28-04-2017 3 minuti

Ivrea riqualifica l’asilo di Olivetti, recupera il castello e punta sul titolo di Città Industriale

Intervista all’assessore all’Urbanistica Giovanna Codato, dopo nove anni di amministrazione pubblica

La candidatura di Ivrea come ‘Città industriale’ nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, l’avvio di processi privati virtuosi come quello di Manital che sta recuperando il Castello Parella dopo dieci anni di abbandono, l’annuncio della riqualificazione dell’asilo olivettiano che sarà oggetto di uno tra i primi interventi in Italia di restauro di un’architettura moderna, la riappropriazione comunale del Castello medievale trasferito da pochi mesi dall’Agenzia del Demanio. E ancora, progetti di valorizzazione lungo il fiume e “oltre 50mila mq di aree rinaturalizzate, attrezzate e restituite ai cittadini – racconta Giovanna Codato, assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata e Sostenibilità Ambientale del comune di Ivrea – con operazioni di riqualificazione del verde urbano, con progetti realizzati insieme ai privati attraverso i patti di valorizzazione o di qualificazione delle aree verdi cedute per effetto della realizzazione di piani esecutivi convenzionati”.

Assessore Codato, tra le ultime novità della vostra giunta c’è l’avvio del recupero dell’asilo comunale. Ci sarà una gara?
Il bando di affidamento della progettazione per il restauro, il risanamento conservativo e per gli adeguamenti normativi, in linea con le prescrizioni che la soprintendenza dovrà dare preliminarmente all'approvazione del progetto definitivo, sarà elaborato dal comune entro giugno.

L’asilo è un pezzo di storia dell’architettura moderna, manterrà la sua funzione?
L'asilo è stato inaugurato nel 1942 e firmato dagli architetti Luigi Figini e Gino Pollini. Era stato costruito per i figli dei dipendenti della vicina fabbrica Olivetti. Un luogo ricco di storia, utilizzato negli anni della II Guerra Mondiale anche come infermeria per i partigiani. Dal 2004 la struttura è di proprietà del comune ed è tra le più grandi della regione, potendo accogliere fino a 130 bambini. L’importo dei lavori è di 3,3 milioni e la somma totale a disposizione è di 5,1 milioni di euro, di cui solo mezzo milione si stima sia destinato alla bonifica dell’amianto, presente nelle tubazioni dell'impianto di riscaldamento. L’adeguamento alle recenti norme antisismiche, il riammodernamento degli impianti elettrici, la sostituzione di serramenti e vetri e l’eliminazione delle barriere architettoniche sono alcuni tra gli altri interventi di cui necessita la struttura. 

I tempi?
Si stimano 20 mesi per l’iter burocratico-amministrativo, servirà poi poco più di un anno per i lavori.

Concorsi di architettura in arrivo?
Su sollecitazione e in stretta collaborazione con la Città di Ivrea, la Fondazione Guelpa si è resa disponibile a sostenere il costo di aggiornamento dello studio di fattibilità relativo al polo culturale di Piazza Ottinetti realizzato nel 2011 con l’obiettivo di individuare, attraverso un percorso partecipato, le funzioni che risulterà più opportuno collocare in una struttura accresciuta dall’uso del fabbricato dell’ex Istituto Cena. Si partirà con un Cantiere delle Idee per arrivare a un concorso di idee vero e proprio, che verrà presumibilmente bandito con l'estate.

Ivrea sta cercando di ottenere il riconoscimento Unesco di Città Industriale, a che punto è l’iter?
La candidatura è stata presentata lo scorso anno, entrerà in valutazione nel 2017 e nel 2018 ci sarà l’assegnazione. 
L'obiettivo è la sua conservazione, ma anche la valorizzazione attraverso il riuso. Vogliamo vedere nuove aziende insediate, tra queste vi sono già Vodafone e Manutencoop. I privati operano autonomamente rispetto al Comune, ma mantengono un dialogo costante con l’amministrazione ai fini di una riqualificazione complessiva. 

Come contate di procedere con il castello?
Il Comune sta finalizzando l'iter di sdemanializzazione del castello medievale ed entro l'anno si finalizzerà la procedura. La funzione pubblica rimarrà preponderante, ma naturalmente si potranno attivare i privati per gestire le funzioni ricreative e di accoglienza. 

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