Reggiolo, architettura e partecipazione per la chiesa post sisma di Mab Arquitectura
Casa Clima A per il centro parrocchiale e la casa canonica affidati con un concorso ad inviti
"L’idea di oratorio alla base della progettazione ha portato alla creazione di un luogo di attrazione e di aggregazione giovanile"
Non solo chiesa, ma casa canonica e centro parrocchiale. Con un progetto integrato, il Comune di Reggiolo (in provincia di Reggio Emilia) punta a rinnovare gli spazi della Chiesa di San Rocco andati distrutti durante il sisma del maggio 2012. Un’occasione per riqualificare urbanisticamente un’area degradata e trasformarla in una nuova polarità spaziale aperta a tutta la comunità. Questo l’obiettivo del progetto elaborato dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile dello studio MAB Arquitectura, vincitori di un concorso ad inviti indetto dalla Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla. Il bando includeva anche i risultati del percorso partecipativo che la Diocesi e la parrocchia hanno intrapreso per raccogliere le istanze e le suggestioni dei giovani e degli adulti coinvolti attraverso laboratori creativi e di progettazione.
Il concorso è stato aggiudicato nel 2016 e lo studio è stato incaricato per sviluppare le fasi successive della progettazione. Entro l'anno si prevede parta il cantiere.
“Con la volontà di non tradire le richieste della comunità emerse durante il percorso partecipativo – ha raccontato l’architetto Massimo Basile – il nostro obiettivo era di concentrarci sulla sfera umana per conferire una familiarità agli spazi che stavamo disegnando, diventati un punto di riferimento pochi anni prima. Consapevoli delle ferite non solo fisiche del terremoto – ha proseguito Basile – abbiamo voluto realizzare un edificio semplice e flessibile, ma anche identitario e accogliente capace di interpretare i bisogni sociali e funzionali di una comunità speranzosa di vedere nella ricostruzione un’opportunità per riscrivere il proprio futuro”.
La certificazione energetica Casa Clima A qualificherà il nuovo complesso edilizio, che nascerà tra via Matteotti e via Mameli, frutto della parziale demolizione degli edifici esistenti, e con la ricostruzione di una parte nuova (attraverso la sopraelevazione di due piani). Il centro parrocchiale si svilupperà attorno a due cortili, sui quali affacciano i locali del piano terra. Il primo, il chiostro centrale, con il suo linguaggio architettonico semplice, ha una forte valenza simbolica e sociale, sia perché appartenente all’iconografia cattolica, sia come luogo d’incontro della collettività dove organizzare eventi o feste all’aperto, in linea con le richieste emerse dalla progettazione partecipata. Il secondo, invece, con un carattere più intimo e raccolto, è collegato alla Chiesa di San Rocco.
I lavori per un importo da 2,2 milioni puntano, dunque, a dare corpo all’idea di Oratorio, che è stata alla base della progettazione, ossia di creare un luogo di attrazione e di aggregazione giovanile, secondo una idea di comunità che ritrova i suoi valori fondanti negli spazi aperti e di incontro.
Il progetto, sviluppato su un’area di oltre 1230 mq, si articola in una parte pubblica e una parte privata, tra loro in continuità. Ciascuna è autonoma e distinta da un proprio vano scala: nel primo blocco, si trovano anche il salone parrocchiale e l’oratorio al piano terra, e le aule per le catechesi al piano superiore; nel secondo blocco, ci sono gli studi dei sacerdoti al piano terra e la canonica al primo piano.
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