28-06-2017 2 minuti

Dieci fari da valorizzare in Sardegna, al via il bando con Agenzia del Demanio

Dall’arcipelago della Maddalena al Golfo Aranci, dall’isola di Asinara a Siniscola. Cercasi idee e imprenditori

Con Orizzonte Fari, la Regione Sardegna e l’Agenzia del Demanio si propongono di tutelare la bellezza paesaggistica e valorizzare il patrimonio architettonico di pregio

Tutelare la bellezza paesaggistica e valorizzare il patrimonio architettonico di pregio della Sardegna per rilanciarne lo sviluppo economico. Per perseguire questo obiettivo e nell’ambito del programma "Orizzonte Fari", la Regione e l’Agenzia del Demanio, firmeranno un accordo di collaborazione che li impegnerà a recuperare – tra fari, vedette e stazioni semaforiche, dismesse da almeno un decennio – dieci beni dal grande valore, nove di proprietà della Regione e uno in capo allo Stato.

Nel portafoglio immobiliare della Regione Sardegna, si trovano il Faro di Razzoli, il Faro di Punta Filetto nell'isola di Santa Maria e l'ex stazione di vedetta di Marginetto, nell’arcipelago di La Maddalena; il Faro di Capo d'Orso a Palau (Sassari), e tra le ex stazioni quella di Capo Sperone a Sant'Antioco (Cagliari), di Capo Ferro ad Arzachena, di Capo Figari a Golfo Aranci, di Punta Falcone a Santa Teresa di Gallura e di Punta Scorno nell’isola dell’Asinara. Nella disponibilità dell’Agenzia del Demanio, invece, è il Faro di Capo Comino a Siniscola, in provincia di Nuoro. 

Le strutture verranno concesse in locazione ad investitori privati, anche stranieri, per la loro ristrutturazione e valorizzazione per 50 anni, con la possibilità che siano trasformate in alberghi di lusso, musei o anche osservatori naturalistici.

"I fari e le stazioni semaforiche, di proprietà pubblica e soggetti a vincolo storico-culturale – ha sottolineato l’assessore regionale all’Urbanistica, Cristiano Erriu – sono collocati su promontori o piccole isole, in zone dichiarate di pubblico interesse e all’interno di Parchi e riserve nazionali: è nostro obiettivo, pertanto, ristrutturarli ed elevarli a simboli del rilancio economico e turistico dei diversi territori regionali, coinvolgendo parimenti amministrazioni locali e investitori privati nel rispetto dei valori paesaggistici indentitari”. L’Agenzia del Demanio prosegue, dunque, nella sua politica di valorizzazione dei beni, in particolare dei fari, stringendo una proficua sinergia con le istituzioni pubbliche e gli enti territoriali.

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