In Cina una casa in bambù efficiente e industrializzata, con kit di montaggio
L’architetto Mauricio Cardenas spiega l’incontro con il committente, lo sviluppo del progetto e il suo Dna
"Abbiamo impiegato due anni e mezzo dall’inizio della progettazione al cantiere, includendo una fase di test strutturali. La nuova casa costruita con un budget di 300mila euro è stata realizzata in un’area di 320mq"
Mauricio Cardenas, architetto italiano di origini colombiane, era in viaggio a Shanghai quando ha incontrato un interessante artista e collezionista, Ge Qiantao. “Eravamo nel suo studio e mentre parlavamo ho notato che sul suo tavolo c’era un libro recentemente pubblicato sull’architettura in bambù per il quale avevo scritto la prefazione. Ge ha condiviso da subito il suo interesse per questo materiale – racconta Cardenas – mi ha detto che questa pubblicazione lo ispirava molto e che era alla ricerca di architetti sensibili all’utilizzo del bambù per fare una serie di progetti sperimentali in un contesto naturale”. Da questo incontro Cardenas ha ottenuto tre incarichi, tra cui la Energy Efficient Bamboo House, appena ultimata in Cina.
Bambù e sostenibilità, che messaggio vuoi trasmettere con questo progetto in Cina?
Con un'economia in rapido sviluppo ed essendo la nazione più popolata del mondo, la Cina sta affrontando grandi problematiche nella gestione delle sue risorse e del ambiente. Il Paese è un perfetto banco di prova per far fronte alla tutela dell'ambiente e per interrogarsi su come affrontare il tema della sostenibilità nel XXI secolo. L'opportunità di progettare una casa sperimentale, in questo contesto, è di grande attualità. Una sfida interessante e molto impegnativa.
La mia proposta esplora, attraverso l’utilizzo di materiali naturali disponibili in loco, la possibilità di minimizzare le emissioni di carbonio, per massimizzare la difesa dell’ambiente e lo sviluppo ecologico naturale, attraverso l'utilizzo di elementi come il sole, l’acqua, le piante, il vento e materiali naturali proprio come il bambù, per ottenere una casa innovativa di alto livello per il contesto cinese.
Perché proprio questo materiale?
Il bambù è la pianta che assorbe il maggior numero di anidride carbonica durante il suo ciclo di vita, è pronto per essere utilizzato per la costruzione in circa 3 anni e cresce molto più velocemente di qualsiasi altra specie vegetale. Considerando che “Netherlands Environmental Assessment Agency” evidenza che la Cina è già diventata la fonte predominante di anidride carbonica, principale causa del riscaldamento globale, l'uso di bambù in questo contesto potrebbe essere una svolta, soprattutto perché l’area di progetto è vicino a grandi foreste, quindi il bambù è una risorsa naturale di Baoxi Longquan. Per la struttura della casa ad alta efficienza energetica abbiamo esplorato nuove tecniche, utilizzando il bambù come materiale da costruzione.
Cosa significa per te costruire in modo sostenibile?
Sostenibilità per noi non è solo saper scegliere materiali naturali come il bambù, bisogna saper adottare soluzioni e tecniche idonee ad esempio progettando connessioni a secco per non indebolire il bambù, attraverso la perforazione né riempirlo con calcestruzzo, ma anche prevedere la sostituzione di alcuni pali, se e quando sarà necessario. Sostenibilità significa saper gestire la complessità e quindi abbiamo progettato connessioni in alluminio leggere e facili da installare, affinché la costruzione possa essere realizzata da operai locali. Ancora, non si può prescindere dal tema dell’industrializzazione e abbiamo previsto di usare pali della stessa lunghezza per garantire il controllo qualità e abbiamo combinato bambù (acciaio vegetale) e alluminio per creare un sistema di costruzione industrializzato. Infine, abbiamo applicato una geometria precisa (proporzione aurea) per ottenere la standardizzazione dei pezzi, che secondo noi è il miglior controllo della qualità e garantisce un impatto visivo armonico.
I numeri del progetto?
Abbiamo impiegato due anni e mezzo dall’inizio della progettazione al cantiere, includendo una fase di test strutturali (anche con la realizzazione di mock-up). La nuova casa costruita con un budget di 300mila euro è stata realizzata in un’area di 320mq.
Modularità ed industrializzazione sono le parole chiave. Come le hai declinate?
La casa è stata progettata su una griglia modulare, di 9 mq come suggerisce il Feng Shui: tutte le componenti della casa saranno quanto più possibile modulari, mirando ad una produzione industrializzata con il bambù.
Gli spazi della casa sono stati organizzati per offrire il miglior orientamento per migliorare la vita ricevendo energia positiva (Qi). Nove piazze compongono le aree di ogni piano e il patio è uno spazio importante dove l'energia scorre e penetra in tutta la casa. Gli spazi interni sono principalmente open-plan con poche pareti divisorie per consentire appunto all'energia positiva (Qi) di scorrere liberamente.
Operativamente, come avviene il trasferimento tra un disegno ipersofisticato e l’operatività con le maestranze locali?
È stata una sfida, un lavoro parallelo, o meglio incrociato, tra concept, progettazione architettonica e dettaglio costruttivo. Non era fattibile eseguire un percorso classico lineare dal concept al preliminare, al definitivo e infine l’esecutivo. Abbiamo anche studiato un kit con tutte le indicazioni per le varie fasi di “montaggio” anche perché il cliente ci ha chiesto fin dall’inizio di coinvolgere gli operai del posto, perché questo progetto fosse anche un segno tangibile e un’opportunità di scambio e rapporto con la cultura locale.
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