata indetta una gara per un semplice appalto, la proprietà dell’edificio sarebbe stata di Eni. Era una procedura ristretta con requisiti stringenti e non è stata assegnata. Ecco che è subentrata la soluzione di dismettere l’area, ed Eni si è affidata al mercato per trovare la migliore offerta per la realizzazione e gestione dell’opera: Eni cede il progetto ad un fondo, in cambio dell’affitto ventennale”.

Il progetto. Salini Impregilo, con una partecipazione di Lamaro Appalti, realizzerà quindi, su un’area di circa 65mila mq, tre uffici direzionali, una mensa aziendale, un centro conferenze e uno spazio espositivo. “Il complesso ospiterà 4600 postazioni di lavoro e grande attenzione sarà data all’efficienza operativa per ottenere significativi risparmi nei costi di gestione. Il progetto – spiegano da Salini Impregilo – da completare entro 30 mesi, è stato concepito in modo da ricevere il certificato LEED Gold, in considerazione della sua efficienza energetica”.

I tre uffici direzionali saranno connessi da ponti di collegamento. L’Icon Tower sarà l’edificio più alto del complesso con undici piani fuori terra e ospiterà circa 1300 postazioni di lavoro; la cosiddetta Landmark Tower sarà invece la struttura più grande, con una superficie di 23.700 mq, sui 65mila totali, distribuita su 9 piani. L’edificio centrale sarà rappresentato dalla Skygarden Tower, che ospiterà anche un centro congressi.

E i progettisti che fine hanno fatto? Lo studio americano guidato da Thom Mayne si è tirato fuori dalla partita, appena ultimato il definitivo. Nemesi invece aveva partecipato con un’altra cordata, guidata da Torre sgr, alla gara per la costruzione, proponendo una variante al progetto esecutivo, “ottimizzando il concept sempre in coerenza con il progetto originale – racconta Tradati – ma Eni è stata determinata nel non rimettere in discussione la proposta a base di gara”. 

Tra le altre offerte in gara per l’headquarter Eni, oltre a Salini Impregilo e Torre sgr anche Europa Risorse, Coima Res e Investire.

Salini Impregilo e l’architettura. Non solo infrastrutture quindi per la grande impresa italiana il cui fatturato si lega spesso alle opere di ingegneria a scala internazionale, dal canale di Panama, alle gallerie di metropolitane o alle più grandi dighe al mondo. Con questo progetto per Eni, Salini Impregilo rafforzerà infatti il suo track record nella realizzazione di edifici innovativi e simbolici, spesso firmati da grandi architetti. Ad Atene il Gruppo ha recentemente completato il Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos, a Milano ha costruito Palazzo Lombardia, la sede della Regione Lombardia. Attualmente è impegnato nella realizzazione del Meydan One Mall a Dubai negli Emirati Arabi Uniti, Paese dove ha costruito anche la Sheikh Zayed Grand Mosque di Abu Dhabi.

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Paola Pierotti
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