Casa Italia: 25 milioni per 10 cantieri sperimentali e leggeri da Gorizia a Catania
Paolo Gentiloni, Renzo Piano e Giovanni Azzone annunciano e spiegano il primo tagliando del progetto per la ricostruzione
"Le prime dieci città selezionate sono Catania, Feltre, Foligno, Gorizia, Isernia, Piedimonte Matese, Potenza, Reggio Calabria, Sora e Sulmona. Qui si lavorerà su edifici pubblici, residenziali e abitati"
Casa Italia è un programma di lungo periodo pensato per coordinare e integrare le attività di promozione della sicurezza nel Paese. Sarà “un progetto che va al di là delle stagioni politiche” ha spiegato Paolo Gentiloni, presidente del consiglio che ha presentato l’avanzamento dell'iniziativa del governo, al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, insieme al senatore a vita Renzo Piano e al coordinatore del progetto Giovanni Azzone.
Per il 2017 il focus è sulla “casa”, luogo che deve essere sicuro per l’eccellenza, ma soprattutto sull'adeguamento a fronte degli eventi sismici. Casa Italia fa un passo avanti: Gentiloni annuncia lo stanziamento di 25 milioni per far partire entro settembre 10 cantieri.
La scelta dei luoghi è stata fatta in base alla pericolosità sismica, alla presenza del rischio idrogeologico e in almeno un caso vulcanico e marino. Si tratta di siti distribuiti in tutto il territorio nazionale, non in aree di cratere. Le prime dieci città selezionate sono Catania, Feltre, Foligno, Gorizia, Isernia, Piedimonte Matese, Potenza, Reggio Calabria, Sora e Sulmona. “In realtà è stata fatta una rosa di 30 possibilità, cercheremo edifici pubblici, residenziali e abitati su cui partire con i progetti sperimentali – ha commentato Azzone – se non ne troveremo in queste città, abbiamo altre città già coinvolte. Non si faranno procedure eccezionali, tutto seguirà la normativa vigente per dare prova che si può fare, senza deroghe".
Il progetto Casa Italia si concretizza con la scelta di intervenire, ora, su edifici esistenti riducendone la vulnerabilità, e sulla resilienza delle comunità, assicurandone la vivibilità degli insediamenti. “Un approccio più oneroso – spiegano i promotori – ma oggi compatibile con la disponibilità di informazioni analitiche e tecnologie innovative”. Oltre ai dieci cantieri sperimentali su altrettanti edifici residenziali sarà realizzata una scuola primaria, di nuova costruzione.
Gli obiettivi dei cantieri sono stati sintetizzati nella “sperimentazione di soluzioni costruttive innovative, in grado di aumentare la sicurezza degli abitanti a fronte di eventi sismici, mantenendo nel contempo l’edificio vivibile e utilizzabile durante tutte le fasi dell’intervento”. Si auspica di derivare, a valle della sperimentazione, delle linee guida che potranno costituire un riferimento per interventi estesi all’interno del territorio nazionale. Ancora, si punta a rappresentare occasioni di un più ampio coinvolgimento sul tema della sicurezza, a livello locale e nazionale.
“Presentiamo il primo tagliando del progetto Casa Italia a pochi giorni dall’approvazione in senato di un dipartimento stabile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – spiega Azzone – e sarà un progetto che promuove la sicurezza del Paese, assicurando il coordinamento tra le tante iniziative in essere. Cerchiamo di rendere l’Italia meno fragile, conciliando le specificità del nostro paese, integrandoci con le comunità locali e garantendo una qualità superiore a quella consegnata dalla storia e dalla tradizione. Ci sono le condizioni per farlo”. Azzone cita il coinvolgimento di altri partner come l’Istat che entro fine maggio renderà pubblica una mappa del livello di vulnerabilità del Paese, con informazioni comprensibili e divulgabili per tutti. Anche il MIT è al lavoro per un’analisi diagnostica applicata a diverse migliaia di edifici. Non prossimo, ma in calendario entro l’anno, l’avvio di quel fascicolo del fabbricato di cui si parla da tempo, “integrando le informazioni del censimento, i dati catastali, quelli sulla qualificazione energetica” commenta l’ex rettore del Politecnico di Milano.
Azzone richiama la metafora medica: “passiamo da una ricetta generica ad una medicina di precisione per i singoli edifici, usando risorse che sono effettivamente disponibili”. Sulla stessa linea interviene Renzo Piano: “via via che la diagnostica è stata più precisa, la chirurgia è stata meno invasiva. Così deve essere per il costruito con una cantieristica leggera, che si avvale di nuove tecniche”. E poi ancora “ricordiamoci che la medicina preventiva ha costi minimi rispetto a quella curativa, lo stesso vale per il nostro mondo”. Cura ma soprattutto prevenzione, lo ribadisce anche Gentiloni presentando Casa Italia come uno dei progetti più ambiziosi oggi per il Paese. “Da pochi giorni è stato approvato il Decreto Terremoto e la prossima settimana avvieremo un’operazione finanziaria con oltre un miliardo di euro per la ricostruzione”. Il premier sostiene con forza questo piano teso alla prevenzione, apprezzando che l’idea si stia convertendo il progetto, in sperimentazione concreta, occupandosi di qualcosa che va oltre l'emergenza.
Casa Italia si presenta al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano per volontà di Renzo Piano. “Bisogna avere fiducia nella scienza, la natura non è buona o cattiva, ma è indifferente, e ci ha dato l’intelligenza. Dobbiamo uscire dal medioevo della fatalità ed entrare nella modernità della chiarezza e delle certezze. Serve una rivoluzione culturale – spiega l’architetto genovese – una presa di coscienza collettiva. Investiamo sulla bellezza e Casa Italia sia un progetto generazionale”.
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